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Jack Kerouac e gli scrittori on the road

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Jack Kerouac e gli scrittori on the road

Ginsberg, Kerouac, Burroughs trionfano al Festival del Cinema di Venezia

Giovani ribelli – Kill your Darlings di John Krokidas vince il Premio Internazionale delle Giornate degli Autori – Venice Days 2013 con la seguente motivazione: un’opera di forte creatività autoriale in grado, grazie a una rigorosa scelta di stile e ad originalità di approccio, di segnare la nuova stagione del cinema americano in cui sono rispettate le ragioni del pubblico, della cinefilia, della memoria culturale del secolo. Forte di uno spettacolare gioco d’attori, della forza della colonna sonora, di una cinematografia spiazzante e raffinata, il film è diventato un autentico evento nel contesto della 70 Mostra del Cinema. Il film, come è noto , racconta la storia di tre mostri sacri della letteratura americana, quando ancora erano dei semplici ragazzi sconosciuti…

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Un giorno Jack Kerouac mi ha dato un consiglio

90 anni fa nasceva Jack Kerouac , considerato da molti come uno dei vertici della letteratura contemporanea americana, uno di quegli autori – pochi, pochissimi – a cui un lettore accorda il raro privilegio di essere letti più volte nel corso di una vita. Io ho provato a leggere due volte Kerouac, entrambe le volte attaccando le pagine di On the Road e entrambe le volte fallendo. La prima volta avevo 14 anni, mi ricordo che era estate e che ero in montagna con tanto tempo e poche cose da …

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Un giorno Jack Kerouac mi ha dato un consiglio

On the Road – Sulla strada di Jack Kerouac veniva pubblicato il 5 settembre 1957

– Dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo. – Per andare dove, amico? – Non lo so, ma dobbiamo andare. On the Road – Sulla strada di Jack Kerouac vedeva la luce il 5 settembre 1957. Da allora quel libro, scritto su un rotolo di carta per telex lungo trentasei metri, è diventato una sorta di manifesto per molti, identificati con il termine di Beat Generation . Il titolo rimanda al viaggio, ovviamente, ma quella di Kerouac non è solo la storia di un viaggio quanto quella di un incontro . Il viaggio di cui parla Kerouac è più un qualcosa di astratto, potremo dire di inutile: l’importante è camminare fino a quando non si arriva. Non importa dove, ma il viaggio. Questo nomadismo è un po’ la cifra di un atteggiamento esistenziale dinanzi alla vita, un nomadismo dell’anima che porta con sé legami alternativi, la ricerca di compagnia e, soprattutto, la ricerca di se stessi al di fuori del conformismo imperante di allora (e di oggi). E così in America quando il sole tramonta e me ne sto seduto sul vecchio molo diroccato del fiume a guardare i lunghi lunghi cieli sopra il New Jersey e sento tutta quella terra nuda che si srotola in un’unica incredibile enorme massa fino alla costa occidentale, e a tutta quella strada che corre, e a tutta quella gente che sogna nella sua immensità, e so che a quell’ora nello Iowa i bambini stanno piangendo nella terra in cui si lasciano piangere i bambini, e che stanotte…

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