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Berlinguer non era triste. In un libro i ricordi di Marina Addis Saba

Enrico Berlinguer (1922–1984) è stato un politico importante della storia italiana. Segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1972 all’anno della sua morte – che, come i più ricorderanno, avvenne a seguito di un ictus che lo colpì durante un comizio a Padova, mentre si apprestava a pronunciare la frase: “Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda”. Di Enrico Berlinguer ebbe a dire Giorgio Gaber: “Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona”. Ho pensato a questa frase, nel vedere la nuova pubblicazione di Aliberti editore dal titolo Berlinguer non era triste . Il libro è firmato da Marina Addis Saba , specializzata in storia delle donne, con al suo attivo libri quali Partigiane. Le donne nella Resistenza (1998), La scelta. Ragazze partigiane e ragazze di Salò (2005) e La farnesina. Giulia Farnese e papa Borgia (2010). La sua biografia di Anna Kuliscioff (1993) le è valso il premio Tobagi. Come ci indica il sottotitolo – Così ricordo Berlinguer – il libro di Addis Saba è un presentare la figura del grande leader della sinistra attraverso i ricordi di un’amica. Il perché del titolo è presto detto: Ciò che mi ha portato, ancora una volta, a ricordare Enrico e a pensare di rendere su di lui la mia testimonianza, è il fatto che ho visto da poco in televisione una vecchia intervista nella quale Enrico, alla domanda di cosa avrebbe voluto che si dicesse di lui, rispondeva, col suo sorriso timido e furbo insieme, che non avrebbe voluto si dicesse di lui che era triste. Non era triste infatti. Ci troviamo, così, dinanzi a un ritratto privato di Enrico Berlinguer, che da un lato ci presenta la…

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In ricordo di Miriam Mafai, giornalista, scrittrice e inguaribile ottimista

Miriam Mafai, la ragazza rossa , è morta oggi a Roma all’età di 86 anni. Era una delle firme di punta del giornalismo italiano nonché scrittrice di saggi. Tra i suoi titoli ricordiamo L’uomo che sognava la lotta armata (1984), Pane Nero. Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale (1987), Il lungo freddo. Storia di Bruno Pontecorvo, lo scienziato che scelse l’Urss (1992), Botteghe Oscure addio. Com’eravamo comunisti (Premio Cimitile nel 1996), Dimenticare Berlinguer (1996), Il sorpasso. Gli straordinari anni del miracolo economico 1958-1963 (1997), Il silenzio dei comunisti (2002, scritto insieme a Vittorio Foa e Alfredo Reichlin), Diario italiano (2006). Noi di Booksblog la ricordiamo con il video che trovate in apertura di post in cui la Mafai ricorda il cammino della lotta femminile e anche ci svela un po’ i suoi gusti in fatto di letture. In ricordo di Miriam Mafai, giornalista, scrittrice e inguaribile ottimista