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Stagioni di Mario Rigoni Stern

Circa un anno fa moriva Mario Rigoni Stern (vedi il nostro post “Il giorno dopo la morte di Senofonte” »).

Oggi torniamo a parlare dei libri di questo scrittore unico, che sa come toccare i nostri cuori italiani.

Stagioni, libro che fa sempre piacere rileggere, è scritto in modo sobrio e asciutto, segue il ritmo delle stagioni partendo dall’inverno.
All’interno di ogni stagione si uniscono ricordi non in ordine cronologico, legati da condizioni climatiche simili. Sono questi salti nel tempo a dettare il ritmo della lettura, dai ricordi della II Guerra Mondiale (di cui Mario fu protagonista dal principio in Francia e poi in Albania e in Grecia, passando dall’epica ritirata di Russia per finire ai campi di concentramento tedeschi negli ultimi mesi del ’45) fino a quelli più recenti, legati ai suoi ultimi anni di vita e allo svolgersi della natura, del tempo (e delle stagioni appunto) intorno alla sua casa di montagna
Dicono che le opere della vecchiaia siano il distillato migliore che uno scrittore o pittore o musicista possa stillare nella sua carriera.
Personalmente il libro mi è piaciuto per il senso di pace che trasmette, per la calma che infonde, un ritmo lontano dalla frenesia delle città, un ritmo “naturale”, decisamente più consono all’animo umano. Un ritmo che è possibile sentire sotto la pelle stando a stretto contatto coi boschi e gli animali che lo popolano. Lo stesso ritmo dei ricordi e del pensiero.

Stagioni

Stagioni. Mario Rigoni Stern, 2006.

Recensione di Montag

Il giorno dopo la morte di Senofonte

Il 16 Giugno 2008 è morto Mario Rigoni Stern.

E’ una perdita molto grave per il nostro paese…
MRS era tornato dalla guerra per testimoniare quello che era successo sul fronte italiano negli anni oscuri del secondo conflitto mondiale che lui ha vissuto dal principio, quando i cavalieri dell’ Apocalisse cominciarono a passeggiare tranquillamante per l’ Europa, fino all’epilogo in un campo di concentramento tedesco mentre su Berlino echeggiava “Il Crepuscolo degli Dei” di Wagner.
Da quel campo di concentramento MRS ritornò a piedi fino a casa portando con se’ ogni momento vissuto.
La sua è una testimonianza senza inclinazioni di parte.
Racconta quello che successe… semplicemente, senza sventolare bandiere di questa o quell’ altra parte.
Attraverso di lui rivivono i nostri nonni e i nostri zii e tutte quelle persone (molte) che sono “andate avanti”.
Erano tutte dentro di lui e lui le trasferiva nei suoi libri…

Elio Vittorini lo definì “scrittore non di vocazione” per il suo attingere dall’esperienza vissuta… ma il caro Elio si sbagliava. Forse pronunciò questa frase senza pensarci, ingabbiato nel ruolo che lui e la società  interpretavano in quel momento. Non so…
Ebbene caro Elio, MRS è uno scrittore… e basta.

Grande scrittore… ha lavorato come impiegato fino alla pensione e nella vecchiaia ci ha lasciato preziose testimonianze sulla vita nei boschi e sulla natura in genere.

Ora, lo spirito di Senofonte tornerà a vagare finchè non troverà un bambino che sarà testimone della guerra di domani e in esso si fonderà così come aveva fatto con MRS…

A presto…

Recensione di Montag