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I colori dell’autunno secondo il poeta Tagore

Di che colore è l’autunno? Tendente al rosso, si direbbe, per via delle foglie degli alberi che piano piano seccano e grazie anche a una certa iconografia che lo vuole così. Ma l’autunno è di mille colori: c’è molto verde, c’è tanto giallo, c’è l’azzurro del cielo. E ancora: ci sono i suoni della natura, il tepore del sole, l’allegria dei più giovani. In un contesto come questo, come si fa a non farsi catturare dalla gioia e a ubriacarsi di luce? Sono tutte immagini che usa Tagore ne Il Giardiniere per parlare di questa stagione di mezzo che è l’autunno. E allora spendiamo questa domenica

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I colori dell’autunno secondo il poeta Tagore

La canzone del girarrosto, una poesia domenicale di Giovanni Pascoli

È esperienza comune: la domenica siamo allegri la mattina e un po’ tristi al tramonto. Lo affermava anche Giovanni Pascoli (1855-1912) nella poesia La canzone del girarrosto (dai Canti di Castelvecchio , 1903), definendo la domenica “il dì che a mattina | sorride e sospira al tramonto”. In questa poesia il Pascoli ci parla di una massaia che torna a casa dalla messa, con il vestito nuovo e profumato e, senza toglierselo di dosso, passa subito a cucinare: può farlo perché ha avuto un valido aiuto nel girarrosto! E poi arriva mezzogiorno, con la padrona di casa che chiama a raccolta: In tavola! In tavola! E allora la domenica sarà una vera festa. La canzone del girarrosto Domenica! il dì che a mattina sorride e sospira al tramonto!… Che ha quella teglia in cucina? che brontola brontola brontola… È fuori un frastuono di giuoco, per casa …

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La canzone del girarrosto, una poesia domenicale di Giovanni Pascoli

Una poesia per il mese di ottobre

Il mese di ottobre è entrato nel vivo con l’autunno piovoso: del resto la pioggia è una delle caratteristiche di questa stagione dell’anno, anche se spesso ce ne dimentichiamo. Ottobre è spesso sinonimo di pace, anche perché tutto è ovattato dalla pioggia e, per via del clima che diventa sempre più freddo, si esce di meno e quindi le strade sono più silenziose. In tale quiete ottobrina Giovanni Cena (1870-1917) concede un omaggio alla madre, circondata dai familiari dinanzi a alla casa. Il titolo della poesia è Pace d’ottobre . Cena è stato un grande apostolo del socialismo umanitario per quel che riguarda l’istruzione popolare: non è certo un caso che molte scuole di ogni ordine e grado siano a lui dedicate. Mamma, questa d’ottobre così gaia giornata, sembra d’una primavera ultima. Senti? Rondinelle a schiera empiono di bisbigli la grondaia. Senti? tutto è brusio. Biondo nell’aia il sol, tiepido ancora. Ma l’intera famiglia è qui d’intorno, e prega e spera che dalla casa il reo morbo scompaia. Oggi si spilla il vino e si ripone il grano turco; a noi il buon Signore nulla di queste cose diede, mamma. Pur siamo lieti; poiché il buon Signore ancor ci appresta molte cose buone, la tua salute, il tuo sorriso, mamma. Via | GM Una poesia per il mese di ottobre

Poeta Adonis candidato Premio Nobel | Pace in Siria, terra antica

E’ da tempo che ritroviamo il nome del poeta arabo Adonis , 83 anni (vero nome Ali Esber ) fra i papabili del premio Nobel per la letteratura . Chissà che quest’anno non si avveri la previsione. Due righe biografiche sul poeta arabo Adonis, laureato in legge e filosofia, fondatore di riviste letterarie a causa delle quali, perseguitato politico per le sue idee, rimase in prigione durante gran parte del periodo in cui prestò servizio militare. Proprio in carcere conobbe la sua futura moglie, con la quale si trasferì in Libano, dove insegnò all’università come professore di Letteratura araba. Ha ricoperto il ruolo in delle cattedre anche a Parigi e all’università di Genova. Non sappiamo ancora se vincerà il Nobel , ma a settembre il poeta arabo Adonis, che vive “in esilio” dalla sua terra, a Parigi, è stato in Italia per ricevere comunque un bel riconoscimento: il premio letterario Capri. In quella occasione, è stato interpellato sulla situazione in Siria. Paese che ha detto di amare, in un bell’intervento a Il Mattino , “non certo per il regime di Assad» chiarisce, «ma per un popolo che ha una storia antica e per una terra che ha una civiltà antichissima. Fu la Siria a inventare il nostro alfabeto e fu la Siria a creare la parola Europa; spero che l’Europa si ricordi di questo e freni l’America. La guerra è un non senso; bisogna dare spazio al dialogo; l’uomo deve parlare e non uccidere». E forse, ha lasciato intendere, è anche compito dei poeti cercare di guardare…

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