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I libri ti cambiano la vita, a cura di Romano Montroni

Non è certo facile dire quale sia il libro che ci ha così tanto influenzato da cambiarci la vita. Senza dubbio alcuni titoli hanno contribuito a farci essere quello che siamo oggi, ma individuarne uno e uno solo? L’esercizio è interessante, soprattutto in un’epoca di sovrabbondanza letteraria che ci pone dinanzi libri su libri. Ci ha provato Romano Montroni che ha chiesto a cento scrittori di raccontare cento capolavori della letteratura. Il risultato è raccolto nel bel libro I libri ti cambiano la vita , edito da Longanesi. Lo stesso dubbio che abbiamo avuto a inizio post è sorto anche in Claudio Magris che, prima di dire la sua su Guerra e pace di Tolstoj, scrive: Non rispondo volentieri a questa domanda, bensì con l’imbarazzo che provano i bambini quando si chiede loro se vogliono più bene alla mamma o al papà, imparando a cavarsela dinanzi agli interrogatori, sapendo che spesso non si tratta tanto di dire la verità, ma di cercare i modi per non fare brutta figura. L’imbarazzo in cui mi trovo deriva dal fatto che nella letteratura, come nell’evangelica casa del Padre, ci sono molte dimore; almeno in letteratura è lecito essere politeisti, poligami e poliandri. Il libro a cura di Montroni, dunque, è un libro fatto di libri; o meglio di scrittori che recensiscono libri scritti da altri scrittori. Aprendo a casa troviamo Gianrico Carofiglio che scrive di Canto di Natale di Dickens, Giuseppe Culicchia che recensisce Fiesta di Hemingway, Andrea Camilleri alla prese con La condizione umana di Malraux, Tullio De Mauro ci parla di Timpetill di Michael e così via. Le recensioni sono in ordine alfabetico per autore, con una sola eccezione: la prima, che è di Lucio Dalla e recensisce Io e Dio di Mancuso. La scelta è dovuta al fatto che Lucio Dalla non potrà mai sfogliare questo libro, come…

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Abbiamo ritrovato la vita, di don Fortunato di Noto

“Ho subìto ma non ho parlato, sennò chissà che vergogna”. “Ho subìto ma sono scappato dal paese perchè tutti mi davano contro”. “Ho subìto ma soffro ogni giorno”. Ecco alcune delle frasi più ricorrenti nelle tante lettere, confessioni a cuore aperto e testimonianze illuminanti ricevute negli anni dal prete “on the road”, (don) Fortunato di Noto, fondatore di Meter Onlus. Le ha raccolte in un libro, Abbiamo ritrovato la vita. Dall’abuso alla risurrezione (ed. San Paolo). Un libro che voglio segnalare perché l’associazione fondata da don Fortunato, Meter onlus, per mancanza di fondi rischia di non sopravvivere a questo 2012, come denunciano in questi giorni proprio lo stesso Di Noto. Si tratta di lettere di ex vittime che mostrano quanta gioia sia possibile ritrovare anche dopo il tunnel di un dolore così profondo; che raccontano di come si può rinascere trovando un sentiero di salvezza fuori dallo schifo dei ricordi, curando le piaghe dell’anima lasciandosi tenere per mano da Cristo. Spero che il libro abbia successo, portando alla onlus degli introiti grazie alle vendite, naturalmente, non solo perchè l’associazione si occupa di prevenzione del fenomeno per gli operatori che vengono in contatto con bambini, ma anche perchè…

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Montagne, a cura di Carlos Solito

Avventura, passione, sfida è l’indovinato sottotitolo di quest’ antologia dedicata alle montagne , curata da Carlos Solito, pubblicata da Elliot e impreziosita da quindici foto a colori, alcune delle quali veramente splendide. La chiave interpretativa, a mio modo di vedere, è data dalla frase di Goethe che si staglia – è il caso di dirlo! – in quarta di copertina: I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi. Non sono certo muti le autrici e gli autori che scrivono in quest’antologia (Dacia Maraini, Simone Moro, Andrea Bocconi, Roberto Mantovani

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Montagne, a cura di Carlos Solito

Montagne, a cura di Carlos Solito

Avventura, passione, sfida è l’indovinato sottotitolo di quest’ antologia dedicata alle montagne , curata da Carlos Solito, pubblicata da Elliot e impreziosita da quindici foto a colori, alcune delle quali veramente splendide. La chiave interpretativa, a mio modo di vedere, è data dalla frase di Goethe che si staglia – è il caso di dirlo! – in quarta di copertina: I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi. Non sono certo muti le autrici e gli autori che scrivono in quest’antologia (Dacia Maraini, Simone Moro, Andrea Bocconi, Roberto Mantovani

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