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Branchie di Niccolò Ammaniti
Libro comprato per caso e letto sul dondolo, d’estate. Dopo un inizio triste e angosciante, il racconto prosegue in un’escalation di follia fino al finale a sorpresa. E’ stato uno dei pochi libri (insieme al mitico “La versione di Barney”) che mi ha fatto ridere davvero, sonoramente (se qualcuno ti vede ridere mentre leggi un libro pensa che sei un pazzo…).
Opera primis di quello che si rivelerà il migliore tra i giovani autori italiani con i romanzi “Ti prendo e ti porto via”, “Io non ho paura” e “Come Dio comanda”.
Consigliato.
Branchie, Niccolò Ammaniti, 1997.
Copertina del libro
Recensione di Montag
Aspetta primavera, Bandini di John Fante
Prosa spedita e lineare, descrive la testimonianza autobiografica e romanzata di John Fante. Con ironia e occhio cinematografico Fante racconta la vita di Arturo, maccarone o broccoletto nella vecchia grande America.
Suo papà Svevo è uomo rude, cresciuto in Abruzzo ma già con cittadinanza americana. La mamma, Maria Toscana, condanna il marito a vivere come un randagio, sospettandolo di tradimento.
Intanto il Colorado è sotto la neve.
Arturo accudisce i fratellini a suo modo: il mitico August (che adesso sarà arciprete) e Federico.
Nel frattempo sogna il suo amore: Rosa. E adesso viene Natale… e la nonna.
Fante è di facile lettura ma molto intenso, sintesi perfetta tra cosa si racconta e come lo si racconta.
Bravo “Hank” nel definirlo uno dei maestri.
Patrimonio dello stato italiano!!
Oh Marie, ohi Marie… quanto suonno aggiù pers pettè, famme durmì, famme durmì…
Louis Prima, Oh Marie.
Aspetta primavera, Bandini – John Fante, 1938.
Locandina di un film dell’89
Regia di Dominique Deruddere
Recensione di Montag
Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac
Libro curioso, ambientato in un paesaggio surreale, con una galleria di personaggi davvero grotteschi.
Pennac è bravo, sa come appassionare il lettore, soprattutto nel caso di questo Monsieur Malaussène, che svolge l’ingrato compito di fare da capro espiatorio nel reparto reclami di un Grande Magazzino.
Racconto ironico, disordinato, strampalato, quando lo lessi mi era proprio piaciuto, dovrò rileggerlo, sicuramente.
Lo metto in To Do List per le prossime “riletture”.
Recensione di Nicola Boschetti