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"Musica per camaleonti" di Truman Capote

Se lo scrittore deve assomigliare ad un camaleonte si può a buon diritto affermare che l’americano Truman Capote fosse uno dei più dotati. Sapeva attraversare da una pagina all’altra tutte le tinte del noir, per poi sfociare allegramente nell’amaro affresco sociale e nella descrizione puntuale ed acuta dell’umanità contemporanea. Aveva a cuore le miserie della gente, per la quale dimostrava alternativamente sincera partecipazione o critiche cinicamente spietate. Rifiutato ed afflitto da vicende personali e familiari complicate, era animato dal disincanto, eppure, in alcuni sprazzi singolari dei suoi discorsi, sapeva ricostruire una parvenza credibile di sogno. In “Musica per camaleonti”, articolata raccolta di affreschi-brevi, impreziosita dalla lunga digressione di “Bare intagliate a mano. Cronaca vera di un delitto americano”, lascia spazio al suo sguardo di cronista e di personaggio mondano. Tra conversazioni con alcune icone e ricordi del profondo sud, mette in piedi una serie di ritratti vibranti, istantanee di donne piacenti e di uomini dal piglio feroce, che emergono sullo sfondo di un paese dai molteplici scenari. Dal mardi gras di New Orleans ai moli di New York, dal braccio della morte alla libertà de La Martinica, tutto sembra trasudare dolcemente vendetta, come la descrizione di Marilyn Monroe. “Oh, sì,” mi comunicò la signorina Collier, “ha qualcosa dentro. E’ una bellissima bambina. Non mi riferisco a ciò che è ovvio…forse troppo ovvio. Non credo affatto che sia un’attrice, in senso tradizionale. Ciò che ha – questa presenza, questa luminosità, questa intelligenza a sprazzi – non potrebbe mai emergere su un palcoscenico. E’ così fragile e sottile che solo l’obiettivo può coglierlo. Come il volo di un colibrì: solo una cinepresa può fissarne la poesia. Ma chiunque pensi che questa ragazza sia semplicemente un’altra Harlow o che, è pazzo . A proposito di pazzi, ecco su che cosa abbiamo lavorato: Ofelia. Immagino che certuni riderebbero all’idea, ma potrebbe davvero essere un’Ofelia squisita. Parlavo con Greta, la settimana scorsa, e le ho detto dell’Ofelia di Marilyn, e Greta ha risposto che sì, poteva crederci perché…

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L’abbraccio della notte, di Sherrilyn Kenyon. Terzo volume per i Dark-Hunters

L’abbraccio della notte , di Sherrylin Kenyon , autrice americana da 10 milioni di copie, è il terzo libro della nota serie paranormal romance per adulti Dark-Hunters. L’articolatissimo mondo nel quale i suoi personaggi si muovono è già stato dettagliatamente spiegato, quindi, per ogni necessario – e consigliato – approfondimento rimando ad articoli precedenti , con particolare riguardo a quello sul prequel, Fantasy Lover . In questo complesso contesto (che si definirà sempre di più col proseguire della serie), si inseriscono le vicende, ambientate a New Orleans, de L’abbraccio della notte . Il protagonista, che abbiamo già conosciuto, è Talon , l’antico guerriero celta, brutalmente tradito dal cugino e già maledetto anche dal dio celtico della guerra, Camulo, a cui, in battaglia uccise un figlio. In seguito a questa maledizione (che causa la morte, orribile e di fronte ai suoi occhi, per chiunque provi affetto, come accadde alla moglie incinta e alla sorella), dopo aver accettato il patto di Artemide ed essere diventato, quindi, un dark-hunter, Talon “trascorre” i secoli dedicandosi solo alla caccia ai Daimon e alla protezione…

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