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Il mercato del libro in Italia: tre considerazioni di Marco Polillo

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Il mercato del libro in Italia: tre considerazioni di Marco Polillo

Iva, eBook e sviluppo di un’industria culturale digitale europea

Alla fiera nazionale della piccola e media editoria Più libri e più liberi si è parlato anche della spinosa questione dell’ IVA sugli eBook . Come sapete, infatti, l’IVA sugli eBook in Italia è al 21%, mentre per i libri cartacei è al 4% (se assolta dall’editore). L’idea degli editori italiani, guidati dal presidente dell’Aie Marco Polillo è quella di equiparare le due aliquote (portando quella degli eBook al 4% e non quella dei cartacei al 21%). Il problema è squisitamente tecnico: mentre i libri cartacei sono riconosciuti come libri e rientrano nell’apposita normativa, gli eBook sono visti come software e quindi rientrano in un’altra categoria merceologica. Ristrettezza di vedute da parte del legislatore o necessità di adeguarsi alle regole? L’argomento è stato affrontato con Jacques Toubon, delegato del governo francese, che si augura un cammino comune europeo: Dobbiamo riuscire a creare a Bruxelles un’alleanza tra i Paesi che sono favorevoli allo sviluppo di un’industria culturale digitale europea. E in particolare a dare a questa industria culturale europea le condizioni per essere competitiva. Chiosa Marco …

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La letterina di Natale dei Redattori Precari

Non faccio certamente nulla di originale citando in questo post la letterina di domande natalizie che la Rete dei Redattori Precari , realtà che si batte per i diritti dei lavoratori sfruttati della filiera editoriale, ha inviato qualche giorno fa all’attenzione di Marco Polillo, presidente dell’AIE, associazione italiana editori. Non faccio nulla di originale, dicevo, lo hanno già fatto in tanti dai propri blog, siti, profili twitter e facebook, ma faccio qualcosa di giusto, perché la battaglia che la REREPRE sta portando avanti tra mille difficoltà da qualche anno non è una battaglia di retroguardia, tutto il contrario, è la battaglia che la nostra generazione deve vincere. Se hai tra i 25 e i 35 anni – ma a volte sono anche di più – e cerchi di lavorare nel settore editoriale hai certamente già toccato con mano, scottandoti, il muro incandescente di difficoltà che ti è posto davanti per poter arrivare a chiamare la tua attività “lavoro”. Addetti di ufficio stampa,. correttori di bozze, ma anche redattori, editor, grafici & impaginatori, venditori, segretari: ognuno degli ingranaggi che fanno funzionare l’intera filiera è intaccato da questa ruggine. E allora ben vengano queste domande (che trovate dopo il salto), ma, per favore che vengano anche le risposte. 1) Secondo la vostra associazione c’è un rapporto tra qualità del lavoro (in termini di diritti, tutele e serenità del lavoratore) e qualità del prodotto editoriale? 2) Secondo la vostra associazione, il lavoratore è un costo o un patrimonio? 3) La vostra associazione attua controlli mirati ad accertare che gli editori aderenti non eludano le leggi in materia di diritto del lavoro? 4) L’industria editoriale gode di facilitazioni e …

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