Tag Archives: giallo-e-noir

Niente lacrime per la signorina Olga, Elda Lanza debutta in libreria

Una signora d’altri tempi, che pure allieta le pagine Facebook dei suoi amici con arguzia e simpatia, Elda Lanza. Elda Lanza, per chi non lo ricordasse, come ci spiega l’anatomopatologo della tv, il giornalista Mariano Sabatini, “è la prima presentatrice della Tv, prima della Tv, ossia dal 1952 (trasmissioni sperimentali) e fino agli Settanta” ed è al suo debutto di scrittrice per Salani con un giallo ambientato a Milano, Niente lacrime per la signorina Olga , uscito neanche un mese fa e che ha già una folta schiera di appassionati. Già il nome d’altri tempi, Olga, sa di buono per …

Vai qui e leggi tutto:
Niente lacrime per la signorina Olga, Elda Lanza debutta in libreria

Il cacciatore, di Clive Cussler

Il cacciatore è l’ultima sorprendente invenzione del prolifico Clive Cussler, appena uscito per Longanesi. Si tratta della prima storia di una nuova serie avventurosa che ha per protagonista Isaac Bell, un trentenne discendente da una ricchissima famiglia di banchieri che tuttavia preferisce l’indagine e l’avventura alla noia e alle scartoffie. Siamo all’inizio del Novecento nell’ovest degli Stati Uniti. L’atmosfera risente ancora di ciò che di straordinario è accaduto nel secolo precedente, siamo quindi inondati da un grande fermento e un certo ottimismo prodotto dal progresso tecnologico che fa da padrone. Sebbene per …

Vedi articolo originale:
Il cacciatore, di Clive Cussler

Nome del gioco: morte, di Dan J. Marlowe

Tutto inizia con una rapina andata a buon segno: un bottino di poco meno di duecentomila dollari che finiscono lisci lisci nelle tasche di Chet Arnold e del suo partner Bunny. Per evitare problemi i due si dividono dopo il colpo, con l’impegno da parte di Bunny di mandare ogni settimana dei soldi a Chet. Tutto va bene per qualche tempo. Poi all’improvviso niente più soldi. Chet Arnold si mette allora in cerca del suo partner per capire cosa sia successo. In estrema sintesi questa è la trama di Nome del gioco: morte di Dan J. Marlowe (1917-1986), pubblicato da Elliot con la traduzione di Marco Di Giuseppe. The Name of the Game is Death risale al 1962 ed è considerata una delle migliori opere di Dan J. Marlowe. Il ritmo è incalzante e la storia è narrata molto bene. Non è un caso che un rapinatore di professione, tal Al Naussbaum, dopo aver letto questo libro di Marlowe lo contattò e i due diventarono amici e insieme scrissero anche alcuni racconti. L’aspetto interessante del libro, secondo me, risiede nel modo in cui Marlowe costruisce la storia: attraverso la ricerca del partner sparito, l’autore descrive il carattere di Chet Arnold e, con una serie di flashback, ci racconta episodi della sua vita che ci aiutano a meglio comprenderne la storia. Siamo anche noi a bordo di quella Ford che attraversa l’America e che, contemporaneamente, ci fa viaggiare nei ricordi del protagonista che, a suo modo, è stato sempre fedele a se stesso, non sopportando le ingiustizie e per questo spinto a farsi giustizia da solo, quasi che gli altri intorno non si rendessero conto di come stessero le cose nella realtà (e nell’episodio del gattino che lui vendica o dell’amico accusato ingiustamente di pedofilia il cattivo sembra essere l’unico sano di mente…) La lettura scorre veloce anche grazie all’ottima traduzione di Marco Di Giuseppe. Dan…

Segui questo link:
Nome del gioco: morte, di Dan J. Marlowe

Quando gli autori si fanno le recensioni (belle) da soli: storia di RJ Ellory

Cosa c’è nella storia di un autore famoso? Tanta fatica e impegno, almeno nella maggior parte dei casi, e poi le buone recensioni che aiutano sempre, ovvio; recensioni che nell’era di internet però non sempre sono attendibili. Come nel caso del britannico RJ Ellory , vincitore di ben 4 premi letterari nel genere crime in Francia e di uno negli Stati Uniti, e autore di Un semplice atto di violenza , Vendetta , e La voce degli angeli pubblicati in Italia da Giano . Cosa è successo? Ieri Ellory ha chiesto pubblicamente scusa e ha confessato di aver scritto entusiastiche recensioni ai suoi libri sotto falsa identità. La storia è semplice: Ellory andava sui siti come Amazon e con vari pseudonimi si lanciava in commenti sempre più che positivi sulle sue opere, questo con la scusa di alimentare il passaparola virtuale e fare salire le proprie quotazioni. Non contento, procedeva poi a stroncare i libri dei suoi avversari e qualche volta firmava con il suo vero nome, Roger. Quando poi il Daily Mail gli ha chiesto chiarimenti, ha ammesso subito le sue responsabilità e il risultato è che oggi non si parla d’altro nelle pagine di cultura dei giornali di mezzo mondo. Purché se ne parli insomma: come minimo ora i suoi libri sono ancora più famosi e chi come me, non li ha già letti, potrebbe essere incuriosito a dare almeno un’occhiatina! Che ne pensate, adesso la merita una -vera- recensione? Foto | Crimezine Quando gli autori si fanno

Leggi questo post:
Quando gli autori si fanno le recensioni (belle) da soli: storia di RJ Ellory