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Somnium Hannibalis di Chiara Prezzavento

La vita, le battaglie e le avventure del grande Annibale Barca. Chiara Prezzavento è una delle voci che abbiamo avuto modo di incontrare durante l’ultimo festivaletteratura a Mantova, il giorno dopo la suggestiva rappresentazione serale che aveva portato dinanzi alla Rotonda di San Lorenzo , i fuochi del gran potenziale teatrale della storia di Annibale . Ed è stato proprio tra le piazze mantovane che si è fatta strada la voglia di ritornare a scoprire le evoluzioni nostrane del romanzo storico , per rintracciare opere radicate nel tessuto italiano e nel suo ricchissimo e glorioso passato. Ecco la genesi che ci ha spinto ad inoltrarci tra le pagine del Somnium Hannibalis , per ritrovare le avventurose vicende del leggendario generale cartaginese, dalla pesante eredità del padre Amilcare, al sostegno del cognato Asdrubale, dalle glorie di Canne e del Trasimeno ai dolori di Zama , dall’incredibile traversata delle Alpi alla tranquilla frescura delle campagne italiche, dall’incredibile beltà delle donne di Capua all’eterna battaglia con il nemico romano, elementi di un racconto che avanza a suon di domande e di frasi strappate ad Apamea, nel 191 a.C. da Antioco, Re di Siria, ospite non esattamente…

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Somnium Hannibalis di Chiara Prezzavento

Festivaletteratura 2013: intervista a Chiara Prezzavento

Passando per piazza delle Erbe ci siamo ritrovati dinanzi al suggestivo spettacolo della Rotonda, illuminata da bracieri e “abitata” da attori abbigliati con costumi d’altri tempi. Erano i protagonisti dello spettacolo “Somnium Hannibalis” , rappresentato proprio ne medesimi luoghi e en plein air , durante il Festivaletteratura 2013 appena conclusosi. Un’atmosfera coinvolgente, che ci a spinto a volerne sapere un po’ di più e ad interrogare direttamente Chiara Prezzavento , autrice del testo dal quale è stata tratta la pièce, ma anche dello stesso adattamento teatrale, che, a pochi passi e qualche ora dai “luoghi della rappresentazione” ci ha concesso qualche “segreto di lavorazione” che vi presentiamo cominciando proprio dai problemi di traduzione già incontrati in occasione della presentazione di alcuni lavori su “L’Antigone”. Innanzitutto quali sono i segni distintivi dei due mondi, quello della pagina scritta e quello della messa in scena, e come si passa da uno all’altro? Sono due linguaggi diversi, perché il romanzo e il lavoro teatrale coinvolgono il lettore e lo spettatore in maniere differenti. Ciò che nel romanzo è scritto e descritto, deve essere fatto passare in teatro attraverso l’azione scenica. Per cui tradurre dall’uno all’altro richiede tutta una serie di spostamenti, di punti di vista, ma anche nel modo di rivolgersi al destinatario. Jeoffrey Swith, teorico, insegnante e scrittore…

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Festivaletteratura 2013: intervista a Chiara Prezzavento