Tag Archives: milano

Letti di notte, 21 giugno 2013: gli orari, le città, gli eventi da non perdere e le curiosità

Solstizio d’estate a tema libresco in tante città italiane ed alcune capitali europee. Una vera “festa del libro e della lettura”, ecco lo spirito che guiderà anche questa edizione della “notte bianca dei libri”, la seconda in ordine di tempo, che promette di bissare il successo della precedente, nata nel 2012 da un’idea di Claudia Tarolo e Marco Zapparoli, editori Marcos y Marcos, e di Patrizio Zurru, libraio di Piazza Repubblica Libri e che quest’anno si esprimerà con la regia dell’associazione Letteratura rinnovabile,  grazie ad una nutrita e ben distribuita lista di eventi collegati. Un “venerdi’ da leoni” insomma, presentato in questi giorni da un trailer dedicato di Flavio Carusola, che sta circolando nei cinema d’essai delle principali città italiane, per gli amanti della lettura sparsi ai quattro angoli del Belpaese che potranno, soprattutto nelle grandi città, approfittare di un bell’insieme di curiosità, incontri e rendez-vous a tema letterario e libresco che coinvolgeranno 40 editori, più di 190 librerie, 20 biblioteche, autori a bizzeffe e anche tanti traduttori , protagonisti dell’indispensabile mediazione tra gli altri idiomi e il nostro italiano, in concorsi, letture e giochi creativi che avranno luogo nelle “vere case dei libri” e potranno essere seguiti e commentati in diretta anche su twitter, all’account @Lettidinotte e con l’hashtag …

Continua qui:
Letti di notte, 21 giugno 2013: gli orari, le città, gli eventi da non perdere e le curiosità

Cent’anni di Camus con Cives Universi allo Spazio Oberdan di Milano

Camus e i suoi combat di figlio del Mediterraneo, in una manifestazione milanese dedicata ai cent’anni dalla nascita dello scrittore franco-algerino. Sarà martedì 25 giugno 2013 , nell’atmosfera ovattata di un pomeriggio di inizio estate da vivere nella Sala Merini, presso lo Spazio Oberdan di Milano , nei pressi di Porta Venezia,che si sentiranno tutte queste primavere trascorse in gran parte nel XX° secolo e appena appena nel XXI° agli esordi, in Cent’anni di Camus “letture italiane dello scrittore in rivolta” . Un po’ più di un incontro e un po’ meno di una conferenza, più che altro un dialogo, per ripercorrere alcuni importanti passi di un giornalista-scrittore dall’anima molto mediterranea. L’evento ad ingresso libero (con prenotazione fortemente consigliata) organizzato da Cives Universi Centro Internazionale di Cultura in collaborazione con la Provincia di Milano settore Cultura , si dipanerà lungo una serie di interventi nella fascia 14.30 – 17.30. Parole di chi ha avvicinato l’opera di Camus e ne ha analizzato gli enjeux , di studiosi che hanno avuto modo di calarsi in una scrittura densa di significati e di coglierne tutto il portato, sviscerandolo e presentandolo con un tocco di italianità: L’arte non è ai miei occhi una gioia solitaria. È il mezzo per commuovere il più grande numero di uomini, offrendo loro un’immagine privilegiata delle sofferenze e delle gioie comuni. A. Camus, Discorso di accettazione del Premio Nobel

Oltre:
Cent’anni di Camus con Cives Universi allo Spazio Oberdan di Milano

Jacques Prévert sull’asfalto di Milano

Le parole di una poesia di Prévert, incise sull’asfalto del centro di Milano. Camminare in Corso Garibaldi a Milano , la fermata della metro di Moscova alle spalle e l’arco di ingresso a Corso Como in vista. Godersi così, semplicemente un primo pomeriggio di primavera tardiva finalmente assolato e fermarsi estasiati nei versi. Mi è capitato proprio ieri, mentre assaporavo come un gatto risvegliatosi da un lungo inverno le gioie della gente, del chiacchiericcio da bar, e di quel leggero velo di spensieratezza che avvolge tutte le cose quando ritorna il bel tempo, ed ecco che mi sono ritrovata a camminare letteralmente su una lirica di Jacques Prévert , incisa sull’asfalto di uno spiazzo laterale. Un’Inventaire di soggetti pronti ad ispirare istanti di poesia, mescolanze di orsetti lavatori, apostoli, scuderie, pietre, vino e personaggi storici. Sono inneschi insomma, giustapposti come i cavoli a merenda eppure portatori di uno sconvolgimento di ruoli e di dimensioni che rende il loro affiancamento, una questione di geniali umori ispirati, tramutati anche in canzone da Kosma e da Les Frères Jacques: Une pierre deux maisons trois ruines quatre fossoyeurs un jardin des fleurs un raton laveur une douzaine d’huîtres un citron un pain un rayon de soleil une lame de fond six musiciens une porte avec son paillasson un monsieur décoré de la légion d’honneur un autre raton laveur un sculpteur qui sculpte des Napoléon… Foto by Sara Rania

Estratto da:
Jacques Prévert sull’asfalto di Milano

Addio a Enzo Jannacci, che amava giocare con le parole

Un saluto a Enzo Jannacci, grande cantautore italiano, che amava giocare con le parole e con le note È morto Enzo Jannacci , dopo una lunga malattia. “L’esistenza è uno spazio che ci hanno regalato – ebbe a dire – e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque”. In questi giorni di incertezze tornano anche alla mente le parole del suo tormentone Vengo anch’io? No, tu no! : “Si potrebbe sperare tutti in un mondo migliore”. Un cantautore sui generis di non facile comprensione e di sottile poeticità che ci rende l’immagine di una Milano diversa, ormai sparita e dominata dall’affarismo a ogni costo senza l’attenzione all’altro che è sempre stata cifra del mondo di Jannacci. Non una Milano da bere, ma una Milano da sentire. Nel 2011 suo figlio Paolo ha pubblicato, con Mondadori, una biografia di Enzo dal titolo Aspettando al semaforo . L’unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero . Noi di Booksblog salutiamo il grande Enzo Jannacci, che amava giocare con le parole e con le note, prendendo in prestito il testo della sua canzone/poesia Domenica 24 marzo : Domenica 24 Marzo che mi ero svegliato prima io di fuori cantava ancora il cannone, di dentro per me la guerra finiva. In pochi minuti già in trincea comincia a usa’, la par nanca vera partito tutto un caricatore addosso a un tenente con la sua bandiera. Come si va a dirci che ti sei stanca’ a rischia la pel e dopu purtarla a ca’, a ca’ Domenica 24 Marzo che mi ero svegliato prima io. Addio a Enzo Jannacci, che amava giocare con le parole