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Bauman, un punto fermo nella Babele “liquida”

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Bauman, un punto fermo nella Babele “liquida”

Il suono del respiro e della preghiera, di Tahmima Anam

È in libreria, per i tipi della Garzanti , il romanzo di Tahmima Anam Il suono del respiro e della preghiera . Il titolo italiano è molto evocativo ed è una interpretazione di tutto il libro, forse solo un po’ troppo lungo. In originale il titolo, infatti, è The Good Muslim . La storia di Maya, giovane medico bengalese si intreccia con le vicende storiche del paese che pare scivolare in una deriva integralista frutto non tanto e non solo dell’affermazione di partiti nazionalisti alla guida del paese – ricordiamo uno dei maggiormente popolati della terra –, quanto, piuttosto per la sempre più marcata disaffezione per vita pubblica, l’impegno sociale, le rivendicazioni. Il Bangladesh si stacca dal Pakistan nel 1971 e inizia un processo di rinnovamento che cerca di strappare alla miseria gli abitanti di un paese che porta in sé i semi della catastrofe umanitaria. Vasto poco più di un terzo dell’Italia con una popolazione doppia e una densità fra le più alte al mondo, il Bangladesh è un enorme delta di terre basse che durante i monsoni vengono puntualmente sommerse. La protagonista, Maya, torna a casa dopo un periodo di lavoro all’estero per rendersi utile alle donne, per promuovere iniziative volte a restituire dignità alle donne attraverso l’istruzione e l’informazione. La frizione fra le sue idee e quelle socialmente diffuse Maya la sperimenta nella propria famiglia dove il fratello si dà ad una vita improntata al più rigido fanatismo religioso. Tredici anni. Il paese dei sogni che non si erano avverati aveva tredici anni. Pochi, si sarebbe detto, eppure in quel tempo la nazione aveva schierato e ritirato i carri armati dalle strade. Aveva eletto i suoi leader. Aveva assassinato…

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Il suono del respiro e della preghiera, di Tahmima Anam

Verrà presentato al salone Più Libri Più Liberi Radici, il primo libro della nuova casa editrice ELSE

Chi ci legge da più tempo non si stupirà per nulla sentendomi parlare bene di un’iniziativa promossa da Orecchio Acerbo , casa editrice romana tra le più interessanti e originali nel panorama dell’editoria italiana di qualità. Questa volta l’inizitiva che vi segnalo, però, non è esattamente un prodotto “Made in Orecchio Acerbo”, sì, perché il progetto in questione è nientemeno che una nuova casa editrice. Di case editrici in Italia ne nascono come funghi, ma questa è certamente speciale, già dal nome, ELSE che oltre ad essere l’acronimo di Edizioni Libri Serigrafici E altro , in inglese significa, come tutti sapete, Altro . L’alterità è difatti il baricentro, il cure pulsante di queto interessante progetto , fondato da diciassette persone che hanno radici diversissime ma che in

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Verrà presentato al salone Più Libri Più Liberi Radici, il primo libro della nuova casa editrice ELSE