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Alicia Giménez Bartlett: "A breve un nuovo romanzo con Petra Delicado"

Gli estimatori di Petra Delicado ne saranno felici: a breve Alicia Giménez Bartlett terminerà una nuova avventura dell’ispettrice più famosa della penisola iberica. Sarà un’indagine ambientata per buona parte a Roma e uno dei personaggi si chiamerà Maurizio Abbate. Questo è quanto la scrittrice ha rivelato al pubblico di Libri Come , la festa del libro che si è svolta a Roma dall’8 all’11 marzo. Scoop a parte, la Bartlett ha parlato soprattutto del suo rapporto con la scrittura, del “come”, appunto. Lavora circa sei ore al giorno: quattro la mattina e due la sera e le sue storie non nascono da episodi di cronaca, come accade per altri suoi colleghi. Lei sceglie degli argomenti e poi li cala in un’ambientazione. “Di solito sono temi che interessano la società in un dato momento”, ha spiegato. E quindi i senza tetto di Un bastimento carico di riso , gli animali e tutto ciò che ruota intorno a loro per Un giorno da cani , la Chiesa ne Il silenzio dei chiostri . Per prima cosa si documenta e lo fa confrontandosi con delle figure di riferimento: i poliziotti di Barcellona, un medico legale (donna), un avvocato. A loro sottopone le sue teorie per sapere se hanno riscontro nella realtà, perché “bisogna stare attenti a certi lettori”. Con ironia si riferisce al popolo degli amanti dei “gialli” come a una setta (”mi fanno un po’ paura”, dice), perché pronti a far notare un qualsiasi particolare inesatto. “Una volta – spiega – sono stata ripresa perché in un racconto avevo scritto che Petra sparava tre colpi con…

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Orma, Ramo, Roma, Amor, di Roberto Piumini

Era un tempo antico. Non ieri, o l’altro ieri, o un anno fa, dieci, trenta, settanta anni fa. Uno zero non basta, due zeri nemmeno. Era una volta, quando le cose erano nuove e il mondo aveva certi nomi sulla punta della lingua, ma non li aveva ancora pronunciati… Era il tempo, racconta Roberto Piumini in questo gustoso Orma Ramo Roma Amor , di una delle storie più famose del mondo, quella di Romolo e Remo. Due fratellini che vediamo pelatucci e con gli occhi grandi salire in groppa a mamma lupa. E non è

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Orma, Ramo, Roma, Amor, di Roberto Piumini

Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Roma, di Costantino d’Orazio

Esistono delle ‘chiavi’ per accedere ai luoghi più belli di Roma? Ce le rivela, in un bel volume edito per Palombi, lo storico dell’arte Costantino d’Orazio, che da quindici anni organizza aperture straordinarie di luoghi d’arte esclusivi e mostre d’arte contemporanea in siti di valore storico, in Italia e all’estero. Questo bel volume, Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Roma , è diviso secondo una tipologia dei luoghi che comprende palazzi, casini, ville; conventi, chiese, biblioteche; sotterranei, mitrei, necropoli. C’è anche un indice dei luoghi per zone, e ogni scheda fornisce le indicazioni pratiche per prenotare una visita (numeri di telefono, spesso e-mail dei referenti). Viene naturalmente fornita l’indicazione su come superare la porta di S. Pietro in Montorio (che ha la serratura più famosa del mondo, perchè da essa si vede la Cupola di san Pietro), e l’autore ci augura ‘buona fortuna’ indicandoci i numeri di telefono a cui cercare di prenotare una visita ai giardini Vaticani. E così a Palazzo della Cancelleria possiamo ammirare il suggestivo spettacolo di un lago che si apre nei sotterranei (si tratta in realtà del sepolcro di Aulio Irzio, il cui recinto in tufo è “completamente sommerso sotto la limpida acqua dell’Euripo, un canale che attraversava il Campo Marzio per sfociare nel Tevere”). Oppure, andiamo a scoprire il soffitto del Casino dell’Aurora Pallavicini, un quadro di Guido Reni per ammirare il quale, al centro della sala, è messo a disposizione uno specchio; a Villa Lante invece un lanzichenecco lasciò traccia del suo passaggio sul salone del muro. “A dì de magio 1527 fo la presa di Roma”, scrisse baldanzosamente. Scopriamo che gli interni del villino Gamberini ricordano l’atmosfera dei saloni di palazzo Baylerbey di Instanbul, mentre a Villa Madama una fontana, realizzata con conchiglie e fossili di molluschi, doveva commemorare l’animale domestico preferito di papa Leone…

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Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Roma, di Costantino d’Orazio

Appunti di un venditore di donne, di Giorgio Faletti. La recensione

“Intanto che dormivate di giorno e vi illudevate di vivere la notte, il mondo è cambiato e non ve ne siete accorti. Il ‘68, il ‘77, la lotta di classe, la lotta armata. Tutte cose senza senso, per voi. Peggio ancora, tutte cose sconosciute. Siete solo nebbia sottile, quel tratto di nulla fra il bene e il male”. “Qualcuno a suo tempo ha “pesantemente decurtato la mia possibilità di essere. Quello che mi resta è la possibilità di avere”. E’ così che si presenta il protagonista di ‘Appunti di un venditore di donne’, l’ultimo romanzo di Giorgio Faletti , uno che “nella sua vita si è trovato sempre dalla parte sbagliata di una pistola o di un coltello”. Lui, conosciuto da tutti semplicemente come ‘Bravo’, ci svela la sua verità fin dall’incipit: qualcuno lo ha evirato. Da quel momento, si è tenuto per sé il suo segreto, e ha deciso di rifugiarsi nell’anonimato che gli consente il suo soprannome. Si è messo a vendere donne, bellissime donne, a uomini che “ hanno paura e non hanno tempo…far andare avanti un’azienda, una banca o un partito politico. Tutte queste cose il tempo se lo divorano. La paura, invece, è quella di sentirsi dire in faccia il monosillabo che meno riescono ad accettare: no”. E nella prigione mentale in cui vive da anni, Bravo divide le ‘ore d’aria’ con il vicino di casa cieco, Lucio, con cui ogni giorno scambia crittografie. “Un giorno uno di noi ne inventerà uno particolarmente complesso e l’altro lo risolverà. Forse quel giorno potremo dire di essere amici”, dice. Finchè un giorno una donna gli sussurra in faccia un desiderio che non sentiva da tempo: “Con te ci verrei anche gratis”. Lei è Carla, lavora per una ditta di pulizie e dietro l’apparenza dimessa Bravo sa che si nasconde una dea, e decide di reclutarla. Ma quella frase sussurrata in faccia non smette di tormentarlo. Il romanzo di Faletti appassiona, si beve d’un fiato, e…

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