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Libri che non piacciono nemmeno al gatto: “Guerra e pace” di Lev Tolstoj

Se da un lato c’è chi stila una classifica generale dei libri da non leggere prima di morire , dall’altro c’è la classifica personale di ogni lettore, classifica che annovera sia i libri più belli che sono stati letti sia quelli più brutti. Una classifica del genere, per ovvie ragioni, è del tutto personale e potrebbe non essere condivisa da altri. Ma, del resto, ogni lettore è arbitro delle proprie letture e, liberamente, può stabilire cosa gli piace e cosa no, a dispetto di blasonate recensioni e classifiche di vendita. Allo scottish fold del video pare non piaccia Guerra e pace di Lev Tolstoj (chissà, visto che è in inglese, forse non gli andrà a genio la traduzione…). Al di là dello scherzo, c’è un libro al quale voi dareste la palma di “libro che non piace nemmeno al gatto”? A rischio di essere impopolare, la mia scelta di “libro che non piace nemmeno al gatto” cade su Gomorra di Roberto Saviano . Ho iniziato a leggerlo diverse volte, è sul mio comodino da anni ormai, ma non riesco proprio a farmelo piacere. Dopo alcune pagine l’attenzione cade, lo stile non mi cattura e, immancabilmente, lo chiudo e passo ad altro. Prima o

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Libri che non piacciono nemmeno al gatto: “Guerra e pace” di Lev Tolstoj

Cinquanta libri da non leggere prima di morire

Le classifiche dei libri da leggere assolutamente prima di morire si sprecano e ogni volta che me le trovo davanti scovo sempre qualche titolo totalmente sconosciuto che non so mai se sono ignorante io o quantomeno eccentrico il redattore della lista. Ma perché parlare solo dei libri da leggere? Ci sono una marea di libri da evitare, anche di classici (di cui tutti parlano, ma, secondo me, in pochi hanno veramente letto). Ammettiamolo: ci sono dei classici che sono noiosi! Ci ha pensato il Daily Telegraph a stilare la classifica dei cinquanta libri la cui lettura va evitata. Sul podio troviamo: Ulisse di James Joyce , 1984 di George Orwell e Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen . Le motivazioni? Ulisse perché solo un “classico moderno” può descrivere di una singola giornata di un uomo trasformandola in un’epopea di oltre mille pagine; 1984 perché è responsabile del conio di parole quali bispensiero e reato d’opinione (oltre che responsabile dell’ascesa …

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