Tag Archives: libri avventura

Libri vecchi: I ragazzi venuti dal Brasile

Ricordo lo stupore quando visitai la casa di un caro amico libraio (il mio libraio di fiducia finchè si è occupato di libri). Ricordo questa stanza dove c’erano più libri di quelli in vendita nel suo negozio in città! Gli chiesi se poteva prestarmi il libro più bello presente in quella Babele di carta. Lui accettò e fu così che lessi “I ragazzi venuti dal Brasile” di Ira Levin.
Il libro viene classificato nei libri vecchi perchè la prima pubblicazione è del 1976, ma gli argomenti che tratta sono attuali ancora oggi (manipolazione genetica, fanatismo, deliri di onnipotenza, sacrificio di vite innocenti per scopi di potere…).
Siamo negli anni ’70 e il famigerato Dr. Mengele (conosciuto per i terribili esperimenti sui prigionieri dei campi nazisti durante la seconda guerra mondiale), dal suo nascondiglio in Brasile, sta dando il via a un terribile piano che riporterà i nazisti al potere.
Novantaquattro uomini apparentemente senza legame tra loro e residenti in zone del globo diverse devono essere eliminati.
Yakov Liebermann, cacciatore di nazisti la cui figura letteraria ricalca quella reale di Simon Wiesenthal (scomparso nel 2005), viene a conoscenza del piano e cerca di fermare i sicari, scoprendo man mano i contorni di un progetto più articolato e totalmente folle.
Il libro è avvincente e scorre via che è un piacere.
Per questo ne consigliamo la lettura, sicuramente uno dei migliori libri vecchi che potete leggere.

libri vecchi da leggere

I ragazzi venuti dal Brasile di Ira Levin, 1976.

Recensione di Montag

Libri avventura: Un mondo perduto

Tra i libri usciti recentemente ho letto Un mondo perduto. Viaggio a ritroso nel tempo di Walter Bonatti. Il libro racconta la seconda vita del grande avventuriero che, dopo aver scritto alcune delle pagine più importanti dell’alpinismo mondiale, come inviato di EPOCA, ha avuto modo di girare i luoghi più affascinanti e, ai tempi – intorno agli anni sessanta – meno frequentati del pianeta.
Di questo libro d’avventura mi è piaciuta la possibilità di visitare, anche se solo con la mente, gli angoli più remoti del globo terracqueo, a fianco di un giovane italiano dallo spirito e dal coraggio diamantino e dalle capacità fisiche eccezionali. Ho trovato affascinante come sia possibile sopravvivere nei lughi più impervi con pochissimi mezzi a disposizione, anche se bisogna sottolineare come a volte emerga un atteggiamento colonialista, da dominatore della natura e delle cose, classico di quegli anni e di quella generazione. L’autore è comunque il primo a pentirsi del modo che, a volte, ha avuto di affrontare la realtà e per il quale ancora oggi paghiamo le conseguenze.
Per il resto rimarranno per me indimenticabili i capitoli relativi alla permanenza sull’ Isola di Pasqua, Capo Horn e il tentativo di attraversamento dell’infinito deserto di sale australiano.
Il libro comprende una raccolta di foto relative alle varie avventure.
I libri formati da testo e foto sono molto più esaustivi e divertenti da leggere, soprattutto se si tratta di libri d’avventura (ultimamente abbiamo parlato de La Montagna Nuda di Reinhold Messner e anche quel libro comprendeva una raccolta fotografica al suo interno).

Un mondo perduto

Un mondo perduto. Viaggio a ritroso nel tempo di Walter Bonatti, 2009.

Recensione di Montag

La Montagna Nuda di Reinhold Messner

Tra i tanti libri che fanno parte della cosidetta “Letteratura di Montagna” questo di R. Messner è sicuramente uno dei migliori e più intensi.
Per le montagne superiori ai 7000 metri, la salita e la discesa dalla stessa via sono una cosa piuttosto ovvia, tranne che per tre eccezioni. Questa è la storia di una di queste eccezioni. I fratelli Messner infatti, nel 1970, scalarono il Nanga Parbat (8125 metri) salendo dal versante Rupal e scendendo dal versante opposto, quello del Diamir.
La spedizione si concluse in tragedia e il fratello di Reinhold, Günther, rimasto indietro nella discesa, svanì nel nulla.
Reinhold racconta la sua versione dei fatti in questo libro, soprattutto per zittire le polemiche che nell’arco di trent’anni si sono succedute mettendolo più volte sul banco degli imputati (alcuni lo accusarono di aver abbandonato il fratello sulla parete per potersi salvare).
Il ritrovamento del corpo di Günther nel 2000 a quota 4600 metri sembra dar ragione alla versione del libro.
Per tutti gli alpinisti e per gli amanti delle avventure estreme, un libro che lascerà una traccia indelebile nelle vostre memorie. Un grande libro.

La montagna nuda. Il Nanga Parbat, mio fratello, la morte e la solitudine, di Reinhold Messner, 2003.

La montagna nuda. Il Nanga Parbat, mio fratello, la morte e la solitudine, di Reinhold Messner, 2003

Il Nanga Parbat.

Recensione di Montag

Moby Dick di Herman Melville

Moby Dick di Melville è al secondo posto nella top-ten dei libri letti finora. Il suddetto autore è un tipo veramente tosto, quello che racconta è esperienza pratica, vita di tutti i giorni per lui che ha solcato i mari a caccia di balene. Ciò che più mi ha colpito di questo cult assoluto è stato il modo di trattare l’argomento “balena”, ultimo grande simbolo dell’illusione immaginativa. Melville analizza ogni aspetto del mastodontico mammifero, come dimostra l’indice del libro, suddiviso in centotrentacinque capitoli: “Cetologia”, “Il solcometro e la sagola”, “La testa del capodoglio: schizzo comparativo” e così via fino all’ultimo epico capitolo: “La caccia. Terzo giorno”, che con l'”Epilogo”, forma una specie di crepuscolo degli dei letterario. Concluso il libro, l’idea/oggetto “balena” assumerà per voi un peso centotrentacinque volte superiore a quello che avevate prima di iniziarlo. Il tutto in una prosa moderna (per l’epoca). Ineguagliabile. Cinquecento pagine intense.

Moby Dick, Herman Melville, 1851.

Moby Dick, Herman Melville, 1851

Recensione di Montag