Tag Archives: recensione

Libri sulla vita, i più belli da leggere e regalare

Estratto da:
Libri sulla vita, i più belli da leggere e regalare

"L’interprete. Come il cervello decodifica il mondo" di Guido Brunetti

Nella rubrica d’autore “Le Finestre dell’Anima” di Guido Brunetti: “L’interprete. Come il cervello decodifica il mondo” Recensione del libro di Michael Gazzaniga

Leggi il seguito:
"L’interprete. Come il cervello decodifica il mondo" di Guido Brunetti

L’Arabo, di Antoine Audouard

Un Arabo arriva in un paese senza nome del Sud della Francia, una provincia popolare, chiusa, misera, un luogo potrebbe essere benissimo una qualsiasi provincia europea. Inizia a lavorare come manovale, abita in una cantina, cerca di costruirsi una vita, senza dare noia a nessuno. Ma Mamine, la vecchia cicciona del villaggio, astiosa e razzista, individuando in lui l’invasore e la causa di ogni male che investe la sua famiglia e la sua terra, gli scatena addosso un vortice di odio e di sospetti che, alimentato dall’ignoranza in un attimo divampa, come gli incendi che martoriano il paese, con la stessa violenza. Ed è proprio Mamine il baricentro narrativo di questo libro di Antoine Audouard appena pubblicato da Isbn , è lei, con la sua ignoranza e con il suo cinismo, che rappresenta il punto più basso e incancrenito mai toccato dalla società occidentale, nata e cresciuta grazie al confronto e all’ibridazione, ma ormai incapace di reagire agli istinti primitivi di conservazione che stanno riemergendo negli ultimi anni. E l’Arabo, che non ha nome semplicemente perché nessuno lo chiama e che non agisce mai, ma subisce continuamente, è soltanto l’ultimo dei bersagli. Questo romanzo di Antoine Audouard, pur non essendo forse un capolavoro, è un libro molto potente, che colpisce il lettore come un pugno nello stomaco e che, in qualche modo, come uno specchio, riflette alcuni dei peggiori difetti di questa nostra vecchia società occidentale, sempre più chiusa in se stessa e sempre più timorosa del …

Link:
L’Arabo, di Antoine Audouard

Recensione del Libro “Kesa” di Francesco Amato

Emoziona e coinvolge la scrittura di Francesco Amato, autore del libro “Kesa, alla fine della solitudine”, edizioni Adea.
La trama si sviluppa in una Milano moderna e ci porta a conoscere in profondità l’anima e la mente di personaggi che sono parte integrante della narrazione. Mira, una quarantenne dinamica e affascinante, incontra ad una cena di amici Massimo, un ragazzino dodicenne, che vedendola è improvvisamente travolto dal ricordo delle vite passate. Un dramma insolito per la psiche di questo giovane, in viaggio verso la sua maturità di uomo. Sarà Mira stessa, a percepire e rievocare la vera essenza di Massimo,e  ad accompagnarlo, tra innumerevoli difficoltà , ad una scoperta sottile e misurata della sua identità.
Originale e brillante l’evolversi della storia, che mette a nudo sentimenti ed emozioni, che sembravano “cristallizzati” in una dimensione quasi ammutolita. L’autore ci accompagna coraggiosamente a comprendere quanto l’amore possa diventare una forza in grado di rivelare esattamente chi siamo e cosa desideriamo, tanto da definirlo un’ancora di salvataggio per l’esistenza. E’ così che il lettore scopre con un’analisi attenta delle situazioni, quanto sia importante il processo di ricerca interiore dei protagonisti. Con l’intenzione di creare qualcosa di unico e autentico per il panorama letterario, Amato ci propone un’opera alternativa, fuori dai soliti schemi, dalle solite tendenze, sciogliendo il tutto in una sorta di testo “profetico”. “Kesa” è un libro che sviscera avvenimenti segnati da profondi misteri, emergono parallelismi “familiari” che sembrano sfidare ogni sorta di temporalità.
L’autore ci affida la purezza e la potenza di un dono affettivo concreto come l’amore, ci fa scandagliare le coscienze attraverso gli sviluppi narrativi, ci assegna il compito di testimoniare lucidamente quelle verità in apparenza contraddittorie. Il  linguaggio appare particolarmente avvincente, nonostante possa sembrare a tratti complesso ed impegnativo. E’ comunque uno strumento indispensabile per dare forma e vigore allo stile.
La verità è una luce difficile da conquistare. Francesco Amato sa accendere e stimolare la fiaccola delle parole, per farne senso e traguardo delle cose.

kesa

Michela Zanarella

Leggi l’Articolo Originale »