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Alfred Hitchcock, Riccardo Palmieri firma un profilo biografico completo del maestro del brivido

Sotto i riflettori del film di Gervasi e della fiction di Sky , si riaccende l’attenzione mediatica intorno ad un regista cult, un autentico maestro del brivido svelato da un profilo biografico di Riccardo Palmieri per Armando Curcio Editore . C’è una sagoma grassoccia che nessun amante del thriller può cancellare dai suoi pensieri. Quella silhouette appena tratteggiata e sfruttata a fini estremamente commerciali, lo avrete ormai capito, è il marchio di fabbrica di Alfred Hitchcock , “il suo logo”, se preferite. E spesso, al di là dei suoi tanti film e della sua proficua produzione, è questo che resta dell’uomo che “visse letteralmente due volte” , riuscendo ad imporre le sue manie stilistiche su entrambe le sponde dell’Atlantico, nella timorata Inghilterra d’origine prima e nella vorticosa e disinvolta America d’adozione, dopo? Ci rifiutiamo di crederlo, e come noi folle di appassionati persi nei brividi delle grida degli uccelli, nelle sfumature radioattive di un bicchiere di latte sospetto, nella vertigine di un ritorno impossibile e nelle morbide onde dei capelli di una Grace Kelly algida, stupenda e maledetta. Un bambino nato nella paura e nel divieto, fomentati …

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Poeta a New York di Lorca, ripubblicato in una versione prossima all’originale

Ripubblicata in una versione più vicina alle intenzioni del suo autore, la grande raccolta di poesie di Federico Garcia Lorca, composte in America e apparse postume e rimaneggiate, ritorna ad incantare i lettori. Sulle colonne della sezione cultura de El Pais ci siamo imbattuti in una notizia che ci ha fatto rispolverare anni di studi ispanofoni e brucianti emozioni libresche: Quando Federico García Lorca alla vigilia del 13 luglio 1936 si recò all’ufficio di José Bergamín, non trovandolo, lascio un messaggio manoscritto “Sono venuto per vederti e credo che ritornerò domani” Un domani che non è mai arrivato. Lorca partì per Granada…

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Il curioso caso di Benjamin Button di F. S. Fitzgerald

Abbiamo riletto in anteprima un grande classico della letteratura, un cortoromanzo che sarà in libreria per Leone Editore con testo inglese a fronte, a partire dal 24 aprile. Ed un fiume di ricordi si è fatto velocemente spazio tra le pieghe del racconto. Un rapido scorrere di suggestioni e di domande suscitate dallo straordinario evento di una vita al contrario che simbolizza l’estraneità, la vertigine che ci coglie nel momento in cui le cose non si passano come previsto e ci si ritrova a dover fare i conti con una realtà a dir poco fuori dall’ordinario. E’ quello che succede a Roger Button, commerciante di Baltimora che scopre di aver dato la vita ad un uomo che, a giudicare dall’aspetto e dalla parlantina, potrebbe essere suo padre. Un paradosso inspiegabile del quale non c’è traccia negli annali e che fa del neonato una specie di fenomeno da baraccone. La città parla e le voci avvelenano la vita ma, con il passare del tempo ci si renderà conto che per il nuovo arrivato Benjamin le lancette dell’orologio sembrano scorrere al contrario e giocare con la sue età che procede invertita rispetto alle evoluzioni corporee. E per chi avesse scoperto la storia solo al cinema, c’è da aggiungere che la narrazione di Fitzgerald che ha ispirato il film con Brad Pitt nel ruolo di Benjamin, ha l’inestimabile pregio di scolpire un affresco sociale di una certa America degli ultimi decenni del XIX° secolo , spingendosi fino alla prima guerra mondiale e anche leggermente oltre. In lontananza, in fondo alla strada, comparvero le luci della casa di campagna degli Shelvin, poco dopo sentirono in sottofondo un brusio persistente che si avvicinava a loro lentamente, poteva essere il dolce lamento dei violini o il fruscio del grano argentato sotto la luna. Si fermarono dietro a una carrozza coperta, i cui passeggeri stavano scendendo davanti all’ingresso. Uscì una signora, poi un gentiluomo più anziano, poi un’altra giovane donna, bella come il peccato. Benjamin trasalì. Un …

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Gabriel’s Inferno, la nuova serie di romanzi erotici ambientati a Toronto che sfida le Cinquanta Sfumature

La storia è la stessa: fan fiction di Twilight , passione ardente e maledetta, un manoscritto che gira in rete, una casa editrice che lo nota e lo fa diventare un bestseller. Sull’onda di Cinquanta Sfumature di Grigio , arriverà a breve nelle librerie italiane Gabriel’s Inferno di Sylvain Reynard , primo di una serie. La storia narra di Gabriel e Julia , il primo è un trasgressivo professore universitario di successo che pensa le donne siano tutte prede, la seconda è una ragazza già provata dalla vita che fa dello studio la sua ambizione. Julia vuole studiare Dante Alighieri presso l’università di Toronto e sulla sua strada incontra Gabriel Emerson, celebre e temuto professore esperto dell’autore italiano. Naturalmente i due finiranno con l’avere una storia, che se per il professore potrebbe voler dire ritrovare la salvezza dai torbidi avvenimenti del suo passato, per la giovane Julia potrebbe essere la fine della sua purezza. Nella narrazione si intrecciano citazioni letterarie (ormai una necessità per i nuovi testi erotici, per redimersi dallo stile frettoloso proposto della James) e torbide fantasie erotiche, passioni e segreti, Inferno e Paradiso. Anche se, come si legge nelle recensioni americane, l’autore non vuole porre l’attenzione solamente sui “ torbidi temi erotici “, bensì spostare la narrazione anche su un amore trascendente e fatto di contemplazione, così come ispirato da Dante nei confronti di Beatrice. Insomma, una storia che sembra costruita per fare vendite, seguendo un cliché già noto, ma che – leggendo i primi estratti – posso dire che saprà conquistare anche le lettrici (e lettori?) italiani. La vicenda del manoscritto, parte proprio a fine luglio 2012 (nel boum delle Sfumature), quando un autore canadese che rimane anonimo e si firma con lo pseudonimo (quello che vedete stampato sui libri), propone il libro alle case editrici. Ad aggiudicarsi i diritti sono la Penguin negli USa e la Casa Editrice Nord in Italia…

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