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Lapidarium, di Ryszard Kapuscinski

Come moltissimi altri, anch’io ritengo che Rysard Kapuscinski sia uno dei pochi e più grandi maestri dell’arte di raccontare i fatti e di tessere il tessuto della storia che altri chiamano “giornalismo”. Eppure ultimamente, probabilmente a causa di alcuni suoi libri postumi, insignificanti e posticci, (Nel turbine della storia e Autoritratto di un reporter, per esempio) stavo perdendo lo stimolo per tornare a leggere le sue pagine. Per fortuna il dio del caso qualche volta assiste. Qualche giorno fa, per esempio, mi ha fatto capitare tra le mani Lapidarium, in viaggio tra i frammenti della storia, un volume degli anni ‘90 che raccoglie appunti, riflessioni, spunti, piccole narrazioni e frammenti scritti dal giornalista polacco sui suoi diari. Spesso si tratta di veri e propri appunti, dotati di quella scintilla di senso che fa intravedere le sue possibili evoluzioni. Altre volte si tratta di piccole storielle, attimi di vita colti da una angolazione decisiva e inaspettata che li trasforma e li carica di significato. Ma che senso ha cercare di riassumere un libro che, proprio per la sua natura composita non può essere riassunto? E infatti il miglior modo per farvi entrare nel mood del libro e delle sue acute riflessioni è quello di offrirvene un assaggio. Giusto un paio di esempi, dunque, presi a caso dalle riflessioni più illuminanti e più attuali. Leggetele dopo il salto… Il fattore emotivo svolge un ruolo determinante nello scoppio di una rivolta o di una rivoluzione: la gente sente di essere stata per troppo a lungo sfruttata e oppressa, così questo sentimento diventa la famosa goccia che fa traboccare il vaso. Tutto comincia appena si pronuncia la parola “Basta!”. Le società sono pazienti, stabili, disposte ad aspettare all’infinito. Tendono a mantenere lo status quo. Solo dopo un lungo periodo di accettazione del dolore si arriva al culmine emotivo, e ciò avviene quando una società dice: “Basta!”. O ancora: Assolutamente necessario conservare la capacità di provare emozioni, per continuare a stupirsi e a essere impressionati dalle cose. Essenziale restare immuni dalla più terribile delle malattie: l’indifferenza…

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Lapidarium, di Ryszard Kapuscinski