Tag Archives: city

Autumn, di David Moody

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Conto fino a tre… parola di papà, il libro di Angelo Pisani sulle fatiche dei nuovi padri

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New York Public Library, una ristrutturazione che non s’ha da fare

Manovre politiche e polemiche concettuali dietro i lavori che potrebbero interessare l’interno della New York Public Library. Si tratta della seconda Biblioteca più grande degli States, dopo quella del Congresso a Washington, ed è in questo momento al centro di parecchie discussioni riguardanti il cosiddetto “progetto Foster” , destinato a fornire un nuovo design degli interni della New York Public Librar y, un edificio storico di sette piani in stile Beaux-Art situato nel cuore di Midtown Manhattan . Un imponente simbolo della cultura newyorkese, il cui ri-allestimento potrebbe inserirsi nella nuova esplosione della bolla immobiliare cittadina che, spinta dagli investitori russi o degli emirati arabi, infiamma l’attenzione dei promotori finanziari su ogni metro quadro recuperabile. Perché agli interessi culturali, strutturali e concettuali, si aggiungono quelli politici, dall’influenza crescente con l’avvicinarsi delle elezioni municipali di novembre, che potrebbero spingere il tutto nel cassetto. Il progetto Foster Elaborato dal noto e pluri-premiato Norman Foster , dello studio di architetti londinesi Foster & Partners , il nuovo volto della biblioteca, più moderno, luminoso e vuoto, sarebbe volto a raddoppiare la capacità di accesso del pubblico ai testi. A partire dall’ingresso della 42ma Strada, il video illustrativo procede secondo un asse est/ovest attraverso il primo pano dell’edificio, passando per l’Astor Hall, che non dovrebbe essere interessata dai cambiamenti, fino a raggiungere il nuovo volto della Gottesman Exhibition Hall per poi …

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La Trilogia Steampunk, di Paul Di Filippo, e La città & la città, di China Miéville. Steampunk weird e detective-story distopica

La Trilogia Steampunk , di Paul Di Filippo , e La città & la città , di China Miéville , sono due recenti uscite di fantascienza targate Delos Books e Fanucci. Non sono particolarmente attratta da “troppe stranezze” nella fantascienza. Ricordo, ad esempio, che dopo la lettura de Un anno nella città lineare di Paul Di Filippo, rimasi piuttosto perplessa dal tipo di mitologia “soprannatural-religiosa” utilizzata, non riuscendo a capire bene se il romanzo mi fosse piaciuto o meno, protendendo infine per il no (per un motivo, in verità, che ancora mi sfugge). Per Miéville, sicuramente il massimo esponente di un filone fantascientifico, il new weird, che di “stranezze” ne contiene molte (non che Paul di Filippo sia da meno, come possiamo leggere nel blog di cui è co-autore, Weird Universe ), non sono mai riuscita a farmi scattare la scintilla. Eppure non sono poche le volte in cui sono stata tentata di comprare il noto Perdido Street Station (a cavallo tra fantasy, fantascienza con tecnologia steampunkeggiante e horror)… Ma nonostante abbia letto commenti e recensioni ottime, alla fine non l’ho mai fatto (chissà, forse donne-coleottero e farfalle mangiasogni sono troppo bizzarre anche per chi accetta – di malagrazia, in verità – i ratti…

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