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Lettera a Babbo Natale…e a Dio per conoscenza, di Patrizio Righero e Ives Coassolo

I bambini, si sa, riescono a capire le cose molto meglio dei grandi. Riescono a spiegartele, anche, da un punto di vista tutto nuovo, che sembra non avere senso. E invece è proprio quella la verità. E’ così anche nel caso di Matteo, attraverso le sue letterine di a Babbo Natale (con un francobollo in busta per spedire la letterina ‘in copia’ anche a Gesù Bambino, non si sa mai che lui fosse troppo occupato) ci racconta un momento molto particolare della sua vita. Lui infatti a Babbo Natale chiede tre regali complicati – uno stetoscopio, delle scarpe da ginnastica per il fratellino Luca, e un ‘Non-so-cosa-per-non-so-chi – perchè dietro ognuno di loro c’è una storia. E così, man mano che Matteo spiega a Babbo Natale perchè voglia proprio quei regali, noi iniziamo piano piano a capire la verità. “Il tuo fratellino ha bisogno di un nuovo cuore” “Compriamolo!” ho risposto io. “Non funziona così!…può essere solo regalato” “Non glielo posso regalare io?” “Non glielo puoi regalare tu, hai solo il tuo!” “E allora chi? Ringhio forse?” E allora Matteo vuole uno stetoscopio così potrà sentire come batterà il nuovo cuore di Luca, quando arriverà (anzi a questo punto, scrive, al posto delle scarpe da ginnastica vorrei direttamente un cuore, per…

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Lettera a Babbo Natale…e a Dio per conoscenza, di Patrizio Righero e Ives Coassolo

L’ombra di Babbo Natale, di Rosa Tiziana Bruno

A Spendiben…i bambini, per avere i giocattoli, non dovevano far altro che chiedere ai loro genitori di spendere dei soldi. Ogni cosa poteva essere comprata, c’era di tutto, anche l’impensabile. Adesso la situazione era chiara: in quel posto nessuno immaginava cosa fosse un dono. Una delle storie per bambini sul Natale più belle che mi sia capitato di leggere nella mia vita, è L’ombra di Babbo Natale, di Rosa Tiziana Bruno. Così bella che a fine lettura sono impazzita e le ho inviato una mail ringraziandola di averla scritta (ebbene sì). Dunque, iniziamo un giorno, “in casa di Babbo Natale, una mattina di metà dicembre” in cui “la sveglia trillò prima del solito. Bisognava alzarsi presto, c’era un’enorme quantità di lavoro da sbrigare”. Ecco allora che il buon vecchio stropiccia gli occhi, stiracchia “le sue articolazioni ormai secolari” e si catapulta dal letto insieme alla sua fedele compagna, la sua amica ombra. Ad aspettarlo però nel suo studio – un po’ disordinato, le lettere “giacciono l’una sull’altra in api mucchi scomposti. Sul tappeto, sul divano, sotto al tavolo e perfino fra i vestiti dell’armadio. In effetti Babbo Natale non era un tipo ordinato” – lo aspetta una brutta sorpresa, ovvero la seguente letterina di Natale: Caro Babbo Natale, so bene che non esisti e sei soltanto un impiegato della multinazionale dei giocattoli. Quindi pretendo da te puntualità e precisione. Mio padre ha già versato l’anticipo, pagherà il saldo dopo la consegna. Guardo molta pubblicità e sono al corrente delle ultime novità. Pertanto ti informo che il modellino di nave che preferisco è il n.341, quello più aggiornato. Non dimenticare di inserire le pile nel pacco, perchè voglio usarlo subito. Infine ti raccomando di non fare rumore quando arrivi, perchè in famiglia si gioca a tombola e io devo stare attento, non posso distrarmi. E il guaio è fatto: …

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L’ombra di Babbo Natale, di Rosa Tiziana Bruno