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La classifica dei libri della settimana. Littizzetto for President

Altro che Napisan, è lei il vero “president” del cuore di questa Italia che legge. Parliamo di Luciana Littizzetto che con il suo Madama Sbatterflay (Mondadori) conquista la vetta della classifica settimanale dei libri più venduti in Italia. Alle sue spalle, il buon Sepulveda con il suo Storia di un Gatto e del Topo che diventò suo amico (Guanda) e questa settimana al terzo posto, L’infanzia di Gesù di Nazareth di Benedetto XVI (Rizzoli). Non molla neanche Massimo Gramellini, che con il suo Fai bei sogni (Longanesi) rimane in quarta posizione. Continua a piacerci il film di Castellitto Venuto al mondo , e ne risente in positivo anche l’omonimo romanzo della moglie Margaret Mazzantini da cui è tratto, edito da Mondadori, questa settimana in quinta posizione. Lenta risalita anche dell’ultimo curioso giallo di J.K. Rowling, Il seggio vacante (Salani) entrato in ultima posizione in top ten e ora saldamente in sesta. Scommettiamo che arriverà in top ten o giù di lì, visti i “precedenti” della ragazza. Ci sta appassionando anche la saga di famiglia raccontata da Lilli Gruber nel suo  Eredità-Storia della mia famiglia fra Impero e fascismo (Rizzoli) mentre non molla neanche la la Parodina con il suo Mettiamoci a cucinare (Rizzoli), che ritroviamo in terzultima posizione. A chiudere la classifica, ancora Camillerone con Una voce di Notte (Sellerio) e infine, buon ultimo,

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Le più belle pagine d’amore. Jane e Mr Rochester (Jane Eyre)

Il matrimonio? La tomba dell’amore, dice il luogo comune. Dipende, direbbe Jane Eyre, dopo quante peripezie ci arrivi, e a quale prezzo (attenzione: segue spoiler di Jane Austen!Ehehehe). Visto il suo caso, poi, il matrimonio può diventare un vero colpo di scena se – come sa chi ha letto l’omonimo romanzo di Charlotte Bronte, corona un sogno d’amore lungamente impossibile. Dopo impedimenti apparentemente insuperabili, come la differenza sociale fra gli sposi, la scarsa autostima di lei (!) e un pregresso matrimonio non rivelato che rischia di mandare tutto all’aria (anche a causa, diciamo, del cattivo temperamento della sposa precedente). A parte queste ironiche pennellate su uno dei più bei romanzi di sempre, vi riporto il brano in cui Jane descrive la sua felicità di donna sposata, con una delle mie frasi preferite di sempre sul significato di essere (felicemente) in coppia:

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