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I libri cambiano. Come?

Giuseppe Granieri su La Stampa fa un interessante riassunto in cinque punti su come cambiano i libri nell’era dell’ eBook : non tanto – e non solo – cambia il modo di leggere tra il cartaceo e il libro digitale, ma mutano anche tutta una serie di fattori che con il libro hanno a che fare: tutti i libri sono allo stesso click di distanza : se per un libro cartaceo bisogna recarsi in libreria o acquistarlo online e attendere qualche giorno per la consegna, con gli eBook i libri sono disponibili sempre, in ogni momento, in qualunque luogo. Un click e si legge il libro; il mercato si costruisce sulla scoperta e non sulla disponibilità : la crescita sempre maggiore di offerta (ogni giorno nuovi eBook in molte lingue e tutti sempre disponibili una volta immessi in rete) rende sempre più difficile far scoprire al lettore il libro che viene pubblicato; la sfida, quindi, consiste nel far sì che ogni libro trovi il suo lettore; i costi di pubblicazione e distribuzione tendono a zero : questo significa che in molti – le statistiche parlano di duecento milioni di americani – potranno pubblicare libri, con un aumento sempre maggiore dell’offerta; rientra in questo campo anche il self-publishing che va tenuto in considerazione e non semplicisticamente liquidato; il costo maggiore è uscire dall’oscurità : in questa immensa giungla di autori, editori e libri, come farsi notare? I social network rivestono un’importanza fondamentale; l’eccesso di offerta è un aumento di scala : più aumenta …

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L’esperienza di leggere un eBook

C’è chi difende a spada tratta il libro cartaceo, la sensazione di sfogliare le pagine, l’odore della carta, la fisicità delle sensazioni e chi è un paladino degli eBook , degli eReader e del “nuovo modo di leggere”. Per quel che mi riguarda, l’importante è leggere e in questo senso eBook o libro cartaceo è secondario (anche se, lo confesso, ho un debole per l’eBook). Giuseppe Granieri riporta nel suo blog un aneddoto personale su come ci si abitua ben presto a leggere tramite eReader e come ci si può disaffezionare al libro cartaceo: Un paio di giorni fa ho iniziato a leggere un parallelepipedo di carta. Erano mesi che non lo facevo. Poiché si tratta di un romanzo, ho iniziato a leggerlo a letto, che è il posto dove leggo la narrativa. La prima cosa che ho pensato, prendendolo in mano, è stata: “Maledetti hardcover. Pesa quanto l’iPad e non si connette a Internet”. La seconda è stata: “Mi conviene iniziarlo ora che devo partire? Altro peso in borsa. Con l’iPad verrebbe con me comunque”. Poi mi sono messo a letto e ho iniziato a leggere. Sbuffando: “Ma cavolo, non è nemmeno retroilluminato”. Dopo qualche minuto di lettura, infine, i miei amati parallelepipedi di carta mi sono definitivamente caduti dal cuore. Ed è stato quando ho cercato di evidenziare un brano passando due dita sul foglio e non è successo nulla. Nota Granieri che il suo rapporto con i libri cartacei ha una virata vintage , come succede con lo stereo, con il videoregistratore e con le ingombranti videocassette. Alla fine, è

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Google pubblica il suo primo libro digitale: 20 things I learned about browsers and the Web

Lo ammetto: il primo libro digitale di Google suona strano come titolo dal momento che Google stesso ha pubblicato milioni di libro per mezzo della piattaforma Google Books. Questa, però, è una cosa nuova: Google, infatti, diventa editore di se stesso e ha pubblicato il libro 20 things I learned about browsers and the Web ( 20 cose che ho imparato a proposito dei browser e del web ), scritto da cinque membri del team di sviluppo di Chrome . La pubblicazione è solo in inglese (per ora). La pubblicazione è sviluppata in HTML5, con la giusta dose di Flash e il risultato è molto gradevole per la lettura. Il libro è composto da diciannove capitoli e una conclusione e spiega cosa sia Internet, cos’è Javascript, i malware, l’Open Source, il cloud computing e via dicendo. Il tutto in sessanta pagine, rese più graziose dalle illustrazioni di Christoph Niemann, noto disegnatore per bambini. Simpatica e utile la funzione segnalibro: se esci dal sito-libro e puoi vi ritorni ti appare un segnalibro che ti chiede se vuoi riprendere la lettura da dove l’hai lasciata o cominciare dal principio. Non poteva mancare il tocco web 2.0 con la possibilità di condividere il testo sui social network con un semplice click. La funzione stampa e quella di regolazione della luminosità completano il quadro. Tutto bello e grazioso e simpatico. Personalmente mi sembra un bell’esercizio di stile di cui non vedo l’utilità (contenuto a parte): a che serve, per esempio, che io abbia l’impressione di girare le pagine come se fosse un libro cartaceo? A che serve la bella cornicetta che mi presenta il prodotto con un libro “d’altri tempi”? Alla fine 20 things I learned about browsers and the Web non è un libro cartaceo e non è nemmeno un eBook. …

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Google pubblica il suo primo libro digitale: 20 things I learned about browsers and the Web

Come funziona un libro?

Se vi è piaciuto il video di presentazione del libro , allora gusterete anche questo (non recentissimo, ma sempre attuale) in cui si spiega come funziona un libro. Il video originale è in norvegese, e questa è la versione doppiata in lingua italiana. Ci troviamo agli albori del libro quando tutti guardavano questa “cosa” come una novità strana rispetto ai classici e comodi rotoli: ricorrere all’help desk (!!!) quindi è la soluzione migliore per cercare di capire come funzioni la nuova tecnologia chiamata libro. Mentre lo guardate, provate a calare il video ai giorni nostri e sostituite al libro l’ eBook e ai rotoli il libro cartaceo : tutto calza a perfezione e la storia si ripete… Come funziona un libro?