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Cronaca di un premiato. Il giorno del Goncourt per Alexis Jenni

Comincia alle 12h45, la “giornata campale” di Alexis Jenni , lo scrittore lionese quarantottenne si trova nell’appartamento messo a disposizione da Gallimard (suo editore) nella stessa sede della casa, Saint-Germain-des-Prés, VIIe arrondissement, pieno centro di Parigi, dove si è trasferito la sera prima. Il telefono suona ed ecco la grande notizia: “Tu as le Goncourt!” gli annuncia Pierre Gestède dell’ufficio stampa di Gallimard . Jenni descrive così quegli istanti: Sul momento sono rimasto stranamente calmo, dopo tutto ho quindici anni di taï-chi e venticinque di Education Nationale (il ministero francese dell’Istruzione, suo datore di lavoro) sulle spalle. Ma quando ho chiamato a casa a Lione e ha risposto mio figlio, tutta l’emozione è risalita improvvisamente e non riuscivo più a parlare. Alle 13h15, Jenni si reca con Isabelle Saugier suo addetto stampa e Richard Millet nel ristorante Chez Drouant di Place Gaillon dove lo attendono decine di cameramen e fotografi. È lo stesso scrittore a dipingere la scena dicendo che una volta arrivato dinanzi alla porta, un maggiordomo…

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A L’arte francese della guerra di Alexis Jenni il Prix Goncourt 2011

L’Art français de la guerre del lionese Alexis Jenni ha vinto il Prix Goncourt 2011 . E’ un’opera prima uscita dalla penna di un professore liceale di scienze naturali, pubblicata il 18 agosto di quest’anno dal famoso editore Gallimard, ad aver conquistato l’ambito riconoscimento. Un romanzo che rimanda nel titolo alla famosa trattato militare di Sun Tse , che si sviluppa come il frutto dell’immaginazione di un uomo che si è ritrovato scrittore alla non più tenera età di 48 anni facendosi portavoce di una visione estremamente polemica del ruolo della Francia nelle vicende storiche della Seconda Guerra Mondiale. La sua voce ripercorre attraverso i ricordi dell’amicizia con Victorien Salagnon, pittore ed ex-soldato, “il donchichottismo” la mancanza di un’efficace strategia militare e politica che caratterizzò, tra le altre, le azioni in Indocina e Algeria. Stavo male, tutto andava male, attendevo la fine. Quando ho incontrato Victorien Salagnon non sarebbe potuta andare peggio. Lui l’…

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