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Hugo Chávez, due libri per conoscerlo meglio

La notizia della morte di Hugo Chàvez ha fatto il giro del mondo, con la sua buona dose di polemiche e complottismi. La storia dirà la sua sul Comandante che nel 2005, nel discorso alla sessione per il sessantesimo dell’ONU affermò: Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l’America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l’umanità. Vi consigliamo due libri per conoscere più da vicino Chàvez, entrambi pubblicati da Dalai. Hugo Chávez, il nuovo Bolívar? Una biografia è il titolo del libro scritto a quattro mani dalla giornalista Cristiana Marcano e dallo scrittore e autore televisivo Alberto Barrera Tyszka. Il titolo si rifà proprio a quel Bolivar di cui Chàvez conosceva a memori i proclami e verso il quale nutriva una sorta di venerazione. Si chiedono gli autori: Maestro nello sfruttare il mezzo televisivo, incantatore di masse, anticapitalista sui generis, Chávez è stato un caudillo o solo uno spregiudicato populista? Luci e ombre si addensano sul suo operato e i giudizi non sono unanimi. Resta il fatto che con lui il Venezuela è entrato in una nuova era, e per poterne valutare prospettive e insidie bisogna conoscerne meglio il leader. Tariq Ali – uno dei direttori della rivista «New Left Review», noto e brillante esponente degli…

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La visione dell’acqua

I referendum dello scorso giugno hanno raggiunto il quorum, come ben sapete. Dei quattro quesiti referendari, come si ricorderà, due riguardavano l’acqua. Per dirla con Francesco d’Assisi, l’acqua è “molto utile et humile et pretiosa et casta”, è un bene comune che va sempre difeso, ci siano o no referendum e, soprattutto, non va sprecato. All’acqua è dedicato il libro La visione dell’acqua . Un viaggio dalla cosmogonia andina all’Italia dei beni comuni a cura dell’associazione Yaku e con la prefazione di Eduardo Galeano. Il libro è un duplice viaggio: fisico e, direi, metafisico. Quello fisico va dalla Bolivia, alla Colombia, all’Italia. Quello metafisico percorre gli stessi sentieri geografici ma si addentra nel vissuto e modo di sentire che le varie persone e culture hanno dell’acqua. La bellezza di questo libro, a mio modo di vedere, risiede proprio in questo viaggio spirituale attraverso la concezione dell’acqua in varie culture. È interessante, infatti, notare come culture diverse e lontane tra loro abbiano sviluppato tutta una serie di miti e di sentimenti intorno all’acqua e l’abbiano sempre difesa come elemento sacro, anche al di là di bieche concezioni politiche asservite a ben altri interessi che non quelli del ben-essere delle persone. Da notare, infine, la copertina essenziale e molto d’effetto, con una frase di Eduardo Galeano che fa da illustrazione ( De agua somos. ¿Cómo podríamos vendernos? El agua, sagrada, quiere ser de todos. ¿Cómo podríamos traicionarla? ) La visione dell’acqua cambia, ovviamente, a seconda del contesto socio-culturale in cui si vive, ma rimane sempre uno dei quattro elementi (aria-acqua-terra-fuoco) che regge e governa il mondo. Anche ora che il referendum è passato e la volontà popolare si è espressa è bene tornare su questo libro e rileggerlo per rinfrescarsi le idee alla luce delle varie culture che hanno …

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