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Borgo Propizio di Loredana Limone

“Borgo Propizio” di Loredana Limone mi è arrivato tra le mani come una bella sorpresa. Avvolto in un pacco di carta spessa color mattone aspettava in una portineria all’est di Milano che lo aprissi per assaporarne le pagine e le vicende dei suoi personaggi. Cosa che non ho potuto impedirmi di fare seduta stante, sfruttando quel magico tempo sospeso che ci regalano i viaggi. Ed ecco che qualche ora trascorsa tra pullman e aeroporto è bastata per inoltrarmi nei vicoli di un paesino di provincia che non esiste propriamente in sé, eppure è una specie di summa di tanti centri italiani, come ci conferma la sua stessa autrice nella video-intervista che sovrasta l’articolo. Un romanzo emozionante ed estremamente scorrevole, che inaugura una trilogia e, dopo aver ricevuto la menzione speciale al Premio Fellini 2012 , uscirà in Spagna per le edizioni Siruela nella primavera 2013 e in Germania per Thiele nel 2014. Tra le sue righe vive un luogo delicato, abbarbicato fra ridenti colline bagnate deliziosamente dal sole e abitato da un insieme di persone senza tempo, dedite alle loro attività quotidiane e alla lettura dei tarocchi. Un paese dove tutti sanno tutto di tutti, e nel qual l’arrivo di Belinda, giovane forestiera pronta ad installarsi in un edificio dalla dubbia fama per aprire la sua latteria, porterà non poco scompiglio. Perché niente sarà più come prima, tra fantasmi del passato e misteriosi gioielli perduti. E se Mariolina scoprirà l’amore in Ruggiero, abile realizzatore dei lavori, tante altre storie si intrecceranno tra le vie del borgo. Vicende della stramba famiglia di Belinda, tra la passione condivisa per un noto Gran Musicante, che si ripercuote nel titolo della latteria “Fatti mandare dalla mamma”, zie un po’ svitate, ma tanto simpatiche e il naturale complicarsi degli eventi in una narrazione talmente piacevole da meritare una lettura tutta d’un fiato. Un insieme di pagine immacolate, che profuma di latte e di dolcezze composte da Loredana Limone, autrice di numerosi testi e ideatrice di laboratori di scrittura creativa gastronomica (sfociati nel libro “Sapori Letterari” ): …

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Borgo Propizio di Loredana Limone

PaperTab, eReader flessibile. La Gazzetta del Profeta diventa reale?

Il mondo degli eBook è sempre in continuo fermento ed evoluzione. Dal mio punto di vista è un bene perché se c’è un insegnamento basilare che ci viene dai libri è quello di non essere mai statici. Tra le notizie più recenti, c’è quella degli eReader flessibili . La canadese Queen’s University, in collaborazione con Intel e Plastic Logic, ha realizzato dei prototipi di display flessibili che replicano la carta. Tali display hanno la diagonale da 10,7 pollici e, al momento attuale, sono solo in bianco e nero e hanno un comportamento simile a quello degli schermi degli eReader con tecnologia eInk, cioè non sono retro illuminati – quindi non affaticano la vista – e la pagina viene stampata sullo schermo. I prototipi sono in plastica e sensibili al tocco, per cui possono essere gestiti direttamente dalle dita. Gli schermi possono passarsi informazioni e, se affiancati, possono formare uno schermo più grande. Inoltre, più display possono interagire in diverse maniere, permettendo così l’utilizzo contemporaneo di più schermi per svariate attività, tra cui potrebbe benissimo esserci quello della lettura collettiva e della condivisione delle note a margine. Al momento attuale tali eReader sono disponibili solo nei laboratori in cui sono stati creati, ma in futuro potrebbero diventare disponibili per tutti, permettendo di arrotolarli e portarseli in giro senza difficoltà. La Gazzetta del Profeta che troviamo nelle storie di Harry Potter sarà un giorno realtà? Io me lo auguro! Via | Web News Foto | QN PaperTab, eReader flessibile. La Gazzetta del Profeta diventa reale?

La poetessa Joumana Haddad si aggiudica il Premio Maria Grazia Cutuli

C’è un sottile confine tra prosa e poesia e capita di leggere testi in prosa che del componimento poetico abbiano il sapore. È un po’ quello che afferma la giornalista e scrittrice libanese Joumana Haddad , premiata con il Premio Maria Grazia Cutuli per la sezione stampa estera. Afferma Joumana Haddad: Quando scrivo i miei articoli provo sempre a farlo con l’animo di poeta, sono innanzitutto poetessa. Sono cresciuta in un paese dove c’era la guerra, io sin da piccola ho vissuto con la violenza, con la morte intorno a me, quello che mi ha aiutato, ogni giorno, ad avere tutte quelle vite che mi erano negate nella realtà sono stati i libri. Una sua celebre poesia ha per titolo Sono una donna e in essa scrive Joumana Haddad: Nessuno può immaginare quel che dico quando me ne sto in silenzio chi vedo quando chiudo gli occhi come vengo sospinta quando vengo sospinta cosa cerco quando lascio libere le mie mani. Nessuno, nessuno sa quando ho fame, quando parto quando cammino e quando mi perdo, e nessuno sa che per me andare è ritornare e ritornare è indietreggiare, che la mia debolezza è una maschera e la mia forza è una maschera, e che quel che seguirà è una tempesta. Credono di sapere e io glielo lascio credere e avvengo. Hanno costruito per me una gabbiaaffinché la mia libertà fosse una loro concessione e ringraziassi e obbedissi. Ma io sono libera prima e dopo di loro, con loro e senza di loro sono libera nella vittoria e nella sconfitta. La mia prigione è la mia volontà! La chiave della prigione è la loro lingua ma la loro lingua si avvinghia intorno …

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La poetessa Joumana Haddad si aggiudica il Premio Maria Grazia Cutuli

Book City flash mob in Galleria a Milano

La prima giornata di Bookcity ha visto un episodio curioso, seguendo la suggestione di precedenti come Porta un Libro in Piazza e a Teatro : un flashmob – che poi ad esser precisi si chiama bookmob – dedicato alla lettura, organizzato (come riportano sul sito TM News ) dalle case editrici Instar Libri, Iperborea, La Nuova frontiera, Minimum fax, Nottetempo e Voland. Come potete vedere nel video qui sopra, molti abitanti – letterati – della città meneghina, hanno colto l’occasione per dimostrare il proprio amore per i libri attraverso una performance collettiva , in cui ognuno leggeva ad alta voce il libro che aveva con sèé. Una sola istruzione: recarsi in Galleria Vittorio Emanuele, bighellonare un po’ osservando le vetrine e poi di colpo, mettersi a leggere, tra lo stupore degli ignari passanti e

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