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Ti voglio credere di Elisabetta Bucciarelli

Non è una nuova conoscenza per noi di Booksblog la brava Elisabetta Bucciarelli , ormai giallista dal fascino e dalla penna “che scotta”. Nella sua nuova fatica, “Ti voglio credere” edito dai tipi della Kowalski – Colorado noir, vediamo l’ispettrice Maria Dolores Vergani agli arresti domiciliari per aver accoltellato (per difesa o per volontarietà?) una donna nei boschi della Valle d’Aosta. In questa finta calma, però, l’ispettrice viene coinvolta dal fidato poliziotto Achille Maria Funi, per aiutarlo a decifrare uno strano caso di un suicidio e del ritrovamento di tre croci piantate in una villetta nel quartiere di San Siro. Il giallo, tutto milanese, prende la strana via di un Golgota cittadino, di una via Crucis, in cui si trova un ulteriore cadavere di una donna… Inizia

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L’uomo con due vite, di Håkan Nesser

Ante Valdemar Roos è un uomo stanco, frustrato dalla consuetudine e dalla vuotezza di una vita che molto probabilmente sente di aver sprecato. Ha un figlio dalla prima moglie, che non vede mai; una figlia acquisita con un secondo matrimonio, con Alice, che tuttavia stenta a decollare; ha sessant’anni e, a quattro anni dalla pensione, ha pochissime speranze di poter dare un senso a tutto ciò che è e, soprattutto, ciò che sarà. Anna Gambowska invece è una ragazza caduta nella trappola dello sballo, e adesso si trova in una casa di cura con tutte le intenzioni di uscirne con le vene e la testa liberi da quell’inferno che è la droga. Ad ogni modo, dovrà uscire da quel posto. Un evento del tutto inaspettato (eppure profondamente radicato nell’immaginario collettivo, soprattutto italiano, che per ovvi motivi tacciamo) sarà la causa che farà toccare la vita di questi due personaggi inquieti, confusi eppure vitali. Le cose apparentemente non cambiano: Ante Valdemar Roos continuerà a condurre la sua normale vita per un pezzo, ma soltanto in apparemza, poiché Ante, dopo quell’evento, non può più essere lo stesso e finisce per costruirsi una vita parallela. Ci prova, Ante, a rimanere se stesso, fino a quando un bel giorno scompare e sua moglie Alice si rivolge all’ispettore Gunnar Barbarotti e lo prega di occuparsi delle indagini. L’ispettore Barbarotti (svedese ma con evidenti origini italiane), però, ha i suoi guai: una gamba rotta, tanto per cominciare, e forse è proprio per la sua immobilità che accetta di indagare su un caso che non ha nulla di complesso: un marito lascia la moglie, e vuoi vedere che c’è di mezzo una giovane donna? D’accordo, può darsi, ma, ancora una volta, questa è l’apparenza. Di fatto, come scoprirà Gunnar, le cose non stanno proriamente i questi termini. E qui la storia comincia a tingersi di giallo. …

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L’uomo con due vite, di Håkan Nesser

Mistero, antologia a cura di Nicola Roserba

Il mistero – “quella sensazione agrodolce che ti carezza la spina dorsale con un tocco leggero, gelido”, come scrive nell’introduzione Nicola Roserba – è il filo conduttore di quest’antologia – Mistero , appunto – pubblicata da Il Mondo Digitale Editore . Otto autori per otto racconti che narrano aspetti del mistero e cercano di far vedere cosa c’è al di là delle paure più comuni. Mi è sembrata particolarmente ben riuscita l’operazione di rivisitazione di alcune credenze e di noti racconti in chiave misteriosa. Per esempio, a ben pensarci, le storia del principe trasformato in ranocchio può essere benissimo letta in maniera più dark: quante delle nostre lettrici avrebbero il coraggio di baciare la viscida bocca di una rana? E se poi si trattasse di una rana comune e non una che mimetizza un principe? E se nel baciarla la maledizione si trasferisse a chi ha baciato? E poi, prima di dare un bacio a una rana c’è bisogno di un po’ di confidenza, no? Che si fa quindi? Si vive con essa in casa? Tutte domande che scaturiscono dal racconto Ranocchio in cui Stefano Pastor riesce a trasformare l’ovvietà a cui siamo abituati del ranocchio=principe azzurro in pagine intense di un viaggio nello sconosciuto. Le credenze popolari degli spiriti buoni che abitano nelle nostre case, poi, potrebbero nascondere aspetti che sarebbe meglio non conoscere: ne è un esempio il racconto I monacheddi di Simone Lega in cui, attraverso gli occhi di un bimbo…

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Mistero, antologia a cura di Nicola Roserba