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Joseph Conrad e l’avventurosa Gioventù di Marlow

A parlare é Charles Marlow , alter-ego di Joseph Conrad che ritornerà in capolavori come “Cuore di Tenebra” e “Lord Jim”. Navigato marinaio britannico pronto a raccontare, a decenni di distanza e una volta la lingua sciolta dalla bottiglia, le storie di un lontano passato pieno di avventure, il nostro eroe riscopre il profumo e l’energia di una delle sue esperienze più significative. In “Giovinezza” , titolo originale “Youth”, è proprio lui, narratore ormai amaro, ma ancora profondamente innamorato del suo stesso ardore giovanile, a sciogliere lo spesso filo degli eventi collegati al suo primo imbarco come secondo ufficiale, restato inciso nella memoria insieme alla silhouette delle prime coste orientali, abbordate rocambolesche da un’insieme di uomini di bordo sopravvissuti a parecchi imprevisti. Ingaggiato a bordo del Judea (evidente rievocazione letteraria del Palestine sul quale lo scrittore lavorò davvero) e diretto a Bankok, in preda all’improvvisa maturità del ruolo, resa ancora più subitanea dai problemi legati alle cattivi condizioni della nave e alla natura del carico, il ventiquattrenne che ricalca ben da vicino il destino di Conrad, originario della nobiltà polacca e stregato dalle lusinghe del mare, seguirà la rotta impervia ed esaltante e breve della giovinezza senza nessuna esitazione: E dal canto mio, vi era anche la giovinezza a rendermi paziente. Avevo davanti tutto l’Oriente e tutta la vita, e il pensiero che su quella nave ero stato messo alla prova e me l’ero cavata più che bene. E pensavo agli uomini del passato che, secoli prima, avevano percorso …

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Virgin Francia, serie minacce di chiusura per la catena di megastore culturali

Virgin Francia sarebbe pronta ad abbandonare la sua forma attuale e il migliaio di persone impiegate sul territorio. Ormai é quasi fatta, sarà infatti depositato nella giornata di oggi il bilancio, operazione con la quale, dopo un periodo di trattative passato per l’incontro con il Ministre de la Culture Aurélie Filippetti e culminato in un Comitato straordinario d’impresa di questo inizio settimana, la direzione apre ufficialmente l’istanza di fallimento che metterà in stop i pagamenti arginando un debito che é già arrivato all’impressionante cifra di 22 milioni di euro (dei quali otto corrisponderebbero all’affitto del locale-faro della marca, quello che ospita l’ammiraglia degli Champs-Elysees). E le domande che si fanno un po’ tutti girano proprio intorno a quest’emorragia e al perché non si sia agito prima, dato che la concorrenza della vendita web e i nomi di Amazon e Apple , invocati dalla società d’investimento Butler Capital Partners che detiene la Virgin dal 2008, non bastano a giustificare lo stato attuale della situazione. Sull’insegna originariamente avviata dal miliardario britannico e presidente del gruppo Richard Branson, la cui costola d’oltralpe é stata acquistata nel 2001 dal gruppo francese Lagardere per poi passare al sopracitato Butler Capital Partners, pesano forti sospetti di cattiva gestione e della mancanza dei necessari investimenti. Ragioni sostenute dai sindacati che hanno indetto per le 13 di oggi una manifestazione che si terrà proprio dinanzi al negozio-sanguisuga degli Champs-Elysees, luogo-chiave e uno dei simboli del grande distributore di prodotti culturali che avevamo visitato qualche mese fa, per documentarvi l’accoglienza piuttosto freddina di “Cinquanta sfumature di grigio” in Francia . Un nuovo gigante dai piedi d’argilla che cede per non essersi saputo adattare al cambiamento. Nell’immagine un’impiegata del Virgin Megastore degli the Champs-Elysees tiene un cartello sul qual si può leggere “Venite a raggiungerci su Facebook nella lotta contro la chiusura del negozio” e protesta con alcuni colleghi contro il piano di tagli dinanzi all’ingresso, Parigi, 4 gennaio 2013. AFP PHOTO / LIONEL BONAVENTURE (Photo credit should read LIONEL …

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2013 con Albert Camus, a cent’anni dalla nascita del noto scrittore francese

Il 2013 sarà un anno di Albert Camus . Sono molti i segnali che lo lasciano presagire ad un secolo di distanza dalla sua nascita e a ben cinquantatré anni dalla sua morte, avvenuta in un incidente automobilistico il 4 gennaio 1960. Perché non solo lo scrittore francese resta uno dei pilastri della letteratura d’oltralpe, ma superate le resistenze di allora, legate alle sue origini algerine, la vasta opera che ha prodotto gode di un ampio riconoscimento, avvalorato e allo stesso tempo contestato dalle polemiche che hanno circondato la grande esposizione di Aix-en-Province e sostenuto dall’intervista-radio rilasciata a France Culture da Roger Grenier , giornalista (ingaggiato proprio da Camus nella redazione di “Combat” , quotidiano clandestino e organo stampa dell’omonimo movimento di resistenza), scrittore a sua volta, ma soprattutto biografo ed amico di Albert Camus, scelto per inaugurare un periodo ricco di interventi dedicati proprio all’autore franco-algerino. “Camus et moi” , un’occasione per ascoltare i ricordi di Grenier, ricostruendo progressivamente il volto di un’epoca e quello di un mito mai sopito, al centro di un evento da ricordare attraverso un testimone d’eccezione: E per aprire questa settimana eccezionale abbiamo invitato un monumento dalla fragile apparenza, meta di visitatori del mondo intero desiderosi di ascoltare i racconti delle sue amicizie e la sua traversata del secolo. Che percorso eccezionale quello di colui che, dalla resistenza a Gallimard, ha vissuto accanto ai più grandi intellettuali ed è stato amico intimo di Claude Roy, Pascal Pia, Romain Gary, Ionesco, Joseph Kessel, Julio Cortazar, Henry Miller, Lawrence Durrell… Immagine dello scrittore francese Albert Camus (1913-1960), premio Nobel per la Letteratura 1957, scattata nel 1959. AFP PHOTO (Photo credit should read -/AFP/Getty Images) Via | franceculture.fr/emission-la-grande-table 2013 con Albert Camus, a cent'anni dalla nascita del noto scrittore francese

Depardieu parte e Michel Houellebecq ritorna, la Francia perde uno dei suoi attori e riguadagna un grande scrittore

Per un francese celebre che parte, il Gérard Depardieu protagonista della querelle degli ultimi giorni, ecco un altro cittadino noto che rientra nel territorio della République. Si tratta stavolta del contestato scrittore, saggista, poeta, regista, sceneggiatore ed esperto di Lovecraft Michel Houellebecq , autore di numerose opere di successo tradotte anche in Italia. Suoi testi come “Le particelle elementari” per Bompiani (1999), “Il senso della lotta” e “La Carta e il Territorio”, che gli è valso il premio Goncourt 2010 , hanno modellato, insieme alle critiche non solo religiose e letterarie, del loro autore, un’intera generazione di scrittori collocati nel movimento di Anticipazione sociale e promettono di influire sul futuro prossimo, che vedrà la sua attività ricollocarsi sul suolo francese. Perché lo scrittore, saltato recentemente agli onori delle cronache per una paventata scomparsa , ha annunciato proprio in questi giorni il suo ritorno in patria. Dopo aver trascorso quasi dieci anni tra la costa sud-occidentale dell’Irlanda e il parco naturale di Cabo de Gata in Spagna, Houellebecq sembrerebbe aver ceduto alla nostalgia del paese e intrapreso un cammino che va in senso inverso rispetto a quello dell’attore Gérard Depardieu, che ha infiammato la polemica con il suo annuncio di trasferimento in Belgio. Una decisione, quella dello scrittore, che non sembrerebbe legata a ragioni simboliche, ma sentimentali. In una dichiarazione inviata via mail all’…

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