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Baladin. La birra artigianale è tutta colpa di Teo, biografia di Musso

Siete appassionati di birra artigianale? Ecco allora il libro che fa per voi. Uscirà il prossimo 8 maggio , ed il titolo è chiaro: Baladin.La birra artigianale è tutta colpa di Teo . Si tratta naturalmente della biografia di Teo Musso, fondatore del Birrificio Baladin di Piozzo (CN, Piemonte), che ha dato il via al movimento della birra artigianale in Italia. Il volume è edito da Feltrinelli e racconta le vicende che hanno segnato il percorso della birra di Teo Musso , il primo impianto per la birra nella stalla di casa nel 1996 (con i tubi sotterranei per portarla al pub nella pizza), la gioventù un po’ punk un po’ new wave, l’idea dei pub diventati ormai un cult in tutto il mondo, lo sbarco a Eataly New York , passando dalla creazione del bicchiere Teku con Kuaska (che nasce proprio dall’unione delle due sillabe iniziali Te(o)-Ku(aska) dei creatori), fino alla carrellata di tutte le ispirazioni che hanno prodotto le birre, ovvero la nascita del figlio Isaac, la fine del rapporto con Nora, l’amico immaginario della figlia, fino ad arrivare a quella Normale (fatta per Lurisia) che sfida l’associazione birra normale=birra brutta. Il libro, con prefazione di Carlo Petrini e scritto con la collaborazione di Marco Drago , narra la storia di questo birraio fuori dal comune, che è stato capace nella terra del Barolo, di cambiare le carte in tavola e far diventare la birra artigianale uno dei prodotti più ricercati in Italia. Marco Drago, Teo Musso Baladin. La birra artigianale è tutta colpa di Teo Feltrinelli 14,00 euro Foto | Particolare della copertina Baladin. La birra artigianale è tutta colpa di Teo, biografia di Musso

L’ultimo amore di Kafka narrato da Michael Kumpfmüller

C’è una tendenza piuttosto diffusa a considerare Franz Kafka come un autore indubbiamente profondo, ma fondamentalmente triste. E se si trattò indubbiamente di una mente tormentata, ciò non toglie che ebbe scorci di sereno che lo portarono “alla soglia della felicità”, come lasciano intravedere alcuni scorci delle “Lettere a Milena” . Momenti intensi che lo accompagnarono in realtà fino alla morte, in quell’ultimo periodo trascorso a fianco della giovane Dora, descritti dallo scrittore tedesco Michael Kumpfmüller , in “Die Herrlichkeit des Lebens”, lo splendore della vita. Un testo che porta indietro le lancette dell’orologio della storia fino all’estate del 1923, quando Franz, in vacanza a Müritz, piccola stazione balneare sulle rive del Baltico con la sorella Elli e con i nipoti, incontrerà l’ultima donna della sua vita. Dora ha solo venticinque anni, lui quindici di più, in gran parte consumati dalla tisi, lei sarà il suo fedele alleato di nell’ultimo anno della sua vita. Combatteranno fianco a fianco l’avanzare imperterrito del male fisico e morale e in una Berlino nella quale serpeggia il delirio antisemita, sogneranno insieme la Palestina. Dora è seduta al tavolo della cucina, intenta a pulire alcuni pesci per la cena. Ecco due giorni che pensa a lui ed è improvvisamente è lì, naturalmente è Tile che ce l’ha portato, solo, senza la donna della spiaggia. Si tiene sulla cornice della porta e scruta, prima i pesci e poi le mani di Dora, con un occhio leggermente critico le sembra, ma è senza dubbio l’uomo della spiaggia. Lei è così sorpresa che non riesce a sentire bene quello che dice, qualcosa a proposito delle sue mani, delle mani così dolci, che devono eseguire un compito tanto insanguinato. Traduzione libera realizzata a partire da un estratto della pagina 2 del testo al link: books.google.fr Nell’immagine collage della copertina del libro e di…

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L’ultimo amore di Kafka narrato da Michael Kumpfmüller

L’ultimo amore di Kafka narrato da Michael Kumpfmüller

C’è una tendenza piuttosto diffusa a considerare Franz Kafka come un autore indubbiamente profondo, ma fondamentalmente triste. E se si trattò indubbiamente di una mente tormentata, ciò non toglie che ebbe scorci di sereno che lo portarono “alla soglia della felicità”, come lasciano intravedere alcuni scorci delle “Lettere a Milena” . Momenti intensi che lo accompagnarono in realtà fino alla morte, in quell’ultimo periodo trascorso a fianco della giovane Dora, descritti dallo scrittore tedesco Michael Kumpfmüller , in “Die Herrlichkeit des Lebens”, lo splendore della vita. Un testo che porta indietro le lancette dell’orologio della storia fino all’estate del 1923, quando Franz, in vacanza a Müritz, piccola stazione balneare sulle rive del Baltico con la sorella Elli e con i nipoti, incontrerà l’ultima donna della sua vita. Dora ha solo venticinque anni, lui quindici di più, in gran parte consumati dalla tisi, lei sarà il suo fedele alleato di nell’ultimo anno della sua vita. Combatteranno fianco a fianco l’avanzare imperterrito del male fisico e morale e in una Berlino nella quale serpeggia il delirio antisemita, sogneranno insieme la Palestina. Dora è seduta al tavolo della cucina, intenta a pulire alcuni pesci per la cena. Ecco due giorni che pensa a lui ed è improvvisamente è lì, naturalmente è Tile che ce l’ha portato, solo, senza la donna della spiaggia. Si tiene sulla cornice della porta e scruta, prima i pesci e poi le mani di Dora, con un occhio leggermente critico le sembra, ma è senza dubbio l’uomo della spiaggia. Lei è così sorpresa che non riesce a sentire bene quello che dice, qualcosa a proposito delle sue mani, delle mani così dolci, che devono eseguire un compito tanto insanguinato. Traduzione libera realizzata a partire da un estratto della pagina 2 del testo al link: books.google.fr Nell’immagine collage della copertina del libro e di un ritratto fotografico di Dora Diamant. Via | lemonde.fr/livres L'ultimo amore di Kafka narrato da Michael Kumpfmüller

Storie per bambini che non si perdono d’animo: Mutande coraggiose, di Lorenzo Stanzione

E se un giorno le mutande si rifiutassero di fare il proprio dovere, stanche di dover stare sempre a contatto con pipì e popò? Magari qualche mutanda potrebbe sbottare così: E basta! Non ne posso più della cacca e della pipì di Ambrogio, non voglio vivere rinchiusa nei pantaloni di un cacasotto o in un cassetto ad aspettare che il piscialletto m’indossi di nuovo. Una vera e propria rivoluzione, in cui le mutande, chiacchierando tra loro, riderebbero a crepastoffa di noi esseri umani. Di queste lamentele e risatine, rivoluzioni e dialoghi tra mutande è testimonianza il bel libro di Lorenzo Stanzione dal titolo Mutande coraggiose. Storie per bambini che non si perdono d’animo , pubblicato dalle edizioni Erickson nel 2008 ma, visto il successo, con varie ristampe nel corso di questi anni. Il libro è composto da sette storie che hanno un unico filo conduttore: le mutande e, soprattutto, le mutande che si ribellano al loro ruolo e, in un modo o nell’altro, devono fare i conti con la propria realtà e i propri sogni. Splendide le illustrazioni di Federica Bordoni che fanno parte integrante del libro. Come ben si capirà – e come spiega bene il sottotitolo Storie per bambini che non si perdono d’animo – Stanzione, attraverso le mutande…

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Storie per bambini che non si perdono d’animo: Mutande coraggiose, di Lorenzo Stanzione