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Il X agosto, San Lorenzo con Pascoli

Stelle cadenti e ricordi scolastici con i noti versi di Pascoli. San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla… Un momento, una data, una ricorrenza. Dopo il suggerimento esotico di stamani eccoci pronti a ritrovare una grande gloria italiana, Giovanni Pascoli riecheggia nei quaderni delle scuole elementari, quando le poesie ancora si imparavano a memoria e si declamavano a voce alta dinanzi ai compagni, per ordine di una maestra (i maestri si son fatti sempre più rari nella seconda metà del secolo scorso), e ritrovarlo oggi, quando i primi anni di scuola sono un vago e tenero ricordo, è un omaggio a generazioni e generazioni di studenti, che quegli stessi versi li hanno accarezzati con altre voci. E mentre lo sconforto e il dolore insito in tali parole ripercorrono nei due drammi paralleli della morte della rondine e di quella del padre dello stesso poeta, la descrizione in rima ritrova la splendida volta stellata inondata di scie. Quello spettacolo di San Lorenzo che rivive ogni anno intorno al 10 agosto e riassume le forme di quella croce che allo stesso tempo rappresenta la decina e nella sua rappresentazione romana anche il richiamo al simbolo cristiano del sacrificio, giustificherebbe il gran pianto astrale. Doglio per colui che ritornava portando due bambole in dono alle sue figlie e anche per la rondine che invece nel becco aveva un vermiciattolo per nutrire I suoi piccoli, vittime di un fato cieco, impietoso e ignaro: …E tu, Cielo, dall’alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d’un pianto di stelle lo inondi quest’atomo opaco del Male! Via | fareletteratura.it Foto | Cristiano Gatti . Il X agosto, San Lorenzo con Pascoli

Le stelle cadenti in una poesia di Mario Quintana

Nottata magica quella del 10 agosto per le stelle cadenti che esaudiscono i desideri. Gli studiosi ci fanno sapere che lo sciame di stelle cadenti non rispetta il calendario, ma, come si dice, al cuore non si comanda! Molte sono le poesie dedicate a questa giornata: celeberrima quella di Giovanni Pascoli dal titolo X agosto . Noi vi proponiamo una poesia che viene dall’altra parte del mondo: è del poeta brasiliano Mario Quintana . A dire il vero non è una poesia specifica per il 10 agosto ma è dedicata alle stelle cadenti: il poeta descrive cos’ha provato il suo cuore nel vedere per la prima volta una stella che cadeva. Le stelle Si sono aperte poco a poco le stelle… di perle bel campo in fiore! Tanto alto il Cielo! Potessi andarle a cogliere… chiederei a una se mi vuoi bene. Stelle alte! Di che si preoccupano? Tanto distanti sono… tanto lontano da questo mondo… tremula banda di candele distanti ancorate nell’azzurro del cielo profondo… Il mio cuore però si è quasi fermato, volavano là le mie speranze quando una di quelle stelline, Dio la guidi!, dal cielo è precipitata… Certo era l’amore che mi volevi che

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Le stelle cadenti in una poesia di Mario Quintana

Non mettermi accanto a chi si lamenta: la poesia di Alda Merini citata da Matteo Renzi

È la notizia politica del giorno: Matteo Renzi , dopo un lungo silenzio stampa, torna a parlare sul palco della Festa del Partito Democratico di Bosco Albergati a Castelfranco Emilia (Modena). Propone la ricetta delle cinque E (Educazione, Energia, Eguaglianza, Europa, Entusiasmo) e dice la sua su molti temi d’attualità. Per gli approfondimenti vi rimandiamo a Polisblog. Se ne parliamo qui su Booksblog è perché Renzi ha concluso il suo discorso con una bella poesia della grande Alda Merini (1931-2009). Secondo Matteo Renzi, infatti, quello che dovrebbe fare il PD per il futuro è ben illustrato nei seguenti versi della poetessa: Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie a chi non sa accorgersi di un tramonto. Io chiudo gli occhi, mi sposto di un passo, sono altro sono altrove. L’intervento di Renzi si chiude con una poesia e si era aperto con la citazione di una canzone di Ligabue , che anche lui in fatto di testi profondi non scherza: Non è tempo per noi che non ci svegliamo mai Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai Non è tempo per noi che non ci adeguiamo mai Non è tempo per noi che non vestiamo come voi Non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi Forse ingenui o testardi Poco furbi casomai Non è tempo per noi e forse non lo sarà mai Si chiede Renzi: Ma davvero non è tempo per noi ? Non mettermi accanto a chi si lamenta: la poesia di Alda Merini citata da Matteo Renzi

Una poesia di Zindzi Mandela per il Mandela Day

Versi della figlia di Mandela, per celebrare il novantacinquesimo compleanno del padre. Non è frequente che, per rendere onore a grandi personaggi storici, se ne ricordino le qualità strettamente umane. L’affetto che hanno saputo istillare nei propri cari, la tenerezza del loro amore e la fierezza di coloro che ebbero la chance ci averli come genitori, fratelli, figli, compagni sull’irto sentiero della vita. Nelson Mandela non fa eccezione. I profili che lo ritraggono cadono spesso in questo tipo di ritratti, tracciati con la durezza della penna, a colpi di battaglie, charts, snodi cruciali e discorsi quasi marziali, mentre quelle dolci sfumature che riescono ad emergere nell’acquarello e nei chiaroscuri di un pastello foriero di profondità e anche di leggero languore, si perdono nell’insieme. Per ricordare il Mandela Day , giorno del compleanno di Nelson Mandela che festeggerà proprio oggi, 18 luglio 2013, le sue venerande novantacinque primavere, in un letto dell’ospedale sudafricano di Pretoria, abbiamo ripescato un estratto della sua biografia “Io, Nelson Mandela” , della quale vi abbiamo già parlato più approfonditamente qualche tempo fa . Si tratta di una poesia di Zindzi Mandela , la sua seconda figlia, nata dal matrimonio con la seconda moglie Winnie, una lirica che era stata inserita nel libro “Black as I am” , raccolta di …

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Una poesia di Zindzi Mandela per il Mandela Day