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Roberto Saviano e Mondadori condannati per il presunto plagio: "Ricorro in Cassazione"

Sono cinque anni che si trascina la battaglia legale tra la società Libra e Roberto Saviano , insieme al suo vecchio editore Mondadori: il 21 settembre scorso Saviano e Mondadori sono stati condannati in appello per un presunto plagio ai danni del quotidiano Cronache di Napoli perchè responsabili di “illecita riproduzione” di tre articoli, pubblicati dai quotidiani locali Cronache di Napoli e Corriere di Caserta (editi, appunto, dalla Libra), all’interno del libro “Gomorra” . Quindi senza citazione . Sulla sua pagina Facebook lo scrittore campano ha raccontato la sua versione dei fatti: “In questi lunghi anni sotto scorta, nel corso dei quali ho affrontato molti attacchi, quel che in assoluto più mi ha ferito sono state le accuse di plagio, perché ho sempre scritto e lavorato ai miei articoli e ai miei libri personalmente e con dedizione. Ho sempre cercato fonti e notizie ovunque le trovassi. Ho sempre voluto come prima cosa accertarmi che quanto stessi raccontando fosse vero, provato, verificato. Ecco perché voglio informare la folta comunità di Facebook, i miei amici virtuali, di un processo che va avanti dal 2008. Quell’anno al Festivaletteratura di Mantova raccontai la grammatica di alcuni quotidiani in terra di camorra – o come dicono molti ‘in terra di Gomorra’ – una comunicazione agghiacciante, di cui poi ho parlato in uno speciale di Che tempo che fa. Immediata arriva la citazione in giudizio da parte dell’editore dei quotidiani di cui avevo parlato. Non mi accusavano di averli diffamati, ma di aver totalmente copiato Gomorra. Quando si racconta ciò che accade nel medesimo territorio, è sempre possibile dire: &#…

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Englander e Auslander a confronto con Anna Frank

Prendo spunto dall’avvicinarsi della Giornata della memoria per segnalare una notizia che mi ha incuriosito, ovvero il fatto che Nathan Englander (di cui ho amato molto ad esempio Per alleviare insopportabili impulsi , raccolta di racconti pubblicati da Einaudi) e Shalom Auslander (autore fra le altre cose, per Guanda, del Lamento del prepuzio ) si siano ispirati, per alcune loro recenti creazioni letterarie, alla figura di Anna Frank. Englander si chiede ad esempio, citando Carver, Di cosa parliamo quando parliamo di Anna Frank , in un suo racconto che sarà inserito in una raccolta che uscirà a settembre per Einaudi. Racconto che ha ricevuto numerosi apprezzamenti, fra i quali quello di Franzen che ha parlato di “una combinazione eccezionale di umiltà e certezza morale con cui riesce ad integrare la commedia raffinata con grandi tragedie”. Auslander invece parla di Anne Frank servendosi della sua verve caricaturale e il suo humour al vetriolo, immaginandola nel suo ultimo romanzo Hope: A tragedy , come una anziana vecchietta sopravvissuta all’Olocausto che – per sua sfortuna – un burbero inquilino si ritrova al piano di sopra, dovendone sopportare le manie di grandezza e il continuo tic tac dei tasti della macchina da scrivere. In Hope: A tragedy , di cui parla questa settimana il NyTimes definendolo un esperimento riuscito, Auslander porta fino in fondo alla caricatura, appunto, senza temere evidentemente di essere accusato di scarsa sensibilità nei confronti dell’immane dramma dell’Olocausto – e della tragica fine della stessa povera …

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