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Depardieu parte e Michel Houellebecq ritorna, la Francia perde uno dei suoi attori e riguadagna un grande scrittore

Per un francese celebre che parte, il Gérard Depardieu protagonista della querelle degli ultimi giorni, ecco un altro cittadino noto che rientra nel territorio della République. Si tratta stavolta del contestato scrittore, saggista, poeta, regista, sceneggiatore ed esperto di Lovecraft Michel Houellebecq , autore di numerose opere di successo tradotte anche in Italia. Suoi testi come “Le particelle elementari” per Bompiani (1999), “Il senso della lotta” e “La Carta e il Territorio”, che gli è valso il premio Goncourt 2010 , hanno modellato, insieme alle critiche non solo religiose e letterarie, del loro autore, un’intera generazione di scrittori collocati nel movimento di Anticipazione sociale e promettono di influire sul futuro prossimo, che vedrà la sua attività ricollocarsi sul suolo francese. Perché lo scrittore, saltato recentemente agli onori delle cronache per una paventata scomparsa , ha annunciato proprio in questi giorni il suo ritorno in patria. Dopo aver trascorso quasi dieci anni tra la costa sud-occidentale dell’Irlanda e il parco naturale di Cabo de Gata in Spagna, Houellebecq sembrerebbe aver ceduto alla nostalgia del paese e intrapreso un cammino che va in senso inverso rispetto a quello dell’attore Gérard Depardieu, che ha infiammato la polemica con il suo annuncio di trasferimento in Belgio. Una decisione, quella dello scrittore, che non sembrerebbe legata a ragioni simboliche, ma sentimentali. In una dichiarazione inviata via mail all’…

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La prima fiaba del giovane Andersen scovata in fondo a un cartone

È stata definita come la più grande scoperta riguardante Hans Christian Andersen dai tempi del ritrovamento delle memorie dello scrittore, avvenuto nel lontano 1920 presso la Biblioteca Reale di Danimarca . Si tratta dell’eccezionale recupero della prima fiaba del giovane autore, probabilmente scritta tra il 1822 e il 1826, quando era appena maggiorenne e che testimonia del precoce interesse per il genere letterario in prosa che lo avrebbe reso immortale. Da “la Sirenetta”, al “Il soldatino di stagno”, passando per “Il brutto anatroccolo” e “La piccola fiammiferaia”, bambini di numerose generazioni hanno sognato a partire dalle sue invenzioni e potranno ora “mettere il naso” in un racconto inedito rinvenuto a pochi giorni dal Natale e quasi per caso. Perché il manoscritto in questione giaceva abbandonato sul fondo di un cartone prima di ritrovarsi tra le mani dello storico Esben Brage che, piacevolmente stupito dall’accaduto non ha esitato a dichiarare, secondo la citazione tradotta a partire da uno dei blog del New York Times: Sono impazzito di gioia e ho immediatamente contattato il conservatore degli archivi per comunicargli la mia scoperta. Sei pagine intitolate “La candela di sego” , per narrare la tenera e commuovente vicenda di un lumicino che desidera ardentemente di essere acceso. Dedicato alla Signora Bunkeflod, vedova di un pastore presso la quale Andersen si recava abitualmente per prendere in prestito dei libri, il racconto breve aggiunge un nuovo tassello all’opera di uno dei maggiori scrittori per l’infanzia, e suona un po’ come un regalo anticipato pronto ad arricchire l’atmosfera festiva di questi giorni di fine anno. La statua in legno di

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Splendide torri di libri all around the world

Vi avevamo già presentato una torre di libri, situata in quel di Berlino , ed ecco che la nostra esplorazione degli “obelischi a tema libresco” prosegue con altri quattro esempi situati all around the world. Ma procediamo con ordine seguendo le immagini della nostra gallery. L’immagine suggestiva che si staglia nel cielo notturno di Buenos Aires è un “monumento effimero” composto dalla bellezza di 30.000 tomi di diverse lingue, riuniti in una spirale alta ben venticinque metri. Sette piani percorribili dai visitatori che, divisi in piccoli gruppi, hanno la possibilità di scalare letteralmente la montagna, accompagnati da un audio che recita la parola libro in tutte le lingue del mondo. Si tratta di un vero e proprio simbolo, realizzato dall’artista argentina Marta Minujin lo scorso anno, in occasione della nomina della città a capitale mondiale del libro dall’Unesco, e situato nella centralissima Plaza San Martin, ma pensato per aver vita breve. A pochi giorni dalla sua istallazione infatti, tutti i visitatori hanno avuto la possibilità di prendere un libro dalla Torre di Babele e portarlo a casa; e i libri restanti, sono stati donati alle biblioteche locali. La seconda, anch’essa cava e impreziosita da un’apertura laterale a forma di goccia, abbellisce dal 2008 la hall della Biblioteca municipale di Praga, risponde all’evocativa denominazione di “Idiom” by Matej Kren . La terza si incunea lieve all’interno della tromba delle scale del Ford’s Theatre di Washington, DC, progettata per la lobby of the Center for Education and Leadership. Include approssimativamente 6.800 volumi scritti a proposito di Abraham Lincoln, per un’altezza totale di 34 piedi. La quarta ha una struttura circolare, accompagnata da una scala esterna che si avvita intorno al tutto. Opera di Tom Bendtsen , ha molti compagni negli “arguments” del creativo. Libri che crescono come scale, mattoni colorati e interessanti

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