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Cineterapia, di Paola Maraone
Questo libretto di Paola Maraone suggerisce – come la teoria tanto in voga negli ultimi anni – che una forma d’arte come il cinema possa darci un aiuto in alcuni momenti della vita particolarmente stressanti. Ecco, vi assicuro che anche solo leggendo i suoi divertentissimi commenti ai film sortirete lo stesso effetto. L’autrice si descrive come “una di quelle trentenni strampalate a cui gli americani dedicano una sitcom”, che “quando è disperata è oltremodo divertente, e fa accorrere gli amici”. Non si può dubitare di questo a leggere cosa scrive ad esempio di ‘Quell’oscuro oggetto del desiderio’ (”lui
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Cineterapia, di Paola Maraone
Quello che mi spetta, di Parinoush Saniee
La pubblicazione del libro di Parinoush Saniee segue un percorso emblematico delle contraddizioni dell’Iran moderno. Inizialmente ne è stata vietata la diffusione, ma in seguito, grazie all’autorizzazione ad essere pubblicato, è riuscito a scalare la vetta dei romanzi più letti in quel Paese. Lì ha raggiunto in breve le venti edizioni. Si tratta della storia della giovane e ingenua Masuum, che a quindici anni si ‘permette’ di innamorarsi di un bel farmacista. E’ la prima della classe, la ‘cocca’ di suo padre, ma all’improvviso perde la fiducia della sua famiglia. Si è ‘compromessa’ solo per aver scambiato col ragazzo dei bigliettini. E deve sposarsi, al più presto. Masuum è bella ma soprattutto intelligente: eppure…
La parrucchiera di Kabul, di Deborah Rodriguez
E’ un personaggio che mi piacerebbe davvero conoscere, la protagonista di La parrucchiera di Kabul. Ed in effetti lei, Deborah Rodriguez, esiste davvero. Abbigliamento e colore di capelli vistoso, trucco eccessivo, di carattere ma emotiva, dice lei. L’autrice racconta una piccola ‘rivoluzione’ condotta in Afghanistan, dove arrivò per la prima volta insieme a dei volontari di un’associazione: saputo che era parrucchiera in America, tutti gli stranieri residenti a Kabul le chiesero di poter usufruire dei suoi tagli e dei suoi trattamenti. A Kabul infatti c’è un solo parrucchiere, fatiscente e con le vetrine rotte: allestire un salone non è affatto facile, sempre con lo spauracchio delle accuse di essere in realtà ‘covi’ di prostitute, e quindi facile bersaglio delle ire dei talebani. A loro i negozi di parrucchieri non piaccionoperchè lì le donne
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La parrucchiera di Kabul, di Deborah Rodriguez