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Jacovitti. Autobiografia mai scritta
Ho iniziato ad amare Jacovitti alle scuole elementari quando il Diario Vitt , con le storie di Cocco Bill e Cipzag che mi risultavano molto più interessanti di quelle raccontate dal maestro. Ricordo, soprattutto, che avevo un debole per i salamini con le gambe (già da allora la passione per i libri e quella per la cucina era viva in me) e per quelle api cicciotte che facevano fatica a stare in aria per via delle alucce. Le cercavo nelle tavole di Jacovitti e non era facile considerato che ogni pagina era piena di storie e microstorie che necessitavano di molto tempo per essere vagliate tutte con attenzione. È stato con vero piacere (e anche con una po’ di nostalgia) che ho letto e ammirato il libro Jacovitti. Autobiografia mai scritta a cura di Antonio Cadoni in libreria per i tipi …
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Il paese di Dio, di Percival Everett
Polvere e cattivo odore. Si ha quasi la bocca impastata di polvere e si percepisce il cattivo odore di persone non lavate non leggere il romanzo Il paese di Dio di Percival Everett da poco in libreria per Nutrimenti . Everett ambienta il suo romanzo nel selvaggio West e ne esaspera, in maniera parodistica, gli aspetti salienti a tutti ben noti per la serie di film western, creando, così un testo accattivante che chiede di essere letto e che rende palpabile l’aria che nel West di respirava. La storia è abbastanza semplice: dei banditi assaltano una fattoria, mettono a ferro e fuoco tutto, rapiscono la fattrice e uccidono finanche il cane (elemento questo che ritorna nella storia). Si salva solo il capo famiglia, Curt Marder, che va alla ricerca della sua bella. Per cercare di fare in fretta, assolda il braccatore Bubba, un nero. Alla compagnia si unisce Jake, un adolescente fuori dalla norma. Percival Everett è un maestro nel capovolgere quella che sembra la normalità delle cose (si pensi, per esempio, a Non sono Sidney Poitier in cui il protagonista si chiama con una negazione – Non sono Sidney Poitier, appunto – che costringe il …
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Il terremoto in Giappone e le biblioteche
Principalmente su Twitter e poi anche su altri social network bibliotecari e studenti giapponesi stanno postando foto delle biblioteche dissestate dopo il terremoto . Quelle che sono state raggiunte dallo tsunami sono andate perse completamente; quelle che hanno subito “solo” il terremoto necessitano di essere rimesse in ordine. Quando i libri saranno sistemati – com’è ovvio si procede per priorità – allora i libri (e le biblioteche) avranno da raccontare un’altra storia, oltre a quella che portano stampata sulle pagine. Quando vado in biblioteca non posso fare a meno di pensare alla storia dei libri ivi presenti: non tanto alla storia editoriale, ma al percorso che hanno fatto i libri per giungere in quello specifico scaffale di quella determinata biblioteca. Sui libri di alcune biblioteche, in terza di copertina c’è una scheda che segnala i nomi e le date del prestito: le leggo sempre e quasi mai conosco chi ha preso in prestito quel libro. Trovo, però, che sia qualcosa di tremendamente affascinante: quasi essere inseriti in una storia più grande e di cui si è, in qualche modo, tasselli. Risistemare i libri è un po’ come mettere a posto il mondo. Via | Il Post Il terremoto in Giappone e le biblioteche