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Miguel de Cervantes, citazioni: "A tutti gli illusi"
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Miguel de Cervantes, citazioni: "A tutti gli illusi"
La spartenza, di Tommaso Bordonaro
Un libro di memorie emozionante, questo La spartenza di Tommaso Bordonaro, siciliano emigrato in America nel secondo dopoguerra, vincitore con questo libro del Premio Pieve-Banca Toscana Un uomo dal cuore grande, che ci emoziona nel racconto delle sue memorie, Tommaso Bordonaro, protagonista di questo La spartenza , diario di memorie vincitore di Premio Pieve-Banca Toscana , dell’Archivio diaristico nazionale. Lui che non ha voluto fare un matrimonio pensando all’interesse economico e fin da giovanissimo decide di sposare la ragazza che ama e non quella che può portargli una bella dote (”durante il mio militare ci scrivevamo quasi tutti i giorni lettere e cartolline d’amore. Più scrivevamo, più l’amore si attaccava”). Proprio con lei, Teresa, per imposizione del padre, aveva tagliato i contatti. Salvo sentirsi spezzare il cuore quando vede lo stato di abbattimento in cui è ridotta: sarebbe andata in convento, le assicura …
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La spartenza, di Tommaso Bordonaro
Mare calmo di Nicol Ljubić
Il peso della tragedia, su due ragazzi originari dei Balcani, incontratisi in una capitale tedesca accogliente, aperta e quasi immemore. Dimenticate la spensieratezza della copertina e concentratevi su un passato piuttosto recente, senza paura di risalire alcuni importanti snodi storici del secolo scorso e gettatevi nella breve anteprima proposta al link . Perché, al contrario del titolo, il mare verdeggiante dell’Adriatico, che fa da sfondo a questa storia d’amore intrisa di guerra, e centellinata come gocce di tè da Nicol Ljubić , è tutt’altro che calmo. Distesa solcata da impercettibili correnti, scrigno di segreti inconfessabili lucidati dalla maledizione della colpa, e maciullati in orde di popoli prima uniti e poi divisi dalla barbarie. Questa è una pagina che tradisce i croati, strazia i bosniaci e flagella i serbi, e il tutto nell’alcova di una storia di un’amore sincero, di quelli che restano unici, vissuto a chilometri e chilometri di distanza, nella contemporanea Berlino . I protagonisti, Robert e Ana, una casetta, quella di lei, con poche suppellettili, sfondi scarni e tanta letteratura, per un incontro d’anime e di gradini, di lettere e di fotografie, che non smetterà di confrontarne i passati intrecciati per provenienza etnica, stretti nella stessa terra, ben oltre le divisioni di un processo straziante e necessario. Eredi di generazioni scontrate, sovrapposte, figli di padri che hanno rifiutato, oppure sposato la causa nazionalista del proprio popolo ben oltre la protezione, sfociando nei territori oscuri della vendetta shakesperiana di Tito Andronico , e avviluppandosi nei drappi solenni di una tragedia il cui alone, inciso nelle case e nelle menti a colpi di mortaio, pena a svanire. Alla vita. In quell’occasione era un’esortazione ma poteva anche essere una supplica. Detta con un altro tono o in un altro momento quella parola assumeva una valenza ben diversa. Gli viene da pensare a Šimić e all’amaro retrogusto che quel brindisi avrebbe provocato in sua presenza. Alla vita. Gli viene da pensare alle immagini televisive di Srebrenica, a Mladić e al comandante olandese che brindano insieme. Živeli. Dopo …
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