Tag Archives: orecchio-acerbo

Ballata di BlexBolex: avventure illustrate per bambini

Tani personaggi illustrati per una Ballata piena di vita e di colori. Una ballata è una vecchia canzone. Ed è anche una storia. Ognuno la riprende a sua volta e, senza nulla dimenticare di ciò che è stato detto, vi aggiunge quello che gli passa per la testa. È una storia vecchia come il mondo: ricomincia tutti i giorni.” E’ a partire da questo semplice e fondamentale assunto che val la pena di fare un salto nelle pagine di questa “Ballata” , dedicata al vasto mondo degli “over 6″, che ci ricorda le vicende de “Il Pirata e il Farmacista” di Stevenson . Gli esploratori in erba si delizieranno a leggere l’avvincente storia illustrata che BlexBolex costruisce sull’onda di una tradizione antica mai sopita, quella della trasmissione orale che di bocca in bocca, permetteva di trasportare i racconti arricchendoli di particolar sempre nuovi. Dietro il simpatico pseudonimo l’abile mano del francese Bernard Granger , illustratore e fumettista classe 1966, che ha già sedotto numerosi lettori con i suoi tratti stilizzati dall’allure vintage e i cromatismi marcati e ritorna con un’opera pubblicata grazie al sostegno dei Programmi di aiuto alla pubblicazione dell’Institut français. Attraverso i bei riccioli del testo scritto in corsivo blu e tradotto in italiano da Paolo Cesari, ci inoltriamo nella particolare struttura a progressione geometrica che si sviluppa lungo 7 capitoli, con 3 parole alla partenza e 129 al traguardo , accompagnando il protagonista nel quotidiano tragitto da casa da scuola, e tra strade, foreste e dune, presagi, gendarmi e loschi briganti, streghe e folletti, sortilegi e immani catastrofi, sconosciuti e regine, la narrazione procede per disegni fino all’atteso epilogo. “Ballata” testo e illustrazioni di BlexBolex Orecchio Acerbo Editore novembre 2013 pagine 280 Via | orecchioacerbo.com Ballata di BlexBolex: avventure illustrate per bambini

Premio Andersen 2013, i più bei libri per bambini e ragazzi. Tutti da collezionare

Andiamo a sbirciare un po’ quali sono i libri più belli premiati da uno dei più importanti premi della letteratura per i più piccoli, il premio Andersen. Allora, quest’anno fra i titoli troviamo per quanto riguarda i “piccolissimi” i libri“ponte” che invitano gli adulti ad entrare in una relazione profonda con i più piccoli nella lettura ad alta voce come in “Oh-Oh!” Di Chris Houghton – Edizioni Lapis (miglior libro 0/6 anni). Da collezionare “Nel bosco della Baba Jaga” Franco Cosimo Panini (miglior libro 6/9 anni) di Luigi Dal Cin, “La meravigliosa macchina di Pietro Corvo” Salani (miglior libro 9/12 anni) di Guido Quarzo. Per i più grandicelli, prendere nota dei titoli: “L’indimenticabile estate di Abilene Tucker ” di Clare Vanderpool – EDT-Giralangolo (miglior libro oltre i 12 anni), “Quindici giorni senza testa” di Dave Cousins – Edizioni San Paolo (miglior libro oltre i 15 anni), o “Rico, Oscar e il Ladro ombra” di Andrea Steinhöfel – Beisler (premio speciale per la traduzione). Ci sono anche “A caccia dell’orso” – Mondadori (miglior libro mai premiato) di Michael Rosen e Helen Oxenbury, ma anche “A che pensi?” di Laurent Moreau – Orecchio Acerbo Editore (miglior libro fatto ad arte) e in “Nonno verde” di Lane Smith – Rizzoli (miglior albo illustrato). E nell’illustrazione che si fa essa stessa narrazione si fondano l’atlante “Mappe” della coppia polacca Aleksandra e Daniel Mizielinsky – Electa Kids (miglior libro di divulgazione) e la raccolta di racconti, in una serie di tavole in bianco e nero del grande illustratore statunitense Chris …

Segui il post:
Premio Andersen 2013, i più bei libri per bambini e ragazzi. Tutti da collezionare

Jabberwocky, di Lewis Carroll nell’edizione Orecchio Acerbo

Nel romanzo Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò , Lewis Carroll inserisce la poesia dal titolo Jabberwocky , ritenuta l’esempio migliore di poeia nonsense in lingua inglese. E in effetti a leggerla così di senso ne ha veramente poco. La sfida lanciata da Carroll è grande e molti traduttori vi si sono cimentati per rendere il gioco anche in altre lingue. Interessante, a tal proposito, la traduzione di Madolino D’Amico per il Jabberwocky delle edizioni Orecchio Acerbo , traduzione che va letta di pari passo con le splendide illustrazioni di Raphaël Urwiler. Era brillosto, e i tospi agìluti facean girelli nella civa; tutti i paprussi erano mélacri, ed il Trugòn striniva Del resto se il Trugò strinisce non c’è molto da fare, se non prestare attenzione al Ciarlestrone, che con fauci e denti rinserra. Già, ma come sarà questo Ciarlestrone? E come lo si combatte? Riuscirà il piccolo protagonista del racconto a sconfiggere questo coso e a tornare a casa da suo padre? Splendida poesia. Ottima traduzione. Sognanti illustrazioni. Cosa volere di più da un libro? Lewis Carroll Jabberwocky illustrazioni di Raphaël Urwiller traduzione di Masolino D’Amico Orecchio Acerbo, 2012 ISBN 9788896806401 pagine 28, euro 18 dai 6 anni in su Jabberwocky, di Lewis Carroll nell'edizione Orecchio Acerbo

Bruno, il bambino che imparò a volare

Agli annali, nonché nella memoria di noi lettori distratti del secondo decennio degli anni duemila, di Bruno Schulz è rimasto troppo poco: due raccolte di racconti – Le botteghe color cannella e Il sanatorio all’insegna della clessidra – illustrazioni, disegni, schizzi e un’opera incompleta intitolata Il messia, mai finita e andata perduta. Michele Mari, nel romanzo Tutto il ferro della torre Eiffel, ricorda che uno degli amici di Schulz, il grande scrittore polacco Witold Gombrowicz, “aveva due modi per descriverlo uno affettuoso e uno crudele: secondo il primo Schulz era «minuto, bizzarro, chimerico, assorto, teso, quasi bruciante»; secondo l’altro era uno «gnomo dalla testa enorme»”. Un bambino dalla testa enorme, per l’appunto. Ed è esattamente così che gli splendidi disegni di Ofra Amit lo ritraggono nelle pagine che compongono Bruno, il bambino che imparò a volare questo piccolo tributo scritto da Nadia Terranova e edito da Orecchio Acerbo. Un tributo che ha il merito di riacciuffare Bruno Schulz dal pigro oblio a cui la maggior parte di noi lo ha condannato, un oblio terribilmente simile alla sua morte assurda. Permettetemi di tornare, una seconda volta, tra le pagine di Tutto il ferro della torre Eiffel: esattamente a pagina 121, nel punto in cui Mari si immagina che una sera di dicembre del 1936 uno…

Leggi questo articolo:
Bruno, il bambino che imparò a volare