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Alla Biblioteca degli Uffizi per le ultime ore di Mimesis

Ultimi giorni per la mostra incentrata sul libro e le sue trasformazioni. Chiuderà i battenti questo sabato, 8 giugno 2013, l’esposizione Mimesis , installata nella Biblioteca degli Uffizi di Firenze e brillano ardentemente i suoi ultimi fuochi di un cammino tracciato in maniera non troppo netta tra pittura, musica e scultura, in un incredibile coacervo di opere d’arte ed installazioni costruite proprio intorno al tema dei libri e delle innumerevoli possibilità interpretative che offrono. “Variazioni su libro” come ben riassume il sottotitolo dell’esposizione ideata da Giovanni Breschi insieme al direttore della Biblioteca Claudio Di Benedetto, con la curatela di Sergio Risaliti e il patrocinio del Polo Museale Fiorentino, inscritti in un reticolo di suggestioni visive, pittoriche, fotografiche e letterarie: che spazia dai grandi dipinti materici di Massimo Giannoni alle maxifoto seriali di Giovanni Breschi, dai libri d’artista di Henri Matisse e Andy Warhol alle creazioni di Claudio Parmiggiani, dai panorami d’interni di Candida Hofer ai bianchi libri scultura di Lorenzo Perrone. Un universo ispirato alla Galassia Gutenberg che si sviluppa un solido insieme di riflessi, amplificando le già infinite potenzialità creative del libro, della stampa, del supporto cartaceo e dell’ampio bacino concettuale sul quale si appoggia all’interno di un’istituzione dal passato solido e dalla reputazione quasi eroica. Via | polomuseale.firenze.it/it/eventi Alla Biblioteca degli Uffizi per le ultime ore di Mimesis

La leggendaria ed antica Biblioteca di Cordoba

Un giorno ci dedicheremo alla storia della Biblioteca per eccellenza, quella di Alessandria d’Egitto , madre di tutte le altre biblioteche e simbolo imperituro del potere e della fragilità della trasmissione scritta. Ma oggi, per la serie mitici templi libreschi ecco a voi l’antica Biblioteca di Cordoba , un pezzetto, altrettanto importante, della diffusione ed evoluzione della cultura mondiale. Il luogo ha una storia leggendaria che affonda le sue radici in un lontano passato. Fu fondata prima dell’anno mille (precisamente nel 940) dal califfo al-Hakam II , eccellente bibliofilo che nei suoi trent’anni di governo si dedicò alla sua passione riunendo la bellezza di quasi 400.000 volumi, tra i quali esemplari risalenti di opere scientifiche e filosofiche della Grecia Antica tradotte in arabo. Non vi …

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La Biblioteca Sainte Geneviève di Parigi tra storia, mito e architettura

Contiene la bellezza di due milioni di documenti che deve, insieme al suo nome, a una delle più importanti delle antiche abbazie parigine. E’ la Biblioteca Sainte Geneviève , monumento storico glorificato in ogni dove e rimasto nella memoria di innumerevoli generazioni di studenti, rivive in un viaggio tra bellezze strutturali, progetti di costruzione e manoscritti istoriati. Un’avventura lunga più di un millennio, che testimonia i cambiamenti sociali e architettonici della città, ma anche dello scorrere del tempo. Una vicenda estesa la cui genesi architettonica recente rinasce nel documentario di Juliette Garcias, che procede all’analisi del sistema di costruzione e della sua organizzazione interna. Un video a colori di 26 minuti concepito da Richard Copans e Stan Neumann, e prodotto nel 2009 da “Les Films d’Ici” con il supporto del Musée d’Orsay e di Arte France, attualmente in proiezioni tutti i sabato pomeriggio a 15.30 presso la Cité de l’Architecture et du Patrimoine di Parigi. Perché l’edificio, oltre a rappresentare con i nomi dei grandi protagonisti della cultura internazionale incisi sulla facciata, un vero e proprio esempio di “catalogo incarnato”, è un bell’esempio di Biblioteca aperta al pubblico per decisione dello stato. Concepita come un complesso autonomo stabilito sulla cima della montagna Sainte-Geneviève, su progetto dell’architetto Henri Labrouste , già artefice della Bibliothèque nationale , nato appena prima di Victor Hugo e morto quattro anni dopo l’esperienza della Comune. Passando tra diversi regimi politici, in un’esistenza coincidente con lo sbocciare del romanticismo, Labrouste interpreta con astuzia e trasferisce in volumi visibili ancora oggi, l’innovazione costruttiva della sua epoca. In un fiorire di curiosità, di immagini e di aneddoti ben conservati e visitabili ovunque grazie ad un crescente insieme di mostre virtuali . In rottura con la corrente neoclassica dominante nel bel mezzo del XIX° secolo in Europa, Henri Labrouste innalza a Parigi, nel cuore del Quartiere Latino, un edificio compatto e netto, nel quale si incontrano la pietra e il ferro, un materiale industriale fino ad allora riservato ai ponti e alle stazioni, …

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"La biblioteca di Babele" di Borges

Se la torre di Babele riuniva tutti gli abitanti della terra in un un unico idioma, inerpicandosi in altezza fino a sfidare lo stesso Creatore, l’omonima Biblioteca immaginata dallo scrittore argentino Jorge Luis Borges , è piuttosto un “luogo dalle infinite “possibilità lettoriche”. Il racconto fantastico tratto dalla raccolta “Finzioni” (scritta tra il 1935 e il 1944, in un periodo segnato da incredibili eventi storici) sembra essere ispirata alla legge dell’eterno ritorno e riproduce, con un’ingegneria degna delle macchine più complesse, il meccanismo preciso di un orologio. “La biblioteca di Babele” è la storia immaginaria di una fantomatica “biblioteca infinita” (nata nella notte dei tempi e destinata ad esistere per sempre), nella quale sono contenuti

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"La biblioteca di Babele" di Borges