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TropeaFestival Leggere&Scrivere 2014

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TropeaFestival Leggere&Scrivere 2014

Paolo Di Stefano, Antonio Moresco e l’intervista scomparsa

Chissà cos’avrà pensato Paolo Di Stefano , giornalista del “Corriere della Sera” ed esperto di editoria, quando ha ricevuto (probabilmente via mail) l’intervista che aveva chiesto ad Antonio Moresco . Lo immagino mentre abbozza il suo articolo sull’uscita di Alfabeta2 e di Diario (”Riviste: c’eravamo tanto odiati”, uscita sul Corriere del 24 ottobre, lo potete leggere qui ), seduto alla sua scrivania in attesa dell’intervento dell’autore dei “Canti del Caos” o degli “ Incendiati “. Ma ancora più divertente, forse, sarebbe immaginare la sua faccia quando ha letto

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Gli Incendiati di Antonio Moresco

Gli Incendiati di Antonio Moresco è un romanzo che divide nettamente le opinioni: o piace o non piace. Se fate un salto su aNobii ve ne renderete subito conto. Io mi colloco tra coloro a cui il romanzo non è piaciuto. Dopo un avvio strepitoso, quasi alla Jack Kerouak di On the road , l’autore si perde… per strada, è il caso di dire, portando avanti una trama tanto esigua quanto inverosimile: una donna misteriosa sconvolge la vita, già allo sbando, del protagonista. Questi si darà

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Gli Incendiati di Antonio Moresco

Un ragionamento sul caso Mondadori, ovvero sulla virtuosità o meno di una casa editrice

Da una decina di giorni a questa parte, grosso modo a partire dall’ articolo pubblicato da Massimo Giannini su Repubblica , ma, soprattutto da quello, sempre su Repubblica, di Vito Mancuso, si è scatenata una tempesta morale che ha investito gran parte degli scrittori pubblicati dal gruppo Mondadori. Il dilemma che ha assalito molti, da Don Gallo a Vito Mancuso, e di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi , vale a dire l’impossibilità di continuare a pubblicare per il gruppo editoriale in questione, è stato risolto da altrettanti scrittori, tra i quali Antonio Moresco e Michela Murgia per esempio, che hanno deciso – io credo giustamente – di non lasciare la casa editrice di Segrate. Ma c’è un ingrediente del dibattito che mi sembra non sia stato ancora sviluppato a dovere, ed è il significato, riferito al mondo editoriale,

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Un ragionamento sul caso Mondadori, ovvero sulla virtuosità o meno di una casa editrice