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La prima fiaba del giovane Andersen scovata in fondo a un cartone

È stata definita come la più grande scoperta riguardante Hans Christian Andersen dai tempi del ritrovamento delle memorie dello scrittore, avvenuto nel lontano 1920 presso la Biblioteca Reale di Danimarca . Si tratta dell’eccezionale recupero della prima fiaba del giovane autore, probabilmente scritta tra il 1822 e il 1826, quando era appena maggiorenne e che testimonia del precoce interesse per il genere letterario in prosa che lo avrebbe reso immortale. Da “la Sirenetta”, al “Il soldatino di stagno”, passando per “Il brutto anatroccolo” e “La piccola fiammiferaia”, bambini di numerose generazioni hanno sognato a partire dalle sue invenzioni e potranno ora “mettere il naso” in un racconto inedito rinvenuto a pochi giorni dal Natale e quasi per caso. Perché il manoscritto in questione giaceva abbandonato sul fondo di un cartone prima di ritrovarsi tra le mani dello storico Esben Brage che, piacevolmente stupito dall’accaduto non ha esitato a dichiarare, secondo la citazione tradotta a partire da uno dei blog del New York Times: Sono impazzito di gioia e ho immediatamente contattato il conservatore degli archivi per comunicargli la mia scoperta. Sei pagine intitolate “La candela di sego” , per narrare la tenera e commuovente vicenda di un lumicino che desidera ardentemente di essere acceso. Dedicato alla Signora Bunkeflod, vedova di un pastore presso la quale Andersen si recava abitualmente per prendere in prestito dei libri, il racconto breve aggiunge un nuovo tassello all’opera di uno dei maggiori scrittori per l’infanzia, e suona un po’ come un regalo anticipato pronto ad arricchire l’atmosfera festiva di questi giorni di fine anno. La statua in legno di

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Cosa pensano i cinesi quando guardano Monna Lisa, un saggio francese sulla mondializzazione delle culture

Il pensiero di Wu Hongmiao , importante esponente della cultura contemporanea cinese nonché professore di francese presso l’università di Wuhan (capoluogo della provincia di Hubei e città più popolosa della Cina centrale, situata alla confluenza tra il Fiume Azzurro e il fiume Hai), si intreccia con quello della filosofa francofona Christine Cayol , residente a Pechino da quasi un decennio, fondatrice della maison Yishu 8 , centro di mecenatismo dedicato all’accoglienza degli artisti locali e alla loro familiarizzazione con l’arte e i patrimonio occidentale, e organizzatrice di eventi che vanno nella stessa direzione, favorendo un canale di scambi continui tra i due paesi. Il risultato di questo incontro è una gradevolissima disquisizione sul senso dell’arte, sulle sue frontiere e sui ponti che…

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Marcel Proust e i carnets della BNF

Il grande scrittore francese Marcel Proust era ossessionato dalla scrittura, e i momenti di ispirazione lo assalivano ovunque. Per catturare le idee, subitanee come le sensazioni, si affidava alla penna e a dei quaderni tascabili, come i cinque carnets stretti e lunghi dalla copertina dipinta, acquistati nel negozio inglese Kirby Beard, situato nel quartiere di Opéra, che sono il frutto di un regalo indovinato offerto nel gennaio 1908 da Geneviève Straus , al suo grande amico Marcel. Di qualità superiore e con finiture lussuose, quattro dei piccoli tesori di carta, che sono ormai conservati alla Bibliothèque Nationale de France ( BNF ) furono impiegati dall’autore

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Marcel avant Proust, 11 testi inediti riuniti e pubblicati in Francia

I suoi contemporanei molto probabilmente non immaginavano nemmeno di trovarsi davanti alle parole di colui che sarebbe diventato uno dei monumenti della letteratura francese, e lo stesso Marcel Proust , allora solo un brillante diciannovenne agli esordi, faceva di tutto per nascondersi, celando la sua identità dietro innumerevoli soprannomi fantasiosi come Pierre de Touche, Étoile filante, de Brabant, Fusain, Y, M.P. Giovane rampante appena approdato alle scene del belmondo della capitale, tra la fine del 1890 e il dicembre dell’anno successivo, il giovane Marcel pubblicherà sulle colonne della rivista “Le Mensuel” ben undici articoli, dei quali solo uno riporta la sua firma per esteso. Questi testi, rari e sconosciuti al grande pubblico, sono oggi riuniti per la prima volta in un libro: “Marcel avant Proust” , 160 pagine pubblicate dalle éditions des Busclats , con prefazione di Jérôme Prieur , scrittore, cineasta, autore di “Proust fantôme” (per Gallimard) che ha ricevuto da una giuria di esperti di Proust il “Prix Céleste”. Questi pezzi inediti ormai disponibili alla lettura, tratteggiano le sembianze di un grande autore ancora agli albori, svelando curiosi riferimenti ai temi che saranno sviluppati nella famosa Recherche : Cronache di moda, descrizioni della vita mondana e culturale, commenti di esposizioni, pareri e critiche a proposito di raccolte poetiche… Vi troviamo il giovane dandy affrontare i suoi primi passi nei salons e nell’universo parigino delle arti e delle lettere che nutrirà la sua opera futura, mentre affila la sua piuma infilandosi nei bassifondi dei music-hall, scive un corto poema e pubblica due racconti. Via | Le

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