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I segreti di Murakami di Teruhiko Tsuge

Ecco un libro per conoscere meglio il favoritissimo al Nobel per la Letteratura, uno degli autori contemporanei più misteriosi e allergici alle interviste; a cui è dedicata un’opera biografica ricca di aneddoti e dettagli inediti. Di Haruki Murakami vi abbiamo parlato in un post recente , dove si cita l’intervista al magazine The Paris Review; un evento speciale, visto che Murakami è notoriamente allergico agli incontri con i giornalisti, oltre ad essere piuttosto impenetrabile riguardo al suo privato. Per saperne di più, visto che anche quest’anno è uno degli autori strafavoriti per il Premio Nobel alla Letteratura , abbiamo letto per voi un’interessante piccola opera di 200 pagine scritta da uno dei maggiori esperti di letteratura nipponica, Teruhiko Tsuge: I segreti di Murakami (Editore Vallardi, 12,90 euro il cartaceo). E’ un’impresa di ricostruzione degli eventi, a partire dall’infanzia di Murakami (è figlio di un monaco buddhista) e sondando le pieghe di una crescita solitaria sin dai tempi dell’università nel periodo dei disordini (1969), quando già era ben evidente la sua reticenza a far parte di un gruppo, a seguire ciecamente l’opinione dei più pur di far parte di qualcosa. No, non è decisamente il suo caso. Forse è anche per questo che si innamora di un gatto…

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I segreti di Murakami di Teruhiko Tsuge

Michel Houellebecq su Paris Review: ecco a chi mi ispiro

Michel Houellebecq per quanto mi riguarda è un narratore immenso: ha aperto uno squarcio bello largo su un certo orrore che viviamo ogni giorno, e ci ha fatto infilare la faccia dentro costringendoci a guardare. Leggo su Paris Review una lunghissima intervista molto interessante – tutta in inglese – in cui Houellebecq racconta delle sue fonti di ispirazione. E’ un classico, la domanda nell’intervista allo scrittore famoso: a chi ti ispiri? Di chi ritieni essere un erede? O chi pensi siano i tuoi predecessori nella storia della letteratura? L’autore de Le Particelle Elementari non si fa pregare – stranissimo: al solito è molto evasivo – e traccia una planimetria dei suoi pilastri. Sorpresa: gli piace molto Hans Christian Andersen. Ma anche Lovecraft, Baudelaire, Nietzsche, Schopenauer: e soprattutto Blaise Pascal. In attesa di La Carte et le Territoire , scopriamo che cosa ha letto Houellebecq, prima …

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Michel Houellebecq su Paris Review: ecco a chi mi ispiro