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Due matrimoni, di Philip Lopate

L’amore non dovrebbe essere una lotta…L’amore è una grazia divina. E’ qualcosa che accade o niente. Non è solo un prodotto del lavoro e del sudore. E nemmeno sempre te lo sei guadagnato. Certo, a volte bisogna lavorarci, ma la cosa migliore è quando l’amore arriva senza una ragione, misteriosamente. Quello che sto dicendo è che non puoi costringere quella maledetta cosa a esistere. Due coppie diversissime tra loro, alle prese con quel grande mistero di equilibrismi che è il matrimonio, di cui ogni personaggio svela il complicato funzionamento con le proprie parole. Questo il filo rosso fra i due racconti di Philip Lopate raccolti nel volume Due Matrimoni . Lopate ci mette davanti, in metafora, ai meccanismi che regolano miracolosamente un orologio delicato. Alimentato spesso da episodi casuali delle nostre esistenze, oltre che dalle nostre emozioni e dalle nostre capacità di introspezione. “Non è la noia da ‘vecchio scarpone’ che esaurisce la sessualità della coppia, è la paura dell’intimità”, dice a cena E.G., un vecchio amico di Eleanor e Frank, in Eleanor o il secondo matrimonio . La coppia è al secondo matrimonio per entrambi – “erano entrambi abbastanza grandicelli da sapere cosa volevano. Eleanor non aveva più voglia di essere travolgente, a quanto pareva” – con le giornate divisi fra gli amici, e i rispettivi figli di primo letto. Praticamente un porto di mare creato ad hoc …

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Due matrimoni, di Philip Lopate

Anteprima Booksblog: I love you, Goodbye, di Cynthia Rogerson

“Se ci fosse un ufficio governativo chiamato dipartimento dell’Amore umano, una grande stanza rosa piena di donne dai grembi soffici e di teneri uomini dagli occhi scuri, questi verrebbero inondati di reclami e proteste ogni giorno. La gente intenterebbe causa all’Amore per danni inimmaginabili. Ma non può, così viene da me” Tre persone si incontrano, un’ora a settimana, in un pittoresco studio color albicocca a Evanton, nelle Highlands scozzesi. Nella loro testa – mentre dovrebbero stare ad ascoltare, in teoria…

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“Se ci fosse un ufficio governativo chiamato dipartimento dell’Amore umano, una grande stanza rosa piena di donne dai grembi soffici e di teneri uomini dagli occhi scuri, questi verrebbero inondati di reclami e proteste ogni giorno. La gente intenterebbe causa all’Amore per danni inimmaginabili. Ma non può, così viene da me” Tre persone si incontrano, un’ora a settimana, in un pittoresco studio color albicocca a Evanton, nelle Highlands scozzesi. Nella loro testa – mentre dovrebbero stare ad ascoltare, in teoria, le frasi che pronunciano gli altri – una realtà parallela di recriminazioni, aspirazioni romantiche e voglie di fuga (e di sano sesso). Funzionano tutte così, le sedute di Rose e Harry dalla loro consulente matrimoniale, Ania. Perchè si, Rose lo confessa: “Sono una pessima madre, oltre che una pessima moglie…. una moglie che parla con suo marito soprattutto attraverso una donna polacca-scozzese, e che si dimentica di nutrire il suo figlio adolescente in modo equilibrato”. E poi quell’Ania mezza polacca, dalla pelle di perla e gli occhi di un blu intenso, è davvero troppo perfetta. Quell’Ania che senza scomporsi sembra sempre sapere quale risposta dare – ogni volta che, davanti a lei, Rose e Harry si insultano, si chiedono se si amino ancora, o esprimono …

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“Se ci fosse un ufficio governativo chiamato dipartimento dell’Amore umano, una grande stanza rosa piena di donne dai grembi soffici e di teneri uomini dagli occhi scuri, questi verrebbero inondati di reclami e proteste ogni giorno. La gente intenterebbe causa all’Amore per danni inimmaginabili. Ma non può, così viene da me” Tre persone si incontrano, un’ora a settimana, in un pittoresco studio color albicocca a Evanton, nelle Highlands scozzesi. Nella loro testa – mentre dovrebbero stare ad ascoltare, in teoria, le frasi che pronunciano gli altri – una realtà parallela di recriminazioni, aspirazioni romantiche e voglie di fuga (e di sano sesso). Funzionano tutte così, le sedute di Rose e Harry dalla loro consulente matrimoniale, Ania. Perchè si, Rose lo confessa: “Sono una pessima madre, oltre che una pessima moglie…. una moglie che parla con suo marito soprattutto attraverso una donna polacca-scozzese, e che si dimentica di nutrire il suo figlio adolescente in modo equilibrato”. E poi quell’Ania mezza polacca, dalla pelle di perla e gli occhi di un blu intenso, è davvero troppo perfetta. Quell’Ania che senza scomporsi sembra sempre sapere quale risposta dare – ogni volta che, davanti a lei, Rose e Harry si insultano, si chiedono se si amino ancora, o esprimono intensi propositi di sesso extraconiugale. Il che può essere anche esaltante, a volte (”erano anni che non mi sentivo così nervosa e che non mi divertivo tanto con mio marito. Da quella volta che pensavo che la sua …

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