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Nel viale, una poesia autunnale di Domenico Gnoli

Una poesia autunnale in piena regola, quella di Domenico Gnoli (1838-1915) dal titolo Nel viale . Il poeta, infatti, descrive un duplice autunno: quello della natura e quello del sentimento amoroso. Gnoli accenna ai “soli morti”: sono quelli che ricordiamo in questi primi giorni di novembre; sono quelli del paesaggio, con le foglie che cadono e la natura che si addormente; sono quelli dell’anima, che ricerca “invano” la “vita”. Una bella testimonianza di poesia italiana di metà Ottocento che, lungi dalle immagini stereotipati che ci hanno inculcato a scuola, trasmette sensazioni intense e vibranti e riesce a leggere la natura come modello della vita e viceversa. Nel viale Sedemmo nel bruno viale. Ell’era velata d’affanno, come avesse una notte ferale dimenticato una nube sulla sua fronte. Nel core ci singhiozzavano i giorni dell’amore. La sua mano leggere con un brulichìo di moti tremanti d’addio, come sulal tastiera d’un cembalo muto, parlava un lunguaggio strano nella mia mano. Su’ tronchi de’ neri cipressi, fra i rami dell’ilici nere spargeva il tramonto riflessi di soli morti; nel fondo era disteso un parato di porpora logora; in terra era un silenzio di foglie gialle. Ad un soffio di vento si rianimarono, come scosse dallo sgomento della morte, e il volo tentarono lungo il viale, ansiose di ricomporsi in nuova forma vitale. Parevano un nuvolo d’ale le povere foglie cadute, ma stanche ricaddero al suolo immobili, mute. Attorno era una lontananza di tempi, di luoghi, d’amore. Era disciolta la danza lieve dell’ore, le cose era fra loro ritrose. Tutto disgiunto, tutto lontano, perfino la mano che mi palpava; e nel vano d’un’ampiezza infinita ricercavo invano la mia vita. Foto | timniblett – Vickola Nel viale, una poesia autunnale di

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