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Giulio Andreotti, politico e prolifico autore di libri, è morto

A novantaquattro anni è morto Giulio Andreotti , personaggio cruciale della storia politica italiana. Anzi, sarebbe meglio dire della storia italiana sic et simpliciter. Giulio Andreotti non ha segnato, infatti, solo la storia politica italiana, ma anche quella culturale con i suoi molti libri. Di lui disse Oriana Fallaci: L’intelligenza, perbacco se ne aveva. Al punto di potersi permettere il lusso di non esibirla. A ogni domanda sgusciava via come un pesce, si arrotolava in mille giravolte, spirali, quindi tornava per offrirti un discorso modesto e pieno di concretezza. Il suo humor era sottile, perfido come bucature di spillo. Lì per lì non le sentivi le bucature ma dopo zampillavano sangue e ti facevano male. Non aveva una grande simpatia per i romanzi, come confessò in un’intervista a Edmondo Aroldi: In quanto ai romanzi – se vogliamo trascurare una divertente parentesi giovanile per Wodehouse, ma che disillusione rileggerlo ora… – non ho avuto né ho particolari preferenze. Apprezzava, invece, Fogazzaro e Pascal: Tra gli autori di ieri, a Fogazzaro va la mia convinta simpatia. Ma resta per me insuperata l’attrattiva verso la stupenda costruzione logica delle pagine di Biagio Pascal. I suoi libri Sempre nell’intervista con Aroldi, il Divo …

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8 marzo col Piccolo Dizionario delle Italiane di Emanuela Bruni

Per la Festa della donna 2013 , ci siamo immersi in un viaggio lungo le parole in una raccolta che riunisce nel “Piccolo Dizionario delle Italiane” di Emanuela Bruni , il lungo e accidentato percorso di molte connazionali del passato lontano e recente. Gli ultimi secoli, con qualche incursione ancora più indietro, riuniti in settanta lemmi raccolti dalla Bruni, giornalista, esperta di comunicazione e prima donna a guidare l’Ufficio del cerimoniale di Stato , presso il quale, in veste di direttore per le relazioni esterne del Comitato per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha avuto modo di curare le manifestazioni nazionali, prestando un’attenzione particolare alla riscoperta del ruolo della donna nella storia d’Italia , maturando suggestioni che, unite ad una particolare sensibilità sociale, sono sfociate in un vocabolario sui generis, la cui lettura è molto più piacevole dei tradizionali tomi appartenenti alla “specie”. Dalla A di aborto , raccontato con le testimonianze della cittadina Eleonora Pimentel Fonseca , e della contestatrice Oriana Fallaci , sino alla Z di zitella , passando per la L di laureata, la M di moglie e madre in un arcobaleno di volti per rendere onore a tutte le donne, oltre ogni cliché. Tra un auspicio formulato da un decano come il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano , che amerebbe vedere le donne su ben altre poltrone, alla realtà, spesso rude e di senso inverso, un mare di definizioni popolano un dizionario originale, che germoglia da un bisogno identitario forte e identifica alcuni punti fermi di quella che può quasi esser considerata come una “questione femminile”, al pari della più nota “questione meridionale”. In occasione di una ricorrenza che spesso fraintende il suo stesso intimo senso e rischia di diventare fonte di sollevamenti morali di infima durata, vi portiamo dritti tra le pagine di un libro un po’ particolare. E se le eroine del risorgimento hanno finalmente visto tessere le loro lodi in occasione del 150esimo anniversario dell’unità d’Italia, grazia all’impegno dell’…

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Nessuno sa di noi, di Simona Sparaco

Ci sono alcuni argomenti di cui si parla poco o niente, vuoi per pudore, vuoi per timore. Uno di questi, per esempio, è l’aborto terapeutico, soprattutto se spinto alle estreme conseguenze. Se Oriana Fallaci in Lettera a un bambino mai nato aveva affrontato il tema dell’aborto e del dolore di una madre (per inciso, è stato il primo libro della Fallaci che ho letto), ora Simona Sparaco in Nessuno sa di noi torna a parlare di questo argomento, spesso ritenuto tabù, e lo fa con un romanzo forte, intenso, che lascia il segno. Intervistata da Vanity Fair , Simona Sparaco dice la sua sul perché di questo tema non si parla: Perché, come hanno detto alcune persone che hanno letto il mio romanzo prima della pubblicazione, è un tema troppo violento. Ma in realtà io credo che la violenza sia un’altra cosa. Perché Misseri va in Tv? Qual è la vera violenza? Io da scrittrice penso che la letteratura sia una partita a scacchi tra gli esseri umani e l’oblio. In questo romanzo il silenzio non è solo un silenzio esistenziale, ma anche un silenzio sociale che è pericolassimo, perché è lì che nasce il pregiudizio. E i suoi figli: il senso di colpa e la vergogna. Nessuno sa di noi racconta la storia di Luce e Pietro che si recano dalla ginecologa per fare una delle ultime ecografie prima del parto. La gioia è tangibile e ci pensa la dottoressa a fenderla con una lama affilata dando loro una notizia tremenda: il piccolo Lorenzo è “troppo corto” e risulterà affetto da …

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Perché il pollo ha attraversato la strada, la risposta in un libro di Renato de Rosa

La domanda è spinosa e le risposte sono molteplici: come mai il pollo ha attraversato la strada? In rete si trovano risposte su risposte, congetture, analisi, supposizioni, teoremi e citazioni… Ma la questione rimane senza risposta. A meno che non decidiate di leggere il libro di Renato de Rosa dal titolo La variante del pollo (come fare bella figura senza aver mai letto un libro) , pubblicato da Mursia. Il divertente testo di Renato de Rosa è, in realtà, un libro di esercizi sullo stile di vari scrittori italiani. Ne citiamo alcuni: Alessandro Baricco, Stefano Benni, Enzo Biagi, Italo Calvino, Andrea Camilleri, Umberto Eco, Giorgio Faletti, Oriana Fallaci, Melissa P, …

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