Tag Archives: recensioni

All’improvviso bussano alla porta, di Etgar Keret

Arrivati all’ottavo libro di Etgar Keret, All’improvviso bussano alla porta (Feltrinelli), è forse giunto il momento di iniziare a considerarlo tra i migliori scrittori di racconti. Keret è israeliano e quindi viene naturale affiancarlo ai grandi come Amos Oz o Grossmann o Yehoshua. Ma la verità è che Keret rappresenta più probabilmente un punto di rottura che non di continuità, anche nei casi in cui affronta gli stessi temi. Viene più naturale, invece, percepire le sue radici che affondano nella tradizione dei grandi narratori della tradizione ebraica Sholem Aleichem, Franz Kafka, Isaac Singer e, a mio avviso, soprattutto Isaak Babel. Di costoro Keret è senz’altro tra i migliori discendenti. E i punti di contatto non sono pochi. Innanzitutto una innata capacità a rappresentare situazioni assurde, poi il senso dell’umorismo spesso anche piuttosto nero e, infine, una scrittura asciutta che tocca punte di notevole lirismo e però…

Segui il post:
All’improvviso bussano alla porta, di Etgar Keret

I segreti d’Italia, di Corrado Augias

Parafrasando Stendhal il quale, nella sua “Vita di Henry Brulard”, arrivato a cinquant’anni sente il bisogno di conoscersi meglio, potremmo benissimo dire: noi italiani abbiamo appena fatto centocinquant’anni, sarebbe pur tempo di conoscerci. Che cosa siamo stati, che cosa siamo, saremmo in verità molto imbarazzati a dirlo. È da questa premessa che Corrado Augias parte per continuare il «ciclo dei segreti» estendendo questa volta il suo sguardo non a un’unica città ma sul Bel Paese e i suoi abitanti: gli italiani e l’Italia, per l’appunto; il titolo: I segreti d’Italia (uscito per Rizzoli). L’imbarazzo cui si è accennato poco sopra è doppio. Da una parte l’imbarazzo di dover scegliere dentro l’immensa, e a volte ingombrante, mole storica i fatti che ci caratterizzino; e dell’altra parte l’imbarazzo di confessare ciò che – in parte – siamo diventati. L’esigenza, il motore del libro, per così dire, starà forse nel periodo di insensatezza politica, di vuotezza di idee e fragilità di valori che stiamo vivendo negli ultimi venti o venticinque anni; con ogni probabilità siamo in un momento cruciale …

Vai qui e leggi tutto:
I segreti d’Italia, di Corrado Augias

Le due facce dell’innocente, di Elie Wiesel

Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986 e gigante della letteratura, torna alla narrativa con un romanzo notevolissimo per spessore intellettuale – come sempre –, per trama e qualità della scrittura. Il titolo del romanzo è: Le due facce dell’innocente , appena uscito per Garzanti. La storia ruota attorno a Werner Sonderberg, un giovane tedesco trasferito a New York per studiare e dove viene processato per l’uccisione di un uomo anziano. Sembra che l’uomo si fosse spacciato per un suo zio lontano e che avesse voglia di ritrovare uno dei suoi nipoti. Sta di fatto che i due passano molto tempo insieme e decidono infine di passare una settimana tra le montagne dell’Adirondack. Da questo momento, per la giuria e per i giudici, la storia assume i tratti del mistero. Dopo una lite con il presunto zio, Werner decide di lasciare immediatamente l’albergo e dunque anche lo zio che, nel frattempo, se n’è rimasto solo tra i monti. Il corpo senza vita verrà ritrovato in fondo a un burrone. Nessuna prova che sia stato Werner. Nessuna prova che dimostri il contrario. Werner viene comunque arrestato. Portato in tribunale, nel momento in cui il giudice chiede a Werner di alzarsi e dichiarare se si ritiene colpevole o non colpevole. Werner Sonderberg dichiara di essere allo stesso tempo colpevole e non colpevole. «Colpevole o innocente? Werner Sonderberg gioca con le parole, dichiarandosi “colpevole ma non innocente”? Che cosa vuol dire? Che è innocente ma anche un po’ colpevole? Che è al tempo stesso l’una e l’altra cosa? Come potrebbe la ragione accettarlo? Può l’angelo della morte non esistere?» A porsi tutte queste domane è Yedidyah, voce narrante per gran parte del romanzo, e giornalista che ha studiato arte drammatica all’università. Non ha neanche iniziato la carriera di attore. Ha iniziato a scrivere su un giornale critica teatrale …

Vedi post:
Le due facce dell’innocente, di Elie Wiesel

Il cacciatore, di Clive Cussler

Il cacciatore è l’ultima sorprendente invenzione del prolifico Clive Cussler, appena uscito per Longanesi. Si tratta della prima storia di una nuova serie avventurosa che ha per protagonista Isaac Bell, un trentenne discendente da una ricchissima famiglia di banchieri che tuttavia preferisce l’indagine e l’avventura alla noia e alle scartoffie. Siamo all’inizio del Novecento nell’ovest degli Stati Uniti. L’atmosfera risente ancora di ciò che di straordinario è accaduto nel secolo precedente, siamo quindi inondati da un grande fermento e un certo ottimismo prodotto dal progresso tecnologico che fa da padrone. Sebbene per …

Vedi articolo originale:
Il cacciatore, di Clive Cussler