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Libri autografati: che ne pensate?

A te con affetto da me . Più o meno è questa la struttura classica di una dedica autografa su un libro. Può variare un po’, essere più personalizzata, ma il risultato è quello. Da dove nasce l’usanza di dedicare i libri? Lo si ignora. Ma quello che è certo è che nel corso dei secoli gli autori autografano i propri libri sono nell’ambito familiare o in quello degli amici, non certo come parte integrante della promozione del libro stesso, firmando, fino a farsi venire i crampi, libri su libri che gli “sconosciuti” lettori presentano loro. La logica da “catena di montaggio” è relativamente recente, anche se la firma su di un libro lo rende più prezioso (pur rimanendo io convinto che il legame che si instaura tra autore e lettore tramite la pagina scritta è ben più forte della firma di uno dei due sul frontespizio). La passione per gli autografi si spinge fino all’esistenza di librerie – anche online – che si occupano solo di libri “autografati”, o di applicazioni come Kindlegraph che permettono di avere gli eBook autografati dall’autore. Magari sarebbe interessante anche l’usanza opposta: e cioè che fosse il lettore a firmare un libro e a darlo all’autore. Del resto, l’autore può anche aver scritto il capolavoro dei capolavori, ma se nessuno lo legge rimane solo carta (o byte, dipende). Voi siete dei fan dei libri con gli autografi degli autori? Foto | Flickr Libri autografati: che ne pensate?

Dal portabikini al risto-booksharing, bizzarre iniziative legate ai libri

Personalmente credo che ogni tipo di iniziativa, per quanto bizzarra, che metta al centro un libro specifico (o la forma libro) sia da encomiare. Soprattutto nel nostro Paese, dove l’attenzione per la pagina scritta – al di là del marketing editoriale – langue da sempre, sia a livello istituzionale (pensiamo allo stato delle nostre biblioteche) che a livello di informazione culturale. Quelle che vi segnalo qui sono bizzarre iniziative che coinvolgono i settori più diversi – dalla moda al giardinaggio all’enogastronomia – e che rendono protagonista un libro. Ho trovato ad esempio meravigliosa e geniale l’idea di realizzare un giardino-labirinto immaginato da Borges in Il giardino dei sentieri che si biforcano , contenuto nella raccolta Finzioni (inaugurerà oggi alla Fondazione Cini in laguna, nell’isola di san Giorgio Maggiore). E che dire del portalibro, accessorio più unico che raro, da associare al bikini, ideato da Alessandra Lepri (esperta di moda) e Patrizia Finucci Gallo (giornalista) e presentato a Pitti Uomo. Curiosa l’iniziativa di un booksharing che occupi il momento della pausa enogastronomica con il risto-booksharing portata avanti da “Il ristorante” di Settimo Torinese e l’edicola Edicolè: si entra con il “libro del cuore” che si regala a un altro commensale ricevendone un altro in cambio, da sbirciare già mentre si pasteggia. E la libreria diventa orizzontale grazie a Snoop, sgabellino dalle forme arrotondate ideato da Karim Rashid. Ha due fessure ai lati dove inserire le gambe degli altri tavolini, od eventualmente libri o riviste, accando a cocktail e bicchieri da pasteggio. Foto | Flickr

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Dal portabikini al risto-booksharing, bizzarre iniziative legate ai libri