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Bibliotecari rimasti nella storia

Ci siamo occupati molte volte di biblioteche ed affini. Convinti di stuzzicare la vostra curiosità con scenari fuori dal comune, vi abbiamo trasportato in alcune grandi “mecche” dello splendido universo libresco del quale ci consideriamo orgogliosamente membri. E il viaggio, com’era prevedibile, non si è lasciato ingabbiare da alcun limite fisico. Dalla Bibliothèque National de France , alla sua “sorella spagnola” dalla veneranda età, fino alla Bibliotenda di Mirandola , le nostre avventure guidate dall’odore della carta sono ben lontane dall’arrestarsi. E in tutto questo girare non abbiamo dimenticato gli uomini. Grandi nomi di personaggi che hanno fatto la storia e che, durante le loro ricche esistenze, oltre a creare e nutrire sostanziose raccolte personali, hanno ricoperto anche la funzione di “custodi di tomi” per privati ed istituzioni. Georges Bataille in quel di Orléans, Roland Barthes presso l’Institut français di Bucarest, Anatole France alla riserva del Senato d’oltralpe, ma anche Jorge Luis Borgès, direttore della Bibliothèque nationale d’Argentina, o il famoso Giacomo Casanova, bibliotecario personale del Conte Joseph Karl von Waldstein, Johann Wolfgang von Goethe nella biblioteca Anna-Amalia di Weimar e Jacob Grimm, bibliotecario di Jérôme Bonaparte, re di Westphalia. Per non parlare di filosofi come David Hume, bibliotecario per conto del Corpo di avvocati di Edimburgo, o di Immanuel Kant, aiuto alla Biblioteca di corte di Koenigsberg, o

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Cinquanta libri da non leggere prima di morire

Le classifiche dei libri da leggere assolutamente prima di morire si sprecano e ogni volta che me le trovo davanti scovo sempre qualche titolo totalmente sconosciuto che non so mai se sono ignorante io o quantomeno eccentrico il redattore della lista. Ma perché parlare solo dei libri da leggere? Ci sono una marea di libri da evitare, anche di classici (di cui tutti parlano, ma, secondo me, in pochi hanno veramente letto). Ammettiamolo: ci sono dei classici che sono noiosi! Ci ha pensato il Daily Telegraph a stilare la classifica dei cinquanta libri la cui lettura va evitata. Sul podio troviamo: Ulisse di James Joyce , 1984 di George Orwell e Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen . Le motivazioni? Ulisse perché solo un “classico moderno” può descrivere di una singola giornata di un uomo trasformandola in un’epopea di oltre mille pagine; 1984 perché è responsabile del conio di parole quali bispensiero e reato d’opinione (oltre che responsabile dell’ascesa …

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