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E’ morto Remo Remotti, poeta dissacratore

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E’ morto Remo Remotti, poeta dissacratore

Si è chiuso Festivaletteratura 2012, ecco com’è andata.

Il Festivaletteratura 2012 si è appena chiuso e l’aria che si respira nei siti per appassionati di lettura è esaltante; pare sia stato un momento di perfetta condivisione con tutti i personaggi eminenti che sono passati negli ultimi giorni di afa mantovani. Cosa è successo? Vi avevamo già parlato del fatto che questa edizione era dedicata a Ludovico Ariosto , il cui Orlando Furioso è stato letto ad alta voce e interpretato anche da autori famosi che magari prima non l’avevamo mai affrontato. Ma forse l’aspetto più piacevole e curioso di questo festival è il raccontarsi dei protagonisti della cultura, come la mitica analista dei costumi sociali degli italiani Natalia Aspesi , che ha dispensato aneddoti biografici accompagnata da Concita De Gregorio , come per dire, qui le donne hanno un ruolo di tutto rispetto! Ma da questi palchi, proprio nel weekend in cui cadeva l’anniversario della nascita di Cesare Pavese, di fronte a platee stracolme (oltre 100.000 visite quest’anno) di gente costantemente connessa con il web per dispensare foto e citazioni dal Festival, sono passati anche personaggi trasversali e la cosa non ci sorprende; dopotutto chi ormai non ha scritto almeno un libro? E’ il caso del rocker Ligabue , che -vi piaccia o no- ha comunque riscosso i suoi successi nel campo dell’editoria, oppure di artisti del racconto (anche parlato) del calibro di Carlo Lucarelli come Ascanio Celestini , Francesco Piccolo (già sceneggiatore di Nanni Moretti, nonchè scrittore) e Melania Mazzucco . Ma al di là dei nomi che hanno reso fitto e succulento il programma, la peculiarità di questo Festivaletteratura 2012 è senza dubbio la crescente presenza di Twitter , con tutti gli annessi e connessi: le tavole rotonde sulla tweetletteratura, gli esperimenti live, i dibattiti sempre più avvincenti sui followers e la loro natura: meglio …

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La manomissione delle parole, di Gianrico Carofiglio

La parola manomissione ha due significati…nel primo è sinonimo di alterazione, violazione, danneggiamento. Nel secondo, che discende direttamente dall’antico diritto romano (manomissione era la cerimonia con cui uno schiavo veniva liberato) essa è sinonimo di liberazione, riscatto, emancipazione. Il titolo del nuovo libro di Gianrico Carofiglio, e l’idea che vi sta dietro, ha un’origine davvero curiosa. Il brano da cui il testo prende spunto, infatti, era stato inserito dall’autore in un suo romanzo (Ragionevoli dubbi), e in particolare all’interno di un libro che l’avvocato Guerrieri comperava in una libreria. Carofiglio spiega che molti lettori del romanzo avevano cercato, invano, quel libro inventato. Un libro inventato e funzionale al romanzo che però lui, nel tempo, ha sentito il bisogno di scrivere davvero. Curioso no? Io personalmente non potevo non leggere un libro sul potere delle parole dopo aver amato La Bellezza e l’Inferno (e proprio al Potere delle parole Saviano ha dedicato la sua ultima opera, uscita per Einaudi). Senza scomodare l’urlo di Nanni Moretti ‘le parole sono importanti’, Carofiglio ci ricorda, con una serie di bellissime e azzeccate citazioni, che a suo tempo già Orwell mostrava nei suoi saggi come “combattere contro il cattivo linguaggio significhi, anche, opporsi al declino della civiltà”. Una mancanza di proprietà di linguaggio per esprimere le …

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