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I Diari delle Streghe. La Tentazione, di Aubrey Clark. Prosegue la serie creata da Lisa Jane Smith
Libri & sociale: dai sopravvissuti di Marcinelle a Capodarco e la monnezza
In questi giorni in cui, vicino Roma, è ancora in corso il Salone dell’Editoria dell’impegno (si trova a Grottaferrata) mi fa piacere segnalare alcuni titoli che affrontano personaggi e realtà di interesse sociale, usciti in questi giorni. Paolo di Stefano, un bravissimo giornalista del Corriere della Sera, ha messo elmetto e divisa e si è calato, anche fisicamente, nei pozzi profondissimi della miniera belga di Marcinelle, dove a metà degli anni ‘50 morirono 262 persone, di cui 136 italiani. Dall’ascolto dei minatori sopravvissuti, figli, mogli, dei morti è nata la sua ricostruzione La catastrofa, Marcinelle 8 agosto 1956 (Sellerio editore Palermo), in cui il nostro si è “immerso” metaforicamente nel racconto di chi non ha mai dimenticato. “(…) La grandezza del Progetto Sud, sta nel fatto che ha nel proprio dna i cromosomi sani per dare al paese una forma nuova, una visione differente da quella che ha avuto finora. Progetto Sud ha una nuova, diversa abilita’ nel dare speranza e futuro al paese”. Con queste parole invece…
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Libri & sociale: dai sopravvissuti di Marcinelle a Capodarco e la monnezza
Il libro di Rose, di Ronald Everett Capps
Un altro sabato sera, mentre la mamma e Hershey Bar erano fuori, siamo tornati alla casa con la piscina. Non l’avevamo in mente, o che so, ma quando ci siamo trovati davanti a quella casa, Carl ci ha fatti fermare tutti sotto un lampione e ha detto: “chissà cosa succede se saltiamo tutti dentro la piscina di quella gente?” E noi facciamo praticamente ogni cosa che viene in mente a Carl. Rose è poco più di una bambina. Ha tre fratelli e vive con la mamma, tenendo il conto, sul suo diario, di tutti i suoi fidanzati. Annota tutto senza filtri – dalle domeniche in parrocchia, alle passeggiate nel quartiere con i fratelli, le parole della mamma che la sveglia la mattina – con una scrittura limpida, che vi conquisterà. E poi Rose conosce quello che diventerà il suo miglior amico d’infanzia, il signor Anthony. Lui vive con la moglie in una casa bellissima, con la piscina, e invita Rose e i fratelli a fargli visita. Anthony lavora nell’industria del suocero ma è scontento della sua vita. “…e mi ha raccontato questa storia di un ragazzino che aveva infilato la mano in un barattolo con dentro dei biscotti e ne aveva afferrato qualcuno, ma poi non riusciva più a tirare fuori la mano. Così si era messo a piangere e a gridare, finchè era arrivata la sua mamma. E lei era stata davvero brava, non si era arrabbiata o che so. Si era limitata a dirgli di lasciare andare i biscotti”. Il signor Anthony ama dipingere, “usa una cosa chiamata spatola…e sparge macchie di colore dappertutto. E il suo dipinto inizia a ricordare, una sedia, o qualunque cosa a cui lui vuole farlo assomigliare. Il signor Anthony ha detto che la pittura ha a che fare con le sensazioni e di dà sempre qualcosa quando la guardi”. Il signor Anthony porta Rose…
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