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Milano brucia, di Giuseppe Catozzella: uno stralcio inedito dell’autore di Alveare

Giovedì sera io e Gabriele Ferraresi ci siamo ritrovati alla Palazzina Liberty per la serata inaugurale dell’ultima stagione di Officina Italia , dedicata quest’anno alla Capitale immorale. Ovviamente si parlava di Milano e tra gli interventi d’autore della serata c’era anche quello di Giuseppe Catozzella, un bravissimo scrittore milanese che ci ha colpito molto . L’autore di Alveare – un bellissimo libro sulla ‘ndrangheta a Milano pubblicato da Rizzoli a marzo di quest’anno – nel quarto d’ora a sua disposizione ha letto un suo scritto inedito intitolato Milano brucia . E’ un pezzo potente, vivido e fiammeggiante . E non solo perché parla di incendi. Su 02blog potete leggere la bella intervista che gli ha fatto ieri da Gabriele Ferraresi , mentre dopo il salto trovate l’incipit di Milano brucia, per gentilissima concessione dell’autore. Sono sicuro che sarete d’accordo con il nostro giudizio e colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Giuseppe Catozzella e per fargli degli enormi complimenti. Un santo, doveva essere un santo, forse un barbone o al massimo davvero un angelo poteva essere l’uomo che stava sul tetto della palestra, del centro sportivo mentre bruciava tutto il piano sotto di lui, devono avergli cominciato a scottare anche le piante dei piedi a un certo …

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BeBookers, ovvero se il lettore non va alle presentazioni le presentazioni vanno dal lettore…

Una nuova iniziativa culturale sta prendendo piede a Milano. E’ iniziata per gioco qualche mese fa da un’idea di Leonardo Merlini e Marianna Albini che, spinti da un amore irrefrenabile verso la letteratura, ma anche dalla convinzione inamovibile che i libri sono molto più che importanti, fondamentali o imperdibili, sono addirittura spassosi e divertenti. Proprio per questo i due si sono inventati una formula che unisce le due cose: profondità e leggerezza le avrebbe chiamate Italo Calvino, due delle cifre stilistiche che secondo il grande sanremese avrebbero dovuto capire come convivere nel nuovo millennio che, sfortunatamente, non gli è stato concesso di vedere nascere.Mi spiega

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Piccola riflessione sul tema del Festival Letterario Officina Italia

E’ cominciata oggi (per durare fino a sabato 22 ottobre) la quinta edizione del Festival Letterario Officina Italia . Il titolo pizzica la mente: Milano è o non è “La capitale immorale” d’Italia? La domanda non potrebbe essere più scottante proprio per la sua “bruciante attualità”. Il tema è troppo importante per restare ancora inevaso, probabilmente è quello che hanno pensato anche Alessandro Bertante e Antonio Scurati , gli organizzatori, consci di attirare polemiche e desiderosi di “smuovere coscienze troppo a lungo assopite”. Uno scopo sicuramente ambizioso, in tempi di “magra” culturale che rigurgitano prodotti scadenti e promozioni lucide di un marketing editoriale fin troppo sicuro di se, ma un percorso da ribadire necessariamente. Perché se in un ampio sottobosco di validissimi autori del Sud (e vi assicuro che nella stessa Napoli dove ho vissuto e studiato, sono una realtà che lotta costantemente contro l’emarginazione), la “questione meridionale” , a quasi centoquaranta anni dalla sua prima laconica enunciazione, resta ancora attuale, le responsabilità non vengono solo dalla parte bassa dello stivale. Non riesco a dimenticare l’amarezza e la forza delle parole proferite nel dicembre 2010 a Piazza Bellini , pieno centro storico partenopeo, da Flavia Balsamo , una giovanissima scrittrice napoletana dalla penna fertile e immaginifica. Quando le chiesi quale futuro vedeva per i tanti autori che come lei “facevano i salti mortali” per continuare a scrivere, nonostante le scarsissime possibilità di veder pubblicati i propri lavori, mi rispose che

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Al via giovedì a Milano l’ultima stagione di Officina Italia dedicata a Milano, capitale immorale

La capitale immorale. Mai ci fu miglior tema, si potrebbe dire, di quello scelto per questa ultima rassegna di Officina Italia, l’appuntamento letterario organizzato da Alessandro Bertante e da Antonio Scurati che da cinque anni ravviva il clima culturale della città meneghina. A partire da giovedì 20, fino a sabato 22, nella piccola ma splendida cornice della Palazzina Liberty di piazza Marinai d’Italia si alterneranno sul palco le voci di alcuni dei personaggi più importanti del panorama letterario nazionale. Da Michele Mari a Antonio Scurati, da Aldo Nove a Giuseppe Genna, fino ad arrivare ad Antonio Franchini e Gianni Biondillo. Il programma, come vedete, è veramente succulento. Piace molto poi, almeno a chi scrive, lo spirito della manifestazione di quest’anno. Leggiamo dal comunicato stampa: Officina Italia affronta di petto l’immaginario letterario di

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