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Dario Fo compie 85 anni e pubblica Boccaccio riveduto e scorretto
Compie 85 anni il 24 marzo il premio Nobel Dario Fo, che tornerà prossimamente in libreria con il suo ‘Boccaccio riveduto e scorretto’, edito da Guanda e corredato di 170 illustrazioni. Fo ha dichiarato di aver voluto riscoprire Boccaccio rendendosi conto di quanto teatro, dal Quattrocento in poi, per secoli, debba molto all’autore del Decameron, “al suo modo distaccato, ironico, disincantato e provocatorio di raccontare. Persino un grande come Shakespeare ha rubato molto per il suo ‘Cimbelino’” “Sarà un compleanno orribile – ha dichiarato il premio Nobel all’agenzia stampa Ansa – Sono anni che aspetto un finale se non lieto, almeno di speranza, per dirmi che me ne posso andare in pace. Invece, ancora una volta non sara’ una festa, visto il clima che puo’ solo farci piangere”. “Ma cosa e’ accaduto alla gente? – ha continuato – Direi che
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Dario Fo compie 85 anni e pubblica Boccaccio riveduto e scorretto
Su Left un’intervista esclusiva alla vedova di Jose’ Saramago
Pilar del Rio, vedova dello scrittore premio Nobel Josè Saramago, parla per la prima volta pubblicamente del marito, scomparso 5 mesi fa. Lo fa con un’intervista esclusiva pubblicata sul numero del settimanale Left , in edicola oggi. ‘La sua generosita’, quasi inspiegabile, era furiosamente umana’, ha detto Pilar, che ha voluto ricordare un motto dello scrittore : “Vivere e’ una responsabilita’ dalla quale non possiamo esimerci…L’unica assoluta priorita’ e’ l’essere umano, l’altro, che e’ uguale a me e ha diritto a dire IO”. Pilar parla anche del libro incompiuto, la ‘Carta dei Doveri Umani’, (“Non ha avuto il tempo di finirla, qualcuno dovra’ farlo, qualcuno con coraggio e dedizione”), oltre che del suo giudizio sull’uomo-Saramago. “Un uomo magnifico – dice la vedova – cosi’ semplice, cosi’ monumentale, cosi’ necessario (…) Ad ogni risveglio si impegnava nella conquista della vita, per farne qualcosa di degno”. Su Left un’intervista esclusiva alla vedova di Jose’ Saramago
Speciale Nobel Letteratura 2010: Tomas Tranströmer
Nel rush finale di quest’anno per l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura, giusto ad una lunghezza dal principale sospettato per la vittoria finale, Ngugi wa Thiong’o , c’è lo svedese Tomas Tranströmer, padrone di casa – è nato proprio a Stoccolma il 15 aprile del 1931 – poeta, traduttore e psicologo, già più volte nominato come possibile vincitore. Poeta fin dai tredici anni, Tranströmer esordì nel 1954 con la raccolta 17 dikter – 17 poesie – nella quale pubblicò anche alcune liriche risalenti ai suoi precoci esordi preadolescenziali, la sua opera più celebre, almeno nel contesto europeo, è Den stora gåtan – Il grande enigma – risalente al 2004. Un po’ impietoso il commento alla sua opera che troviamo su Wikipedia : La sua poetica è concentrata nella ricerca dell’uomo nella vita di tutti i giorni, nel bizzarro (espresso nei suoi versi mistici) e negli universali aspetti della mente e del suo immenso potere, al di sopra del bene e del male. Come scrittore, invece, non ha mai avuto un grandioso successo. Ovviamente in Italia, come troppo spesso capita quando si parla di poeti stranieri, si sa pochissimo di lui e dei suoi versi, e quasi nulla è stato tradotto (un titolo – Poesia dal silenzio – è pubblicato da Crocetti Editore, nella collana Lèkhytos, ma al momento è in ristampa – come sempre le case editrici minori sono quelle più attente alla realtà letteraria che ci circonda) Ecco alcune poesie di Tomas Tranströmer tratte da Poesia dal silenzio : Pagina di libro notturno Sbarcai una notte di maggio in un gelido chiaro di luna dove erba e fiori erano grigi ma il …
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