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Al Salone del libro di Torino con Radici, il libro nato nell’Emilia del terremoto

Un libro a tante mani, per raccontare l’infanzia nei territori del sisma. Tante sono le iniziative messe in piedi per sollevare le popolazioni colpite dal terremoto, dal Bibliobus donato da Como a Cento, a “Noi per voi” di Hotel Desperados , dalla guida “Nuok Summer 2012″ alla Bibliotenda di Mirandola , fino al progetto intitolato “Il cantiere della fantasia”. Un’iniziativa che nell’estate del 2012 ha portato autori e illustratori per l’infanzia, tra i bambini dei comuni dell’Emilia più colpiti dal sisma. Il risultato di questa serie di laboratori del Cantiere, che hanno rallegrato e arricchito le giornate trascorse tra libri, storie, letture animate, canzoni e attività creative che hanno coinvolto oltre 2000 bambini, nei centri estivi di otto comuni della provincia di Modena: San Felice sul Panaro, Mirandola, Concordia, Cavezzo, Medolla

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Una ballata inedita di Stevenson mette faccia a faccia il pirata e il farmacista

Ci piace immaginare la scena. Robert Louis Stevenson a Davos, in Svizzera, piegato dinanzi ad un piccolo torchio da stampa insieme ad un ragazzino di nome LLoyd, figlio dell’amata Fanny che ha sposato nonostante i dieci anni che li separano. Sono entrambi intenti al gioco dell’editore, solo che le parole per accompagnare le immagini fornite con lo strumento le scrive Stevenson. Il duo “Osbourne&Co”, guadagnerà qualche soldo stampando volantini e libretti per il vicino Hotel Belvedere. Le pause della composizione de “L’Isola del Tesoro” si riempiranno così di “Moral Emblems” incisi sul legno, brevi componimenti in rima che sono un balsamo per le meningi affaticate e un fiorente esercizio che darà vita “The Pirate and the Apothecary” (del 1882), una ballata scritta e illustrata proprio a Davos, ma non stampata. Dettagli fondamentali che ci arrivano dritti dalla post-fazione, scritta da Henning Wagenbreth (alla quale si devono anche la grafica e le illustrazioni) e tradotta in italiano da Carla Ghisalberti. Mentre cura la sua tubercolosi nell’aria pura …

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"Noi per voi" di Hotel Desperados

Qualche giorno fa vi abbiamo presentato la guida turistica Nuok , ed eccovi anche una raccolta di poesie e racconti, opera di autori quasi sconosciuti, riunite in un’unica pubblicazione. Il punto in comune è un tragico fatto di cronaca: il recente terremoto dell’Emilia e la volontà di portare soccorso, una solidarietà che passa sempre di più per la pagina scritta e per le sue innumerevoli declinazioni digitali. Schegge di vita messe insieme da 22 autori che non si sono mai visti, ma hanno deciso di collaborare insieme. La loro iniziativa, nata e cresciuta, grazie al legame “della rete”, si è sviluppata all’interno del gruppo facebook Hotel Desperados ed è diventata un vero e proprio progetto, patrocinato dalla Regione Emilia Romagna. Il libro in questione nasce dalla voglia di partecipare ad un lavoro condiviso, e la sua stessa esistenza assume un senso ancora più definito con la distribuzione dei proventi. Per sostenere direttamente l’iniziativa è sufficiente ordinare il libro, già presente con tanto di anteprima, al link , e che a partire dal 23 luglio sarà disponibile anche su dieci indirizzi noti ai più. Verso “l’onda del sogno realizzato” evocata dalla prefazione di Roberto Roganti: Ho così messo in piedi una bella squadra di

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Scrittori & parole nomadi alla Librería Iberoamericana di Madrid

Sarà presentato giovedì 6 ottobre alla libreria Ispanoamericana di Madrid, si tratta del libro Hotel España del giornalista cileno Juan Pablo Meneses , uno che di viaggi e alberghi ne sa qualcosa visto che pratica assiduamente quello che definisce: giornalismo portatile , una condizione di perenne spostamento descrittivo, sempre al cuore della notizia proprio lì dove questa si presenta, in una dimensione che fa coincidere nella sua attività viaggio e racconto, che a tratti diventa vero e proprio racconto di viaggio. Quand’ero ragazzo credevo che ogni hotel rappresentasse un’opportunità, e la penso ancora così Non a caso l’incontro per illustrare il suo libro è stato chiamato proprio Escritores nómadas – Palabras nómadas , in omaggio a quel dialogo sulla letteratura ispano-americana che si nutre degli argomenti al confine di territori tremuli come l’esilio e la globalizzazione, che sono parte integrante della sua cultura d’origine. Al centro dell’evento madrileno ci saranno le sue stesse parole nomadi , insieme a quelle dello scrittore e critico letterario ispano-uruguayano Fernando Aínsa , intervallate dalla lettura di frammenti del libro e spunti di discussione bagnati da vino rigorosamente iberico. Nelle pagine di …

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